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Un particolare di «Le marin», 1943, di Pablo Picasso. Christie's lo ha ritirato dall'asta del 15 maggio 2018, dov'era proposto con una stima di 70 milioni di dollari, perché è stato «accidentalmente danneggiato»

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Un particolare di «Le marin», 1943, di Pablo Picasso. Christie's lo ha ritirato dall'asta del 15 maggio 2018, dov'era proposto con una stima di 70 milioni di dollari, perché è stato «accidentalmente danneggiato»

Per Modì il doppio di Picasso?

Un nudo del livornese a 150 mln contro due capolavori dello spagnolo a 70. Ma in asta anche Brancusi, Bacon, Warhol, Pollock, Matisse ecc.

Vittorio Bertello

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Il nome dell’ultima ora è Amedeo Modigliani: alle aste di maggio è stato annunciato da Sotheby’s «Nu couché (sur le côté gauche)», 89,5x146,4 cm, realizzato dal maestro livornese nel 1917, consegnato dall’allevatore irlandese di purosangue John Magnier e stimato 150 milioni di dollari.

Modigliani «sfida» Picasso, presente sia con l’opera più importante della collezione Rockefeller («Fillette à la corbeille fleurie», del 1905), sia con un autoritratto già collezione Ganz da Christie’s («Le marin», 1943), sia, ancora, con «Le repos», un dipinto del 1932, da Sotheby’s. Le stime sono rispettivamente a partire da 70 milioni di dollari per le prime due (la «Fillette» è stata battuta infine a 115 milioni di dollari l'8 maggio da Christie's a New York, Ndr) e tra 25 e 35 milioni per la terza. «Le marin» (che sarebbe dovuto andare in asta il 15 maggio è stato invece ritirato alla vigilia della vendita perché il dipinto è stato «accidentalmente danneggiato», Ndr) e conferma ciò che si era già visto nel 2015, quando «Les femmes d’Alger (versione 0)» di Picasso fu messa in vendita con una stima di 140 milioni di dollari: rispetto alle quotazioni di vent’anni fa della collezione Ganz, le stime delle opere del maestro spagnolo ora sono più che decuplicate (nel catalogo di quell’asta, tenutasi nel 1997, le stime per «Le marin» erano di 4,5-6 milioni di dollari e per «Les femmes d’Alger» di 10-12 milioni).

Un altro top lot del catalogo di Christie’s è una scultura di Constantin Brancusi («La jeune fille sophistiquée (Nancy Cunard)», esemplare unico) stimata anch’essa a partire da 70 milioni di dollari. Nei cataloghi di arte impressionista e moderna, oltre a ricordare altre tre opere Rockefeller («Odalisque couchée aux magnolias», di Henri Matisse, stimato 50 milioni; «La vague», un olio su tela di Paul Gauguin quotato 7 milioni e «Nymphéas en fleur», di Claude Monet, 35 milioni), va in asta, sempre da Christie’s, «Suprematist composition», un dipinto di Casimir Malevic del 1916 stimato intorno agli 80 milioni.

Tra le opere di arte contemporanea, infine, Phillips propone un’opera di Robert Motherwell del 1971, «At five in the afternoon», valutata 13-16 milioni di dollari e un Basquiat del 1984 a 20 milioni. Sotheby’s presenta tra l’altro «Number 32» di Jackson Pollock del 1949 (30-40 milioni) e «Flesh and spirit» di Jean-Michel Basquiat del 1983 a 30 milioni. Christie’s invece offre per esempio «Double Elvis (Ferus type)», del 1963 di Andy Warhol, stimato intorno ai 30 milioni, e «Study for portrait», tela del 1977 di Francis Bacon (un ritratto di George Dyer) con una stima, non pubblicata, di 30 milioni.

Un particolare di «Le marin», 1943, di Pablo Picasso. Christie's lo ha ritirato dall'asta del 15 maggio 2018, dov'era proposto con una stima di 70 milioni di dollari, perché è stato «accidentalmente danneggiato»

Vittorio Bertello, 14 maggio 2018 | © Riproduzione riservata

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