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Redazione
Leggi i suoi articoliUna squadra di archeologi impegnati in uno scavo nella città olandese di Cuijk (ai confini con la Germania) hanno scoperto una lampada a olio romana ben conservata, a foggia di maschera teatrale. Risalente al II secolo d.C., il reperto è stato rinvenuto in una tomba di un sito che si sta rivelando il maggior cimitero romano conosciuto del Brabante Settentrionale.
La lampada è notevole non solo per lo stato di conservazione, ma anche per il raffinato disegno. L’oggetto raffigura un mascherone a bocca aperta, incorniciata da occhi grandi e sopracciglia folte che potrebbero rappresentare un satiro, una figura metà umana e metà caprina della mitologia greca. Riccioli di capelli ricadono ai lati e il beccuccio della lampada forma un «collo» scanalato sotto il viso.
Lo stile riflette l’influenza del teatro greco, dove gli attori utilizzavano maschere dai lineamenti esagerati per proiettare espressioni e cambiare ruoli. A Roma tali motivi erano ampiamente utilizzati nell’arte, nell’architettura, nelle lapidi e in oggetti di uso quotidiano come le lampade a olio. Quando venivano collocate all’interno delle tombe, le lampade avevano uno scopo simbolico: si riteneva che guidassero i defunti nell’Aldilà, illuminando il percorso verso la loro destinazione finale.
Il cimitero in questione inizialmente circondava la città romana di Ceuclum, un centro abitato dai Batavi, un popolo germanico alleato di Roma. Sebbene la maggior parte del cimitero sia ora coperta da strade ed edifici, le indagini indicano che copriva almeno 6 ettari. Ad oggi, solo il 15% del sito è stato scavato, con gli archeologi che hanno già portato alla luce più di 85 tombe.
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