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Redazione
Leggi i suoi articoliDurante la 19ma edizione di ArtVerona si sono inserite partnership e collaborazioni come quella proposta dalla Galleria Melesi a supporto di due artisti ironici e anticonformisti come Corrado Bonomi e Gianni Cella. L’idea nasce dalla volontà di raccogliere, approfondire e proporre al grande pubblico e agli appassionati due percorsi artistici fuori dagli schemi, provocatori e ironici, che nel corso dei decenni si sono intrecciati e contaminati.
«È un grande piacere per la Galleria Melesi partecipare nuovamente ad ArtVerona, una manifestazione che valorizza non solo l’arte contemporanea, ma anche le voci più eccentriche e provocatorie del nostro tempo. Quest'anno siamo orgogliosi di presentare due artisti che incarnano perfettamente questo spirito anticonformista: Corrado Bonomi e Gianni Cella. La loro ironia tagliente e la capacità di rimanere sempre attuali, pur sfidando le convenzioni, rappresentano un patrimonio artistico immenso, che siamo riusciti a valorizzare anche grazie al prezioso supporto di Gruppo Zenit e dell’Associazione Culturale Solart, con cui abbiamo lavorato per raccogliere e promuovere al meglio le loro opere», conferma la gallerista e titolare Sabina Melesi.
La partnership con Gruppo Zenit e Solart si sostanzia proprio nel comune intento di valorizzare e raccontare le voci di questi due artisti che condividono una visione dell’arte come mezzo per rompere gli schemi. Una collaborazione a quattro dunque: gli artisti, la galleria, l’azienda e l’associazione. Gli artisti sono il cuore del contenuto; la galleria cura l’esposizione e la loro presenza in ArtVerona; l’azienda e l’associazione (Gruppo Zenit insieme a Solart) contribuiscono con il supporto organizzativo sia per l’allestimento che per l’attività collaterale specificatamente pensata per veicolare in una forma live il messaggio artistico.
«Non siamo una pizzeria. E nemmeno una bella arte. Ma le pizze le facciamo. Margherita. Capricciosa. Napoli. Salsiccia e funghi. E sono anche buone!», sostiene lo stesso Corrado Bonomi, che creò e presentò questa performance per la prima volta nel 1991. Sono pizze realizzate con ingredienti che, pur di primissima qualità, potrebbero stupire: acrilico e olio su cartone. Non solo una provocazione, ma anche un’esperienza, un viaggio che trasforma il semplice atto del mangiare in una riflessione sull’arte e sulla condizione contemporanea. Ogni morso è un'ammissione di colpe, una digestione dell’arte e della cultura, un'esplorazione che va oltre il sapore, capace di essere tanto indigesta quanto affascinante. E mentre l’impasto viene definito «incontaminato», diventa chiaro il simbolo di una realtà complessa, fatta di una miriade di scorie creative, abbozzi di avanguardie fallite e la nostalgia di un’Italia che si aggrappa al passato.
«Abbiamo deciso di supportare Galleria Melesi ad ArtVerona e la performance artistica Pizzeria Belle Arti perché rappresentano perfettamente lo spirito d'innovazione e creatività che guida il nostro lavoro in Gruppo Zenit. Proprio come nell'arte contemporanea, anche nel nostro settore informatico, l'innovazione nasce dalla capacità di vedere oltre gli schemi tradizionali e di fondere elementi diversi per creare qualcosa di nuovo. Eventi come questi stimolano la riflessione e ci ricordano che tecnologia e creatività sono strettamente legate. Supportare un’iniziativa artistica provocatoria e fuori dagli schemi ci permette di rafforzare il nostro impegno verso la sperimentazione, la cultura e, al tempo stesso, di far emergere il lato umano e visionario della tecnologia. Crediamo che un dialogo costante con il mondo dell'arte aiuti a migliorare il pensiero creativo e quindi a innovare i nostri servizi digitali in modo più efficace», conferma Giuseppe Barbera, ceo di Gruppo Zenit, azienda novarese da 30 anni attiva nel mondo dell’informatica e dei servizi gestiti.
Nel mese di dicembre, inoltre, uscirà il volume Gianni Cella. Dai Plumcake alla Casa di Marzapane, edito dalla casa editrice Allemandi, a cura di Loredana Parmesani e Marianna Cappia, che analizza, avvalendosi di numerosi contributi critici, il lavoro di un artista che ha vissuto, con estrema coerenza due tempi, due ricerche, due identità artistiche.
Performance «Pizzeria Belle Arti»
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