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Redazione
Leggi i suoi articoliIl 27 settembre, a partire dalle ore 9.30, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia presenta i lavori di restauro in corso sul monumento della città di Canosa (Bat) noto come Arco onorario, o di Terenzio o di Traiano, situato sul percorso della via Appia-Traiana.
L’arco, ritenuto generalmente di epoca traianea, è datato da alcuni al 109, ipotizzando una sua costruzione in occasione della realizzazione della via Traiana (108-110). Altri studiosi lo hanno datato piuttosto all’età adrianea. È conosciuto anche come «Porta Varrone» o «Porta varrense»: il nome deriva da una tradizionale attribuzione erudita a Gaio Terenzio Varrone, uno dei consoli romani sconfitti nella battaglia di Canne del 216 a.C. Fu restaurato a più riprese nel XIX secolo e nel 1911, con ampie integrazioni.
Nella stessa occasione artisti di provenienza internazionale aderenti al progetto «In-ruins», un programma di residenze artistiche in aree archeologiche, illustreranno la loro interazione con le evidenze archeologiche e il contesto paesaggistico canosino. L’evento, voluto dalla Soprintendenza in sinergia con il Comune di Canosa di Puglia e Archeofuturo Aps, promotrice del progetto «In-ruins» (realizzato dal 2023 con il supporto della Fondazione Elpis), si presenta come un momento di dialogo con la comunità locale che permetterà di sviluppare nuove idee di promozione del territorio a partire dalle ricchezze archeologiche e dall’arte contemporanea.
L’intervento di restauro svolto dalla Sabat Bat-Fg si inserisce nel quadro del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al Pnrr, nell’ambito del progetto «Appia Viarum-tratto di Canosa (Ponte sull’Ofanto e Arco di Terenzio)», ed è finalizzato al consolidamento e al restauro dell’arco onorario e del ponte romano sul fiume Ofanto. Al momento, i lavori si concentrano sull’arco, permettendo di analizzare dettagliatamente la struttura e la stratificazione degli interventi passati.
«Questo momento di condivisione è un invito a riflettere sul valore del nostro patrimonio culturale e a riscoprire l’architettura e l’archeologia come espressioni vive della storia e delle aspirazioni delle comunità, commenta la soprintendente Anita Guarnieri. È, inoltre, un’occasione immancabile per confrontarsi sui benefici che derivano dalla conoscenza e dal recupero dell’eredità del passato che ci accompagna verso il futuro».
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