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Gustav Klimt, «Nixen», 1902-03

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Gustav Klimt, «Nixen», 1902-03

Non c’è pace per Klimt: una nuova causa all’Albertina

Riguarda un’opera di proprietà di Bank Austria e dal 2012 in comodato al museo viennese, richiesta dagli eredi del mercante Hans Lion a cui sarebbe stata sottratta durante il nazismo

Flavia Foradini

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Come spesso accade quando si tratta di Gustav Klimt, uno stesso titolo per diverse versioni di un soggetto o titoli diversi per uno stesso quadro sono stati (e tuttora sono) fonte di equivoci e di difficili ricostruzioni della provenienza. Il caso più clamoroso è stato quello di «Albero di mele II», che nel 2001 venne restituito agli eredi della famiglia sbagliata, mentre la versione per cui avrebbero avuto diritto alla restituzione sarebbe stata quella appesa al Musée d’Orsay col titolo «Rosiers sous les arbres». Questa volta sono le quattro denominazioni diverse di uno stesso olio del 1902-03 («Sirene», «Pesci argentati», «Alghe marine» e «I pesci») a seminare di ostacoli la ricostruzione della sua provenienza.

Il quadro è di proprietà di Bank Austria e dal 2012 è esposto in comodato nella mostra permanente dell’Albertina «Da Monet a Picasso». Ora gli eredi del mercante d’arte viennese Hans Lion (1885-1956) hanno chiesto la restituzione dell’opera, in quanto sarebbe stata «sottratta al legittimo proprietario durante il nazismo». Mentre Klimt era ancora in vita, il dipinto era appartenuto all’industriale Felix Kohn, come dimostra una fotografia del 1908 dell’interno della sua abitazione. Nel 1918 il quadro venne messo all’asta e cambiò proprietario, dopodiché la provenienza mostra una vistosa lacuna fino al 1942, quando venne venduto alla Österreichische Galerie al Belvedere da un mercante di fede nazista, come indicato in un documento d’archivio. L’anno dopo, col titolo «Alghe marine», venne inserito nella grande esposizione su Klimt voluta dal governatore di Vienna Baldur von Schirach alla Secessione. Nel 1963 il quadro fu scambiato dal Belvedere con due paesaggi del Rococò austriaco e venne esposto al pubblico per la prima volta nel dopoguerra in una mostra a Londra nel 1971 come prestito di Z-Länderbank (precursore di Bank Austria).

Secondo le ricerche del 2022 della storica Gabriele Anderl pubblicate sul sito della Commissione austriaca per la provenienza, Hans Lion chiese la restituzione del quadro nel 1948, denominandolo «I pesci», ma la sua richiesta venne respinta. Proprio in virtù di quella richiesta, scrive il quotidiano austriaco «Der Standard», ora l’avvocato Hannes Hartung, specializzato in cause di restituzione, afferma che Lion fosse identificato come unico proprietario dell’opera fino al 1938, quando fu costretto a fuggire in seguito all’annessione dell’Austria da parte del Reich. Dal canto suo, la Bank Austria respinge ogni accusa, sostenendo di aver svolto accurate ricerche sulla provenienza, che non hanno potuto appurare alcuna sottrazione né provare inequivocabilmente la proprietà del quadro da parte di Hans Lion. La causa si preannuncia ancora una volta lunga e difficile.

Flavia Foradini, 15 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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