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Samuel Scott, «Combattimento navale al largo di Cartagena», 1708

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Samuel Scott, «Combattimento navale al largo di Cartagena», 1708

Oro, argento e smeraldi: il tesoro del San José, il padre di tutti i galeoni

Un drone sottomarino e acquisizioni di immagini 3D di alcune monete «certificano» l’identità del relitto individuato nei fondali del Mar dei Caraibi. Valutazione: 17 miliardi di dollari

Vittorio Bertello

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Al largo della costa di Cartagena, nella Colombia settentrionale, è stato identificato con certezza il relitto del galeone spagnolo San José, quello che trasportava un carico prezioso per le casse statali della Spagna di Filippo V. La nave, costruita nel 1696, venne affondata nel 1708 dal corsaro britannico Charles Wager: una bordata dei suoi cannoni fece esplodere la polveriera della nave spagnola, che si inabissò.

Era un «gigante» dei mari tecnologicamente all’avanguardia: lungo 40 metri, trasportava 72 cannoni, ospitava oltre 500 uomini di equipaggio, un carico di metalli e gemme preziose, tutte le provviste necessarie e altre merci.

I primi a trovare questo relitto erano stati gli americani della Sea Search Armada, una società di recupero che aveva a suo tempo rivendicato la proprietà dei resti. Ad opporsi a questa richiesta fu il governo colombiano. Dopo una lunga battaglia legale, si decise che il relitto fosse da considerarsi non una preda da spartirsi, ma un oggetto storico. Ora lo si tratta come un reperto archeologico, e si tende a rendere onore anche alla memoria dei popoli indigeni a cui gli spagnoli razziarono di fatto i metalli e le gemme che il San José trasportava.

Sono quindi ora gli scienziati e gli archeologi ad aver voce in capitolo su questa questione. Una nuova missione ha utilizzato sofisticati strumenti subacquei per analizzare il carico della nave affondata. Con l’ausilio di un drone subacqueo sono state acquisite immagini in 3D ad alta risoluzione da cui risulterebbe la presenza di monete datate 1707 e di cannoni datati 1665.

«Questo insieme di prove conferma l’identificazione del relitto come il galeone San José», ha dichiarato agli organi di stampa Daniela Vargas Ariza, direttrice della ricerca condotta dalla scuola navale colombiana e dall’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia. «Il ritrovamento di monete coniate nel 1707 alla zecca di Lima indica una nave che navigava sulla rotta della “Tierra Firme” all’inizio del XVIII secolo. Il galeone San José è l’unico che corrisponda a queste caratteristiche».

Nell’elenco dei beni preziosi trasportati dal galeone, oltre alle monete, figurano metalli preziosi come l’oro, l’argento, smeraldi delle Ande, perle di Panama e forse anche diamanti. Questo tesoro avrebbe dovuto finanziare la difesa della Spagna contro Gran Bretagna, Austria e Olanda. Ne è stata formulata anche una valutazione: 17 miliardi di dollari.

Vittorio Bertello, 13 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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