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Cauleen Smith, «Covid Manifesto #5» (particolare). © Cauleen Smith. Fotografia di Daniel Adhami

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Cauleen Smith, «Covid Manifesto #5» (particolare). © Cauleen Smith. Fotografia di Daniel Adhami

Piccadilly Circus è una grande tela digitale

Dopo Ai Weiwei, Daniela Ortiz e Cauleen Smith sul maggior schermo pubblicitario europeo

Federico Florian

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Il più grande schermo pubblicitario in uno spazio pubblico europeo, il billboard di Piccadilly Circus, si trasforma in un’enorme tela digitale. Ogni sera, precisamente alle 20.20, gli annunci pubblicitari verranno sospesi per due minuti consecutivi per mandare in onda lavori d’artista, commissionati specificatamente per l’iniziativa.

Il progetto, lanciato il mese scorso, è concepito da Circa, una nuova piattaforma digitale il cui obiettivo è quello di mostrare le creazioni di artisti emergenti e non, in modo democratico e accessibile. Tutte opere, quelle trasmesse in piazza, con uno specifico requisito: che raccontino e riflettano sul nostro mondo, in questo turbolento 2020.

«Vogliamo usare questa piattaforma per uno scopo, spiega Josef O’Connor, l’artista ideatore di Circa: mettere in pausa gli obiettivi commerciali e indurre le persone a fermarsi, pensare e confrontarsi con nuove idee nello spazio pubblico».

Dopo l’intervento di Ai Weiwei (un video di 60 minuti mostrato in sezioni di due minuti nell’arco del mese di ottobre), a novembre tocca all’artista peruviana Daniela Ortiz e alla californiana Cauleen Smith, entrambe selezionate da Elvira Dyangani Ose, direttrice dello spazio londinese The Showroom.

Cauleen Smith, «Covid Manifesto #5» (particolare). © Cauleen Smith. Fotografia di Daniel Adhami

«Piccadilly Lights» di Ai Weiwei. Foto: Jason Hawkes

Federico Florian, 13 novembre 2020 | © Riproduzione riservata

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Piccadilly Circus è una grande tela digitale | Federico Florian

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