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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliIl ceramista Carlo Antonio Grue rinnovò il linguaggio decorativo nelle maioliche al punto di rendere le sue opere tra le più ambite e costose d’Europa. Come ci riuscì dalla periferia di Castelli nell’odierno teramano? Scioglie l’enigma lo storico dell’arte Fernando Filipponi, ricordando che i Grue avevano «un approccio da pittori» più che da decoratori e che Carlo Antonio introdusse nelle sue ceramiche temi come il paesaggio.
Il volume ricostruisce il collegamento tra l’artista e la cultura più aggiornata del suo tempo, segnatamente con Giovanni Girolamo Acquaviva di Aragona, protettore della manifattura dei Grue. Il nobiluomo fu un protagonista dell’Accademia dell’Arcadia a Roma. «L’Accademia proponeva una riforma letteraria e artistica dopo gli eccessi del Barocco ed era uno strumento di papa Clemente XI. Anche al Grue l’Accademia chiedeva di interpretare il nuovo stile più ispirato alla classicità: il modello è un ritorno all’equilibrio, a forme composte».
L’apparato iconografico attesta come i lavori del Grue rispecchino le decorazioni pittoriche nelle dimore nobiliari romane, a conferma di un rinnovamento che investì le dinamiche letterarie, figurative ed economiche.
Souvenir d’Arcadia. Ispirazione letteraria, classicismo e nuovi modelli per le arti decorative alla corte di Clemente XI, di Fernando Filipponi, 192 pp., 84 ill. col., Allemandi, Torino 2020, € 36

Carlo Antonio Grue, Vaso con Il trionfo di Galatea, 1710-20, collezione privata. Foto Archivio Giuseppe Matricardi, Ascoli Piceno

Carlo Antonio Grue, Piatto con Allegoria della Temperanza, 1700-1705, collezione privata. Foto Archivio Giuseppe Matricardi, Ascoli Piceno

Carlo Antonio Grue, Targa con Battesimo di Cristo in un paesaggio, 1700 ca., collezione privata. Foto Archivio Giuseppe Matricardi, Ascoli Piceno

Carlo Antonio Grue, Vaso con Mosè difende le figlie di Jetro e Mosè salvato dalle acque del Nilo dalla figlia del faraone, 1700 ca., Pescara, Fondazione Paparella Trecccia-Devlet. Foto Archivio Fondazione Paparella Treccia-Devlet, Pescara

Aurelio Anselmo Grue, Caffettiera con Paesaggio arcadico, 1735 ca. (part.), Napoli, Museo di San Martino. Foto Ministero per i beni e le attività culturali, Polo museale della Campania / Marco Casciello

La copertina di Souvenir d’Arcadia. Ispirazione letteraria, classicismo e nuovi modelli per le arti decorative alla corte di Clemente XI, di Fernando Filipponi, edito da Allemandi. © Foto Giovanni Ricci-Novara.
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