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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliL'unico esemplare conosciuto di un giovane Ceratosaurus nasicornis, dinosauro carnivoro che si aggirava sulla Terra circa 154-149 milioni di anni fa, è stato venduto da Sotheby's per 30,5 milioni di dollari, disintegrando la stima di 4-6 milioni di dollari con cui si presentava all'asta di storia naturale del 16 luglio, a New York. Il raro esemplare allunga così la lunga lista di grandi aggiudicazioni che la maison ha portato a termine negli ultimi anni. Tra queste la più rumorosa è sicuramente quella di Apex nel 2024, Stegosaurus che ha raggiunto i 45 milioni di dollari, stabilendo un record mondiale per un dinosauro o fossile all'asta, con lo scheletro ora in prestito all'American Museum of Natural History di New York.
Ad ogni modo, il Ceratosaurus non ha nulla da invidiargli. Alto circa 1,90 metri e lungo 3,25 metri, lo scheletro è stato assemblato nella sua interezza per la prima volta in occasione della vendita. Composto da 139 elementi ossei originali, di essi si distingue in particolar modo il cranio, straordinariamente completo e completamente articolato. Complessivamente, le ossa del fossile sono splendidamente mineralizzate, caratterizzate da un ricco colore grigio-nero e da dettagli eccezionali: anche le parti più delicate sono state ben conservate, comprese le corna nasali diagnostiche e le corna orbitali a forma di cresta. Montato per la mostra di Sotheby's, il campione viene presentato per la prima volta in scala reale e nella sua struttura completa, con la sua imponente forma sostenuta da una struttura metallica su misura che ne esalta le dimensioni. E l'istinto predatorio.
Il Ceratosaurus era infatti un grande dinosauro carnivoro risalente al Kimmeridgiano, nel tardo Giurassico. Un periodo segnato da climi caldi, innalzamento del livello del mare e dalla graduale frammentazione del supercontinente Pangea. Cambiamenti che hanno favorito la nascita di habitat diversificati, dove a loro volta proliferarono nuove specie di dinosauri. Tra questi, il Ceratosaurus si distingueva per il corno nasale unico e caratteristico, i denti allungati e la fila di scaglie ossee che correvano lungo il dorso e la coda. Predatore veloce e agile, probabilmente cacciava prede di piccole e medie dimensioni. Era robusto, potente e veloce, non dissimile dal suo lontano cugino, il T. rex, che lo precedette di circa 100 milioni di anni. La sua corporatura e le sue caratteristiche anatomiche uniche lo distinguevano dagli altri teropodi del Giurassico superiore, suggerendo che occupasse una nicchia ecologica specializzata, combinando forza, velocità e adattabilità per cacciare efficacemente in una vasta gamma di ambienti.
Oggi grazie a lui il mercato dei reperti fossili, dopo un 2024 da incorniciare, ha lasciato la sua impronta ben visibile anche su questo 2025.
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