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Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoli«Il pastello gli ha permesso di entrare dentro, di entrare proprio dentro alla luce, all’ombra, alle cose, e ha tolto, per così dire, quanto ancora di peso iconografico restava, per restituire il peso tragico e dolcissimo, nello stesso tempo, dell’esistenza».
Descriveva così Giovanni Testori il modo di fare arte di Piero Guccione (1935-2018), pittore siciliano che visse in un’epoca in cui «dipingere è molto arduo perché a volte si ha l’impressione di essere veramente dei Don Chisciotte, cioè di utilizzare lo scudo e la lancia in un tempo in cui ci sono i missili», come lui stesso diceva.
Per celebrare i novant’anni dalla nascita, l’Archivio Piero Guccione ha voluto mettere a fuoco le difficoltà incontrate dall’artista nel portare avanti la propria pratica pittorica, trascrivendo integralmente l’intervista di oltre tre ore andata in onda su Rai Radio3 il 10 gennaio 1993 nel programma «Paesaggio con figure». Condotta da Michele Gulinucci, intervennero anche i critici d’arte Lorenza Trucchi e Guido Giuffrè, insieme allo scrittore Gesualdo Bufalino e Giovanni Testori.
Nei dodici capitoli del libro pubblicato dalla casa editrice Allemandi (240 pp., Torino 2024, € 60) sono raccolti anche testi di Dario Micacchi, Dominique Fernandez e Leonardo Sciascia, intervallati da un ricco apparato iconografico.
Proprio a partire da quest’ultimo è stato studiato un allestimento virtuale dalla Galleria Piero Guccione, composto da quattordici opere e due video (estratti originali delle conversazioni con l’artista, registrate sulla spiaggia di Sampieri e nel suo studio di campagna a Modica, Rg). «Piero Guccione. Nato per la pittura», titolo del volume e della mostra, sarà visitabile sul sito internet fino al 4 maggio 2026.
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