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Veronica Rodenigo
Leggi i suoi articoliNella sala a fogliami di Palazzo Grimani, sul cui soffitto si ramifica una ricca vegetazione abitata da frutti e volatili, da settembre è giunto un ritratto del padrone di casa, ossia di Giovanni Grimani, patriarca d’Aquileia. L’opera, attribuita a Domenico Tintoretto e databile all’inizio del XVII secolo proviene da un collezionista privato torinese che era intenzionato a venderla all’estero.
In seguito a una segnalazione dell’Ufficio Esportazioni di Milano del Mic, il ritratto è stato recentamente acquisito per circa 22mila euro da Venetian Heritage (in virtù di un’apposita campagna di raccolta fondi) e restaurato con l’ulteriore contributo di uno dei soci sostenitori del comitato, l’architetto Emilio Ambasz, fresco del Compasso d’Oro alla carriera.
Infine il ritratto è stato donato al Museo di Palazzo Grimani, rientrante nel Polo Museale del Veneto, per rimanervi in forma permanente. Si aggiunge così un altro significativo tassello alla mostra «Domus Grimani 1594-2019», curata da Daniele Ferrara, direttore del Polo museale del Veneto e Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, che fino al 30 giugno porta a palazzo, accanto ad alcuni arredi, la preziosa raccolta (oggi patrimonio del Museo Archeologico Nazionale di Venezia) di statuaria antica greca e romana di Giovanni, appositamente ricostruita all’interno della spettacolare tribuna.
L’operazione, inaugurata nel maggio 2019 ed esito della collaborazione tra pubblico e privato, ha notevolmente contribuito ad incrementare la visibilità della casa museo adornata al suo interno con decorazioni d’impronta manierista tosco-romana.
Domenico Tintoretto, «Ritratto di Giovanni Grimani», inizio XVII secolo
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