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Silvia Conta
Leggi i suoi articoliRivoli (Torino), Castello di Rivoli: «Rebecca Horn. Cutting Trough the Past» (dal 23 maggio al 21 settembre)
È la prima retrospettiva dedicata all’artista in un’istituzione museale pubblica italiana e nasce dalla cooperazione con Haus der Kunst di Monaco di Baviera. La mostra riconosce il ruolo fondamentale di Rebecca Horn (Michelstadt, 1944 – Bad König, Germania, 2024) nello sviluppo della pratica artistica contemporanea, attraverso opere che creano un inquietante teatro performativo, nel quale sono protagoniste tematiche fondamentali quali tempo, memoria, desiderio e relazioni di potere. La mostra presenta una selezione di installazioni, sculture, video, film e disegni che si estende dagli esordi negli anni Sessanta a opere recenti, con importanti prestiti di opere raramente esposte provenienti dalla Fondazione Moontower, istituita a Bad König in Germania dalla stessa artista. Il percorso espositivo include iconiche macchine cinetiche come Pfauenmaschine (Macchina pavone), originariamente ideata dall’artista per la sua partecipazione a documenta, Kassel nel 1982, sino alla recente Hauchkörper (Corpo che respira), 2017, oltre alle installazioni monumental. Nella sezione centrale della mostra, i visitatori potranno incontrare le performance di esordio di Horn attraverso vari video, che saranno proiettati in grande scala, dopo essere stati recentemente digitalizzati.
Napoli, Gallerie d'Italia: «JR. Chi sei Napoli?» (dal 22 maggio al 5 ottobre)
La mostra personale è dedicata all'ottavo capitolo della serie ‘Chronichles’, che giunge nella città partenopea con la prima installazione di questo tipo in Italia dopo Clichy-Montfermeil (2017), San Francisco (2018), New York (2018), Miami (2022), Kyoto (2024), tre città americane (Dallas, Saint Louis e Washington DC) per un murale sul tema delle armi in America (2018) e quindici città di Cuba (2019). L’opera site-specific verrà svelata sulla facciata del Duomo di Napoli, trasformata in un mosaico di volti locali, incarnando lo spirito comunitario, la resilienza, l’energia e l’anima polimorfa della città. Nel settembre 2024, JR ha iniziato a Napoli un'esplorazione profonda dell'identità culturale complessa della città. In una settimana, a settembre, sono stati protagonisti i cittadini di sette quartieri. Durante questo periodo intenso, sono stati raccolti i ritratti e le storie di 606 napoletani provenienti da diversi background sociali e culturali, catturando così l’essenza di Napoli. Il risultato del lavoro di JR è un collage fotografico monumentale sulla facciata del Duomo e raccontato nella sua composizione in una mostra alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo in via Toledo, dove si potrà rivivere anche il ‘dietro le quinte’. In mostra verranno presentati anche tre murali della serie ‘Chronicles’, realizzata in Francia (Chroniques de Clichy-Montfermeil), a Cuba (Las Crónicas de Cuba) e in USA (The Gun Chronicles: A Story of America).
Venezia, Fondazione Prada: «Diagrams. A project by AMO/OMA» (fino al 24 novembre 2025)
Il progetto espositivo concepito dallo studio AMO/OMA, fondato da Rem Koolhaas, per Ca’ Corner della Regina analizza la comunicazione visiva di dati come potente dispositivo per costruire significati, comprensione o manipolazione e come strumento pervasivo per analizzare, capire e trasformare il mondo. Il percorso espositivo si sviluppa al piano terra e al primo piano del palazzo settecentesco e riunisce oltre 300 oggetti, tra cui documenti rari, pubblicazioni, immagini digitali e video realizzati dal XII secolo a oggi e relativi a diversi contesti culturali e geografici. Il materiale è organizzato secondo un principio tematico che riflette le urgenze del mondo contemporaneo e testimonia la natura trasversale e diacronica dei diagrammi. I temi principali sono nove: Ambiente costruito, Salute, Disuguaglianza, Migrazione, Ambiente naturale, Risorse, Guerra, Verità e Valore.
Venezia, Espace Louis Vuitton: «Clément Cogitore. The Evil Eye» (fino al 23 novembre)
Nell'ambito del programma Hors-les-Murs della Fondation Louis Vuitton, l'Espace Louis Vuitton Venezia presenta la nuova mostra “The Evil Eye”, dell'artista francese Clément Cogitore. Ispirata alla palpitante esperienza umana, la mostra rivela il fascino dell'artista per l'identità, la ritualità e il potere persuasivo delle immagini.
