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Damien Hirst, Away from the flock, 1994. Courtesy Prudence Cuming

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Damien Hirst, Away from the flock, 1994. Courtesy Prudence Cuming

Maggio nei Musei. Le mostre più importanti che inaugurano in Europa

Da Madrid a Vienna, da Zurigo a Londra i principali appuntamenti in programma nel maggio 2025

Silvia Conta

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Amsterdam, Stedelijk Museum: «Pamela Rosenkranza. Liquid Body» (dal 21 maggio al 24 agosto)

È la prima mostra personale di Pamela Rosenkranz nei Paesi Bassi e riunisce nuovi lavori insieme ad alcune delle sue più significative installazioni. Una delle opere centrali è l'installazione Our Product (2015), presentata per la prima volta nel padiglione svizzero alla Biennale di Venezia. L'artista è nota per le sue installazioni immersive che stimolano i sensi ed esplorano in profondità il rapporto mutevole tra uomo, natura e tecnologia. Gli spazi di questa mostra sono inondati di una luce verde-blu che ricorda ecosistemi artificiali o atmosfere aliene, immergendo i visitatori in un'esperienza che stupisce, sconcerta e stimola la riflessione.  

Londra, Tate Modern: «The Genesis Exhibition. Do Ho Suh. Walk the House» (fino al 19 ottobre)

Una mostra antologica che propone un'immersione nella pratica creativa dell'artista coreano Do Ho Suh (1962, Seoul, vive a Londra), attraverso opere dagli ultimi trent'anni fino a nuovi lavori site-specific esposti per la prima volta. Nel percorso espositivo installazioni su larga scala, sculture, video e disegni, attraverso cui Suh pone domande attuali sull'enigma della casa, dell'identità e sul modo in cui ci muoviamo e abitiamo il mondo che ci circonda: la casa è un luogo, un sentimento o un'idea? Con opere d'arte coinvolgenti che esplorano l'appartenenza, la collettività e l'individualità, la connessione e la disconnessione, Suh esamina l'intricata relazione tra architettura, spazio, corpo, ricordi e momenti che ci rendono ciò che siamo. I visitatori potranno camminare attraverso i passaggi e le soglie delle famose architetture tessili di Suh, scoprire le sue prime installazioni, i delicati lavori su carta e i video, viaggiare tra Seul, New York e Londra attraverso le repliche a grandezza naturale delle abitazioni passate e presenti dell'artista.

Zurigo, Kunsthaus: «Monster Chetwynd. The Trompe l'oeil Cleavage» (fino al 31 agosto)

La personale di Monster Chetwynd (nata nel 1973 nel Regno Unito, vive a Zurigo dal 2020), riconosciuta come una delle artiste più innovative del nostro tempo, riunisce opere iconiche di 25 anni della sua attività artistica di unite a nuovi progetti e offre una visione approfondita e completa del lavoro . Nel 2012 è stata la prima artista performativa a essere nominata per il Turner Prize e sta sviluppando un'installazione partecipativa nella Turbine Hall della Tate Modern per l'estate 2025, nell'ambito del Tate Play. L'artista utilizza un linguaggio artistico unico che combina elementi di performance, scultura e pittura. Ha studiato antropologia e arte, e il suo lavoro dalle molteplici sfaccettature fonde influenze provenienti dai misteri medievali e dal teatro carnevalesco con motivi e temi tratti dalla storia dell'arte e dalla cultura pop, creando un amalgama trans-storico umoristico e profondo. Il percorso espositivo invita i visitatori a esplorare le opere di Chetwynd in una presentazione appositamente ideata dall'artista. Ispirata alla storica Via Appia vicino a Roma, con le sue monumentali camere funerarie, integra opere chiave della sua carriera artistica: sculture, documentazioni delle prime performance e una selezione di dipinti della serie “Bat Opera”, che mescola riferimenti storico-artistici come le opere di Giovanni Battista Tiepolo con immagini zoologiche di pipistrelli.

