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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliA Wolkertshofen, nell’Alta Baviera, nel corso di alcuni lavori edilizi per la costruzione di un bacino di raccolta dell’acqua piovana, sono state rinvenute le vestigia di un tumulo funerario romano, databile a circa 2mila anni fa. Si tratta di un ritrovamento definito «eccezionalmente raro» dal Bayerisches Landesamt für Denkmalpflege (BLfD, il Dipartimento statale per la tutela dei monumenti della Baviera).
Sul lato sud accanto alla struttura circolare, che ha un diametro di circa 9 metri, si trova un quadrato di 2 metri per 2, che probabilmente serviva da base per una stele o una statua. A definire la funzione e il carattere della costruzione sono anche la forma e l’accurata combinazione delle pietre lavorate.
Il conservatore generale del BLfD Mathias Pfeil ha dichiarato: «Non ci aspettavamo di scoprire qui un monumento funerario di questo periodo e di queste dimensioni. Il tumulo si trovava proprio su un’importante via di comunicazione romana, la famiglia ha quindi voluto rendere omaggio al defunto con un segno visibile da lontano». Nell’antica provincia romana della Rezia, che comprendeva gran parte dell’odierna Germania meridionale e alcune zone della Svizzera e del Tirolo, finora erano stati rinvenuti solo rarissimi esemplari simili a questo.
Poiché all’interno della struttura non sono stati rinvenuti né scheletri né corredi funerari, si tratterebbe probabilmente di una tomba fittizia, un cosiddetto cenotafio. Una tomba simbolica di questo tipo serviva a commemorare una persona sepolta altrove. La qualità della costruzione e la precisione delle lavorazioni suggeriscono che il monumento fosse destinato a una persona di alto rango, forse appartenente all’élite locale o a una famiglia di rilievo.
Secondo le informazioni disponibili, il sito è stato scoperto circa un anno fa durante i lavori di costruzione di un bacino di raccolta dell’acqua piovana. Wolkertshofen vanta una lunga storia di insediamenti. Nella zona sono state rinvenute numerose tracce di insediamenti e sepolture risalenti al Neolitico, all’Età del Bronzo e del Ferro, all’epoca dell’Impero romano e all’Alto Medioevo.
Un altro aspetto che ha incuriosito gli esperti è la fusione tra elementi costruttivi romani e tradizioni celtiche locali. Il tumulo di Wolkertshofen, infatti, riprende pratiche architettoniche pre-romane diffuse nell’area dell’Europa centrale, dove i Celti avevano l’usanza di erigere sepolture monumentali già nell’Età del Ferro. Gli archeologi ritengono che la famiglia romana che commissionò l’opera volesse integrarsi nel territorio, rispettando le tradizioni autoctone e, al tempo stesso, ribadendo il proprio status all’interno della società romana.
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