Roma, Fondazione Memmo: «Anthea Hamilton. Soft You» (fino al 2 novembre)
Si tratta della prima mostra istituzionale a Roma di Anthea Hamilton. La sua pratica pone in dialogo installazione, scultura, film e performance per rielaborare contenuti visivi appartenenti alla cultura dominante, indagata attraverso una lente soggettiva che suggerisce uno spostamento della percezione. Con installazioni immersive e ambienti, l’artista presenta una realtà in cui i ruoli di genere, la sessualità, la vita domestica e le diverse tradizioni culturali vengono esplorate come nozioni fluide e in continua evoluzione. «Soft You», il cui titolo è preso in prestito dall’ultimo monologo de Otello in Shakespeare, ridefinisce tre punti cardine della ricerca di Hamilton: il protagonista shakespeariano, la città di Roma e la pratica stessa dell’artista. A partire da Othello: A Play, la stage performance realizzata nel 2024 in collaborazione con Delphine Gaborit per il centro artistico De Singel (Anversa), la mostra espande ulteriormente le possibilità performative della ricerca scultorea e installativa di Hamilton.
Milano, Gallerie d'Italia: «Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg» (dal 30 maggio al 5 ottobre)
L’esposizione, con oltre 60 opere raramente esposte, si sviluppa nelle monumentali sale delle Gallerie d’Italia di Milano, offrendo al pubblico un viaggio attraversa la grande sperimentazione radicale degli anni Sessanta, per arrivare agli sviluppi più significativi del decennio successivo. Il percorso si arricchisce di intensi dialoghi tra opere rappresentative della cultura visiva concettuale, sia europea che americana. Le Collezioni di Intesa Sanpaolo si rivelano al grande pubblico grazie anche al fondamentale contributo della Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico della Banca.
Milano, Gallerie d'Italia: «LOOK AT ME LIKE YOU LOVE ME | GUARDAMI COME SE MI AMASSI. Fotografie di Jess T. Dugan» (fino al 19 ottobre)
“LOOK AT ME LIKE YOU LOVE ME | GUARDAMI COME SE MI AMASSI" è la nuova mostra dell’artista statunitense Jess T. Dugan alla Gallerie d'Italia in Piazza della Scala. L'esposizione, a cura della giornalista Renata Ferri, è un progetto fotografico ideato e organizzato con la struttura Diversity, Equity & Inclusion di Intesa Sanpaolo e la collaborazione di ISPROUD, la Community LGBTQ+ di Intesa Sanpaolo. Si tratta del lavoro fortemente autobiografico attraverso cui l’artista, d’identità queer e non binaria, ci conduce nel suo mondo: una comunità di corpi e volti, gesti e sguardi, in coppia o soli, luminosamente narrata attraverso ritratti di grande formato capaci di ispirare una meditazione profonda e sensibile che sfiora i temi dell’identità, del desiderio, dell’intimità e della relazione.
Milano, Palazzo Reale: «Mario Giacomelli, Il fotografo e il poeta» (dal 30 maggio al 7 settembre)
Nel primo Centenario dalla nascita di Mario Giacomelli, Palazzo Reale ospita una grande retrospettiva, con oltre 300 opere fotografiche originali tra vintage e stampe d’epoca, documenti e materiali d’archivio. In un suggestivo percorso narrativo, costruito su grandi capitoli cronologici, che si snodano attraverso le serie fotografiche ispirate alle letture dei grandi poeti, la mostra celebra il tema cardine di una fotografia come racconto, strutturato con il linguaggio dell’inconscio. Il progetto espositivo si completa con la mostra dedicata alle metamorfosi della materia e alla sua concezione performativa della fotografia, che si terrà al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Termoli (Campobasso), MACTE - Museo di Arte Contemporanea di Termoli: «64° Premio Termoli» (dal 30 maggio 2025 al 20 settembre)
Dal video alla pittura, dall’installazione alla fotografia, dalla scultura alla performance, il 64° Premio Termoli si apre a formati diversi diventando un osservatorio privilegiato sulle pratiche dell’arte contemporanea e offrendo punti di vista e prospettive molteplici che portano fuori dall’Italia o ad osservare l’Italia da fuori, come spesso capita ad artisti e curatori che lavorano tra nazioni e città diverse. La 64° edizione del Premio Termoli, curata dalla direttrice del MACTE Caterina Riva, presenta le opere di Mario Airò, Monia Ben Hamouda, Lucia Cristiani, Luca De Angelis, BintaDiaw, Adji Dieye, Roberto Fassone, Aldo Giannotti, Elisa Giardina Papa, Allison Grimaldi Donahue,Paolo Icaro e Jiajia Zhang.
