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Una veduta del Leonardo3 Museum

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Una veduta del Leonardo3 Museum

Per il decennale del Leonardo3 Museum

Rinnovato innanzitutto nell’illuminazione il Museo (un istituto privato, diretto da Massimiliano Lisa) ha ora avviato collaborazioni con importanti istituzioni pubbliche milanesi come il Conservatorio «Giuseppe Verdi» e il Politecnico di Milano

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Ai festeggiamenti per i suoi primi dieci anni (nonché per i 2,5 milioni di visitatori italiani e stranieri che lo hanno affollato sin dall’inaugurazione), il Leonardo3 Museum di Milano, che si apre in Piazza della Scala, proprio di fronte al monumento dedicato a Leonardo da Vinci, si presenta con più d’una novità: rinnovato innanzitutto nell’illuminazione, affidata a un mago delle luci come il direttore della fotografia Davide Manca, il Museo (un istituto privato, diretto da Massimiliano Lisa) ha ora avviato collaborazioni con importanti istituzioni pubbliche milanesi come il Conservatorio «Giuseppe Verdi» e il Politecnico di Milano.

Nuovo, prestigioso compagno di viaggio, dopo Carlo Pedretti, scomparso nel 2018, è poi Martin Kemp, professore emerito di Storia dell’arte al Trinity College della Oxford University e grande studioso di Leonardo, che si è detto ansioso di iniziare a lavorare con Leonardo3 Museum. Quanto al Conservatorio, come ha spiegato il direttore Massimiliano Baggio, con i suoi studenti di Composizione e di Nuove tecnologie ha accettato la sfida di ritrovare, proprio attraverso le nuove tecnologie, il suono degli strumenti musicali ideati da Leonardo, di cui il museo milanese possiede una collezione unica al mondo di 13 esemplari funzionanti, tutti ricostruiti, muovendo da disegni autografi di Leonardo, nel Centro studi di Leonardo3 Museum, sotto la guida del direttore scientifico Edoardo Zanon: suoni che si potranno conoscere fra qualche mese, nelle nuove produzioni musicali coordinate da Gabriele Manca del Conservatorio.

Il Politecnico, con il suo Dipartimento di Meccanica, è stato invece un insostituibile supporto per ottimizzare la meccanica della più spettacolare delle novità del decennale: quel leone a grandezza naturale progettato da Leonardo che, come scrive Vasari, «camminò parecchi passi poi s’aperse il petto e mostrò tutto pieno di gigli». A chiedere a Leonardo di costruire una macchina mirabolante («far qualche cosa bizzarra», dice Vasari), capace di stupire il re di Francia Francesco I, fu papa Leone X de’ Medici.

I gigli erano emblema di Firenze come dei re di Francia, il leone rimandava al nome del Papa e, certo, creare un automa semovente che, spostandosi sulle zampe e non su ruote, si presentasse al cospetto del sovrano per offrirgli dei gigli, fu un’invenzione degna del genio di Leonardo. Peccato, però, che non ne sia rimasto alcun progetto. È toccato a Edoardo Zanon e alla sua squadra ricostruirlo, in oltre un anno di studio e di lavoro, prendendo le mosse da altri progetti di parti meccaniche presenti in diversi codici leonardeschi, primo fra tutti il «Madrid I», dove c’è il disegno, isolato, dell’articolazione di una zampa.

Intanto procede sotto gli occhi del pubblico il rinnovamento della sala dell’«Ultima Cena», con il restauro digitale del dipinto e la ricostruzione fisica (in scala ridotta, ovviamente) delle volte, della boiserie e del pavimento, ripresi da disegni del maestro. Il tutto, ha affermato Massimiliano Lisa, con l’intento di «offrire contenuti organici e complementari a quelli di Museo della Scienza e della Tecnica, Pinacoteca Ambrosiana, Cenacolo e Castello Sforzesco».

Perché, come ha rilevato Luigi Abete, presidente Associazione Imprese Culturali e Creative di Confindustria, cui il museo è associato, «Leonardo3 Museum è esempio di un intervento esclusivamente privato che con le proprie risorse, coniugando cultura, ricerca e innovazione, ha offerto alla Città di Milano un museo che richiama l’attenzione di turisti, esperti, e amanti della cultura scientifica che diventa arte». E infine, ma non ultimo, il nuovo, coinvolgente spot del regista Marco Cassini, fondato sull’emozione e sulla meraviglia.

Una veduta del Leonardo3 Museum

Ada Masoero, 10 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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Per il decennale del Leonardo3 Museum | Ada Masoero

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