Berlino, Hamburger Bahnhof: «CHANEL Commission: Klára Hosnedlová. embrace» (fino al 26 ottobre)

La CHANEL Commission alla Hamburger Bahnhof si svolge annualmente e consente agli artisti di realizzare progetti su larga scala. Stabilendo un nuovo punto di riferimento per le commissioni nelle istituzioni pubbliche grazie alla sua portata e visione senza precedenti, la collaborazione tra l'istituzione berlinese e la maison reinterpreta con coraggio l'iconica sala storica di 2.500 metri quadrati del museo, trasformandola in un'arena immersiva. La monumentale installazione di Klára Hosnedlová esplora i temi della casa, dell'utopia e della vita quotidiana all'interno di diversi sistemi politici. Si tratta dell'opera scultorea più ambiziosa e vasta realizzata finora da Hosnedlová, comprende arazzi alti fino a nove metri, oggetti site-specific, rilievi organici e ricami di grandi dimensioni. I motivi dei ricami sono tratti da film e registrazioni video di interventi performativi messi in scena dall'artista a Berlino. Il contenuto riflette l'architettura, i film e i romanzi che hanno definito la memoria culturale delle regioni di confine dell'attuale Repubblica Ceca nel corso dei secoli.

Madrid, Museo del Prado: «Paolo Veronese (1528 - 1588)» (dal 27 maggio al 21 settembre)

Questa mostra segna il culmine di un progetto di studio e rivalutazione della collezione di dipinti veneziani del Rinascimento del Museo del Prado, una delle più importanti e raffinate al mondo, dopo le mostre I Bassano nel Secolo d'oro (2001), Tiziano (2003), Tintoretto (2007) e Lorenzo Lotto. Ritratti (2018). Il percorso espositivo pone in risalto l'importanza di Veronese nella collezione del Museo nel contesto della sua influenza in Spagna e durante il Secolo d'Oro, quando la sua opera era molto apprezzata dai monarchi e dai collezionisti. La mostra si concentra su tre temi principali: il processo creativo di Veronese e il modo in cui gestiva il suo studio, con un'analisi delle sue opere dai primi schizzi all'esecuzione dei dipinti a olio nella bottega; la sua straordinaria abilità come capobotega, che superava persino quella di altri grandi maestri dell'epoca come Tiziano o Tintoretto; e la sua capacità di rappresentare le aspirazioni delle élite veneziane, che si rifletteva nel suo stile cosmopolita che attirava l'attenzione delle corti europee.

Berlino, Neue Nationalgalerie: «Lygia Clark. Retrospective» (dal 23 maggio al 12 ottobre)

Si tratta dela prima retrospettiva in Germania dedicata all'artista brasiliana Lygia Clark (1920-1988). Con circa 120 opere, la mostra la sua produzione dalla fine degli anni '40 agli anni '80, spaziando dai dipinti geometrici-astratti alle sculture partecipative e alle performance. L'approccio interattivo dell'opera di Clark sarà un aspetto centrale della mostra: i visitatori potranno interagire con un gran numero di repliche create appositamente per l'occasione. La opere esposte provengono da prestiti da collezioni private e musei internazionali, tra cui la Pinacoteca do Estado de São Paulo, il Museu de Arte Moderna di Rio de Janeiro, il Museum of Modern Art e la Cisneros Collection di New York.

Berlino: C/O Berlin: «Julian Rosefeldt. Nothing is Original» (dal 24 maggio al 16 settembre) 

C/O Berlin dedica una mostra completa all'artista e regista Julian Rosefeldt, presentando per la prima volta opere realizzate nell'arco di trent'anni. Attraverso storyboard inediti, schizzi, fotografie di scena e documentazione sul making of, la mostra offre uno sguardo raro dietro le quinte della sua produzione visiva. Rosefeldt è uno dei principali artisti e registi contemporanei di oggi: nelle sue installazioni cinematografiche e video elaborate, lavora con spazi museali, teatri, teatri d'opera e zone postindustriali, sfidando sempre i meccanismi della produzione di immagini e la costruzione di narrazioni e ideologie. Le sue opere oscillano tra finzione e ricerca documentaria, tra messa in scena e analisi.

Vienna, Albertina Modern: «Damien Hirst. Drawings» (fino al 12 ottobre)

L'Albertina Modern, ha ricordato il museo stesso, presenta per la prima volta i disegni di Damine Hirst in un contesto museale. La mostra offre uno sguardo affascinante sui processi creativi di Hirst, a partire dai disegni e dagli schizzi realizzati a partire dagli anni '80. Queste immagini, molte delle quali sono state realizzate in preparazione delle sue opere pionieristiche, sono esposte insieme a una selezione di sculture e dipinti correlati.
Un punto centrale della mostra è l'approccio concettuale di Hirst al disegno, utilizzato in modi diversi: a volte come studio iniziale per un'opera più grande, a volte come opera autonoma che sta in piedi da sola, a volte come esplorazione retrospettiva di idee dopo il completamento di un'opera d'arte. Per molte delle sue serie più iconiche, ha utilizzato i disegni per articolare idee che considera significative quanto le opere d'arte finali.