Prato, Centro Pecci: «Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci» Progetto dell'allestimento a cura di Formafantasma (permanente)
Per la prima volta l’Ala grande Nio (dall’architettura realizzata nel 2016 da Maurice Nio) viene dedicata in modo permanente alla presentazione delle collezioni. Firma il progetto del display lo studio Formafantasma secondo criteri di sostenibilità e accessibilità. Un percorso espositivo che rilegge le opere raccolte dal Centro, selezionandone oltre 50 tra le circa 1200 acquisite o donate dal 1988 a oggi, con opere di Fontana, Boetti, Warhol, Richter, Kounellis, Bonvicini, Schnabel e Fumai, questi alcuni dei grandi artisti presenti nella collezione.
Milano, Pinacoteca di Brera: «Antonio Canova. La bellezza e l’ideale. La collezione Canova di Banca Ifis e la Pinacoteca Viaggiante» (fino al 17 maggio 2026)
La mostra è interamente dedicata ad Antonio Canova e ha come fulcro i 12 busti dello scultore neoclassico che Banca Ifis ha recuperato e restaurato per portarli, insieme alla Pinacoteca di Brera, per la prima volta a Milano. L’esposizione sarà accolta nella Sala 1 della Pinacoteca di Brera che introduce il visitatore nella storia delle collezioni e ora, più in generale, de “La grande Brera”. Il riallestimento di uno spazio così importante – il primo dal 2018 – richiama, da un lato, l’apporto di Antonio Canova alla formazione della collezione di gessi da destinare agli allievi dell’Accademia e, dall’altro, il ruolo dei mecenati che, nel tempo, hanno accresciuto il patrimonio della Pinacoteca. Oltre ai 12 busti provenienti dalla collezione di Banca Ifis, il percorso espositivo è arricchito anche dal ritorno a Brera dopo oltre cento anni della Vestale, busto in marmo realizzato da Antonio Canova tra il 1818 e il 1819. A questa, si aggiunge inoltre una serie di piccole riproduzioni in smalto dei dipinti della collezione di Giovanni Battista Sommariva, politico e collezionista d’arte, vicino alle istanze napoleoniche, donate da Emilia Sommariva Seillière nel 1973 alla Pinacoteca.
Trivero Valdilana (Biella), Fondazione Zegna: «Racconti di boschi, di fabbriche e di persone. Il progetto di Francesco Jodice per Casa Zegna. In collaborazione con Sara Gentile» (fino al 16 novembre)
Tra gli appuntamenti per la celebrazione del 25° anniversario di Fondazione Zegna, inaugura un nuovo capitolo della ricerca tra arte e natura con Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, progetto espositivo inedito concepito da Francesco Jodice in collaborazione con Sara Gentile. Un corpus di ventiquattro opere in cui il rapporto tra il luogo, la sua vita produttiva, il contesto naturale e i suoi abitanti offre uno spaccato poetico e puntuale di una realtà unica e permette una riflessione sul ruolo della fotografia, che - hanno spiegato gli organizzatori - deve costringere al confronto con le informazioni che contiene, soprattutto nell’era delle immagini virtuali.
Genova, Palazzo Ducale: «Meriggiare pallido e assorto. Eugenio Montale: 100 immagini per i 100 anni di Ossi di Seppia. Fotografie di Iole Carollo, Anna Positano, Delfino Sisto Legnani» (fino al 29 giugno)
La mostra fotografica celebra i cento anni dalla prima pubblicazione della raccolta di versi del poeta genovese. Un progetto che affida al linguaggio fotografico di tre giovani talenti italiani, Iole Carollo, Anna Positano e Delfino Sisto Legnani, il racconto di uno dei testi poetici che hanno segnato l’intero Novecento, ridefinendo il ruolo della poesia nei confronti della realtà. I tre fotografi, partendo dallo studio dei versi di Ossi di Seppia e ispirandosi alle invenzioni letterarie dell’autore, hanno realizzato una serie inedita di 99 fotografie che riproducono creativamente i luoghi nel modo in cui li guardava Montale, come spazi di relazione tra individuo e territorio, capaci di riflettere le mutazioni provocate dagli eventi della storia. Con le stesse intenzioni, ma affidandosi al linguaggio fotografico, gli scatti degli autori esplorano il rapporto mutevole tra l’essere umano e la natura. Il centesimo scatto esposto è invece il celebre ritratto del poeta con la sua upupa, di Ugo Mulas.
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