Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Bianca Celeste
Leggi i suoi articoliDall’inizio di luglio i turisti che si recheranno in Perù avranno la possibilità di ammirare nella regione di Lima, a circa 200 chilometri a nord della capitale, il sito archeologico di Peñico, da poco aperto al pubblico e dove recenti ricerche hanno evidenziato il ruolo strategico di questo insediamento nella provincia di Huaura.
«Peñico si aggiunge ai siti archeologici visitabili sotto la nostra gestione: la città sacra di Caral, la città di pescatori di Áspero e la città agricola e peschereccia di Vichama», ha affermato l’archeologa Ruth Shady Solís. Nel corso della conferenza stampa svoltasi presso il Ministero della Cultura peruviano, sono stati presentati i risultati degli ultimi otto anni di indagini nel sito e l’annuncio del primo «Peñico Raymi», festa organizzata dagli archeologi il 12 luglio con un ricco calendario di attività culturali.
Fondato intorno al 1800 a.C., l’insediamento di Peñico fu edificato a 600 metri sul livello del mare, su una terrazza geologica parallela al Rio Supe, circondata da colline che raggiungono i mille metri di altezza, in una posizione strategica che consentiva al tempo stesso di esaltare la monumentalità degli edifici e proteggerli da inondazioni e frane e favorire l'interazione e lo scambio. I ricercatori hanno ipotizzato che, dopo il declino delle più antiche città della Valle del Supe, come la città sacra di Caral, gli abitanti di Peñico continuassero a svolgere attività commerciali legate principalmente all’estrazione e alla circolazione dell'ematite, utilizzata per produrre un pigmento rosso che rivestiva una grande importanza simbolica nella cosmologia andina.
Ad oggi, a Peñico, sono state identificate 18 strutture, tra edifici pubblici principali e secondari e complessi residenziali. Tra queste strutture, spiccano gli edifici pubblici situati nel settore B. In uno di questi si possono ammirare notevoli rilievi che hanno restituito la raffigurazione di un particolare strumento musicale a fiato, il «pututu», utilizzato anche a grande distanza per convocare riunioni e annunciare eventi importanti. L’abbondanza di materiali rinvenuti (sculture in argilla cruda, antropomorfe e zoomorfe, oggetti cerimoniali, collane realizzate con perle di vari materiali, macine e altri reperti in pietra), la posizione, la monumentalità e le caratteristiche architettoniche dell’edificio suggeriscono che molto probabilmente vi si svolgevano le più importanti attività di questo centro che al momento è prematuro definire urbano in senso stretto poiché ancora in fase di studio e mancante di alcuni dati importanti sul popolamento e la corretta estensione del sito.
Altri articoli dell'autore
Il 13, 14 e 15 giugno porte aperte in tutti i luoghi della cultura per le Giornate Europee dell’Archeologia
Nei pressi di Mosul, a Ninive, è emerso, ad opera di un gruppo di ricerca dell’Università di Heidelberg, un rilievo monumentale con la raffigurazione di Assurbanipal accompagnato da Assur e Ishtar
Ad Agrigento gli scavi restituiscono un ambiente utilizzato forse come spogliatoio e il rinvenimento di due blocchi con un’iscrizione che si riferisce all’«apodyterion». Il complesso anticiperebbe di almeno due secoli strutture similari