Amsterdam, Rijksmuseum: «Isamu Noguchi in the Rijksmuseum Gardens» (dal 28 maggio al 26 ottobre) 

È la dodicesima mostra della serie annuale di esposizioni all'aperto gratuite organizzate dal Rijksmuseum. Isamu Noguchi, famoso soprattutto per i suoi classici del design, come le lampade Akari, è stato uno dei più importanti scultori del XX secolo. Nella sua visione tutti gli elementi fanno parte di un vasto mondo visivo ed espressivo. Nella sua costante missione di superare i confini della pratica scultorea, oltre alle sculture realizzò anche mobili, lampade, attrezzature per parchi giochi, scenografie teatrali e giardini completi. Il suo obiettivo era sempre quello di lasciare che le sue sculture parlassero allo spazio, a volte con un tocco di umorismo e un sorriso ironico. Negli spazi del Rijksmuseum la maggior parte delle opere più leggere si trova all'interno del museo. All'ingresso sono collocate 30 delle sue iconiche sculture luminose Akari realizzate in carta washi. Il Padiglione Asiatico ospita una selezione delle sue innovative ceramiche e nella Room from an Amsterdam Canal House è esposto un raro tavolo da scacchi che Noguchi progettò per la mostra del 1944 The Imagery of Chess.

Madrid, Museo Reina Sofía: «Néstor Martín-Fernández de la Torre. Néstor Reencountered» (fino all'8 settembre)

La mostra propone una rilettura retrospettiva della figura di Néstor Martín-Fernández de la Torre (Las Palmas de Gran Canaria, 1887-1938), artista delle Isole Canarie che ha coltivato innumerevoli discipline. Dalla pittura e dai murales alle scenografie teatrali e ai guardaroba per personaggi illustri come Manuel de Falla e Antonia Mercé y Luque, La Argentina, la mostra recupera oltre un centinaio di opere relativamente sconosciute al di fuori dell'isola. Conosciuto come Néstor, l'artista ha viaggiato attraverso i linguaggi del modernismo, del decadentismo e del simbolismo, sviluppando un corpus di opere caratterizzato da una sensualità attraversata da un fascino per i corpi androgini, che ha sfidato i canoni morali più conservatori della sua epoca.

Lisbona, Mac/Ccb-Museum of Contemporary Art and Architecture Centre: «Expericences of the World» (fino al 26 ottobre) 

Ann Veronica Janssens, Belén Uriel, Eija-Liisa Ahtila, Ernesto Neto, Fernando Brito, Fischli & Weiss, Gabriel Orozco, Horácio Frutuoso, Mattia Denisse, Mauro Cerqueira, Mona Hatoum e William Kentridge danno forma a questa mostra, che parla dell'arte come esperienza critica, rivelatrice e poetica nel suo modo di pensare il mondo. L'esperienza coinvolge la percezione, l'immaginazione e la memoria; implica desiderio e si relaziona con l'azione, la pratica e il pensiero. Il percorso espositivo riunisce una selezione di singolari “microcosmi” poetici in costante movimento e trasformazione, che stimolano i nostri sensi ad aprirsi in molteplici direzioni. Dall'inquietudine allo stupore, con momenti di ironia, gli artisti invitati coinvolgono criticamente la nostra capacità immaginativa, mettendo alla prova le certezze dei visitatori.

Madrid, Museo Thyssen - Bornemisza: «Ayako Rokkaku. For the moments that you feel paradise» (dal 23 maggio al 7 settembre) 

La personale dell'artista giapponese Ayako Rokkaku (Tokyo, 1982) ripercorre la sua evoluzione artistica attraverso trenta opere tra dipinti, sculture e installazioni, realizzate negli ultimi anni. La mostra, che fa parte del programma di esposizioni dedicate alla Collezione Blanca e Borja Thyssen-Bornemisza, rivela un universo in continua trasformazione, dove passato e presente si mescolano e dove il paradiso non è una destinazione, ma una sensazione fugace, appena fuori dalla portata ma sempre dentro di noi. Nota per le sue tele intuitive dipinte a mano, Rokkaku crea mondi immersivi in cui le figure fluttuano tra il tangibile e l'immaginario. 

