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Alessandro Martini
Leggi i suoi articoliSono stati scelti dalla redazione de «Il Giornale dell'Arte» i protagonisti del 2019 nelle categorie «Persona», «Mostra», «Museo» e «Libro». Per la categoria «Museo», il prescelto è il National Museum of Qatar.
Se un museo deve essere (anche) capace di essere riconoscibile, di coinvolgere il più vasto pubblico (anche quello che mai entrerebbe per vedere «solo» una collezione) e di rappresentare pienamente chi il museo stesso l’ha voluto e finanziato, allora sì, il National Museum of Qatar è il miglior museo del 2019. Inaugurato il 28 marzo, è un grandioso edificio di piastre inclinate, una «rosa del deserto» radicata nella tradizione e aperta all’innovazione, tanto locale negli obiettivi (la gloria del Qatar e l’educazione dei suoi cittadini) quanto globale nella comunicazione.
La sua architettura (felice all’esterno, meno riuscita negli allestimenti) è la definitiva consacrazione internazionale di Jean Nouvel tra le archistar di oggi e, forse, di domani. Accanto al Gehry del Guggenheim Bilbao e della Fondation Vuitton, al Libeskind del Museo Ebraico di Berlino, al Renzo Piano degli innumerevoli musei nel mondo, ai Foster e alle Hadid, siede ora, riconoscibilissimo, anche l’architetto francese.
Lo stesso Nouvel, peraltro, fu l’artefice di uno dei «musei dell’anno» già nel 2018: il Louvre Abu Dhabi, operazione straordinaria e colossale sotto molti punti di vista, in campo sia architettonico che «geopolitico» (quanti punti ha guadagnato con questo museo il «sistema Francia» agli occhi del mondo, e del ricco mondo arabo in particolare?).
E, come succede per ogni premio e in ogni festival che si rispetti (dall’Oscar a Sanremo), la vittoria è anche il riconoscimento per il titolo mancato l’anno precedente. Ecco qui che Nouvel, e grazie a lui il museo di Doha, vince quest'anno addirittura la sfida con il MoMA di New York, protagonista di un riallestimento rivoluzionario ed «epocale» nella sua scelta tematica e non più cronologica (anticipato, come molti ricorderanno, da Tate Modern, Gam di Torino e Gnam di Roma: allora criticatissimi).

Veduta aerea del Museo Nazionale del Qatar. © Iwan Baan
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