Porto, Serralves Museum: «This is a Shot. Works from the Serralves Collection» (fino al 16 novembre)

“This is a shot” presenta un gruppo di opere della Collezione Serralves, che riunisce acquisizioni recenti e opere non ancora esposte nel museo. Prendendo il titolo da una frase dell'opera Abstract di Hito Steyerl, la mostra attinge ai molteplici significati della parola ‘shot’ - l'inquadratura di una macchina fotografica, lo sparo di una pistola, un'opportunità inaspettata, uno sforzo urgente - esplorando diversi approcci a un mondo in continuo mutamento.
Occupando l'intero piano inferiore dell'ala Álvaro Siza, la mostra comprende opere di diversi periodi, provenienze geografiche e media che affrontano la volatilità del mondo odierno, toccando temi urgenti del nostro tempo: la fragilità del territorio e dell'appartenenza, la violenza della guerra e dello sfollamento, l'urgenza della crisi climatica e delle lotte democratiche, la saturazione del mondo virtuale e la dissoluzione della memoria collettiva. Nel percorso espositivo opere di una trentina di artisti, tra cui António Júlio Duarte, Mimosa Echard, Olafur Eliasson, Thomas Hirschhorn, Rashid Johnson, William Kentridge, Renato Leotta, Anna Maria Maiolino e Nalini Malani.

Parigi, Musée du Louvre: «Une passion chinoise. La collection de monsieur Thiers» (fino al 25 agosto)

È un fatto relativamente poco noto che l'arte cinese sia ben presente al Louvre, ha ricordato il museo. Il dipartimento degli oggetti d'arte conserva, infatti, oltre 600 opere di origine cinese, provenienti principalmente dalle collezioni di Adolphe Thiers (1797-1877) e Adèle de Rothschild e dalle collezioni reali. Tra queste si trovano veri e propri tesori. Recenti lavori hanno portato alla luce quelle della collezione Thiers, giornalista, storico e figura politica di spicco del XIX secolo (deputato, ministro, presidente del Consiglio e infine presidente della Repubblica francese). La mostra si propone di rivelare al grande pubblico queste opere eccezionali, ricollocandole nel contesto storico, diplomatico e culturale della loro creazione e della loro acquisizione da parte di Thiers. Il percorso espositivo mette in luce la passione finora sconosciuta di Thiers per la Cina e riunisce oltre 170 opere risalenti principalmente al XVIII e XIX secolo: rotoli, pagine di album, incisioni, stampe, porcellane, giade, lacche, avori, bronzi o legni intarsiati con pietre e madreperla.

Parigi, Petit Palais: «Worth. Inventing haute couture» (fino al 7 settembre)

Per la prima volta, il Palais Galliera unisce le forze con il Petit Palais per presentare una mostra eccezionale dedicata alla Maison Worth. Charles Frederick Worth (1825-1895), nato in Inghilterra, è stato una figura chiave nella storia della moda e fondatore di una maison che è diventata l'emblema del lusso parigino. All'origine dell'alta moda, Worth fondò la sua omonima maison al 7 di rue de la Paix, la cui storia abbraccia quattro generazioni e quasi un secolo. Distribuita su 1100 m² nelle grandi gallerie del Petit Palais, questa retrospettiva riunisce oltre 400 opere - abiti, oggetti e accessori, dipinti e grafica - per creare un vasto affresco delle creazioni della Maison Worth e dei protagonisti che hanno scritto la sua storia. Si tratta di una mostra eccezionale, data la fragilità dei pezzi esposti, il numero di silhouette (quasi 80) e il modo in cui viene rappresentato un mondo in divenire e la sua eredità, sulla base di una vasta documentazione. Dal Secondo Impero ai ruggenti anni Venti, si scrive una pagina di storia: quella dell'invenzione della figura del grande couturier e dei meccanismi di creazione e commercializzazione della moda ancora in vigore, le cui basi furono gettate da Worth alla fine del XIX secolo.

St. Ives (Regno Unito), Tate St. Ives: «Liliane Lijn. Arise Alive» (dal 24 maggio la 2 novembre)

All'inizio degli anni '60, le sculture cinetiche di Liliane Lijn la posero all'avanguardia tra gli artisti che esploravano nuovi modi di utilizzare la tecnologia per “vedere il mondo in termini di luce ed energia”. La retrospettiva ripercorre la carriera di Lijn dalla fine degli anni '50 ad oggi, spaziando tra installazioni, sculture, dipinti e immagini in movimento, e includendo la sua continua esplorazione e creazione di nuove forme femminili. Nel corso di una carriera lunga sei decenni, il suo lavoro ha continuato a tracciare una strada nuova, sfidando ogni categorizzazione. Affascinata dall'idea di visualizzare l'invisibile, Lijn attinge dal surrealismo, dalle mitologie antiche e dal pensiero femminista, scientifico e linguistico. Altrettanto importanti per la sua sperimentazione sono i materiali che utilizza, come la plastica, i prismi, i piumini per spolverare e il filo di rame. 

Londra: British Museum: «Ancient India living traditions» (dal 22 maggio al 19 ottobre)

Una delle prime grandi mostre al mondo a esaminare l'arte devozionale indiana delle origini da una prospettiva multiconfessionale, contemporanea e globale, metterà in luce l'ispirazione che sta dietro alle raffigurazioni ormai familiari delle divinità e dei maestri illuminati di queste religioni mondiali e il modo in cui esse si sono diffuse attraverso l'Oceano Indiano fino al Sud-Est asiatico e lungo le Vie della Seta fino all'Asia orientale. Colorata, multisensoriale e suggestiva, questa mostra è stata sviluppata in collaborazione con un comitato consultivo composto da esponenti di religioni indù, buddista e giainista. Queste tradizioni religiose viventi e la loro arte sacra sono ormai parte integrante della vita quotidiana di quasi due miliardi di persone in tutto il mondo, compreso il Regno Unito. La mostra presenta oltre 180 oggetti, tra cui sculture, dipinti, disegni e manoscritti, provenienti dalla collezione sudasiatica del British Museum e da generosi prestiti di partner nazionali e internazionali. Metterà in evidenza la provenienza, esaminando le storie di ogni oggetto esposto, dalla creazione all'acquisizione da parte dei musei.

Anversa, KMSKA - Museo reale di Belle arti di Anversa: «Trailblazers of the Abstract. De Stijl versus Modern Art Circle» (dal 29 maggio al 7 settembre)

13 febbraio 1920. Su invito di Jozef Peeters, padre spirituale del Modern Art Circle, Theo van Doesburg, capofila di De Stijl, tenne una conferenza leggendaria ad Anversa: Classico, Barocco, Moderno. La conferenza rivelò che entrambi i movimenti d'avanguardia stavano iniziando a nutrire la convinzione che l'arte geometricamente astratta avrebbe rivoluzionato il mondo. Un costruttivismo orientato a livello internazionale avrebbe superato i confini e creato nuove comunità. Grazie alle “forme e ai colori astratti, interamente nello stile dell'arte”, secondo Van Doesburg, sarebbero scomparse anche le distinzioni tra le discipline artistiche. La variante di Anversa - Peeters la chiamava “arte comunitaria” - non acquisì mai lo status iconico di De Stijl, ma proprio come gli artisti di De Stijl, la variante di Anversa ebbe un ruolo significativo all'interno della rete prevalentemente europea dell'arte astratta. Questa mostra-dialogo (il cui titolo significa letteralmente "i pionieri dell'astratto"), è una collaborazione con il Nieuwe Instituut - Museo di architettura, design e cultura digitale. Disegni, dipinti, progetti architettonici, grafica e mobili di Theo van Doesburg, Cornelis van Eesteren, J.J.P. Oud, Vilmosz Huszár, Jozef Peeters, Jos Léonard e Huib Hoste mettono in evidenza sia gli ideali condivisi che le differenze nel linguaggio visivo tra i due movimenti artistici.

Basilea, Kunsthalle Basel: «Dala Nasser. Xíloma. MCCCLXXXVI» (fino al 10 agosto)

Per la sua prima mostra in Svizzera Dala Nasser (1990) immagina una ricostruzione della chiesa bizantina di Kabr Hiram a Qana, in Libano, un sito ormai scomparso, in un paesaggio impraticabile. Nell'ambito di questo progetto, lavora per la prima volta con immagini realizzate su tessuti trattati con cianotipia, rendendo tangibili spazi perduti. Nella propria ricerca l'artista lavora attraverso l'astrazione e forme alternative di creazione di immagini. Integrando suono, performance e film nella sua pratica, Nasser rimane essenzialmente una pittrice, poiché riflette specificamente attraverso questo mezzo e i suoi materiali più elementari: tessuto, pigmenti, telai, linee. I suoi dipinti indicativi della terra, realizzati attraverso il contatto diretto sul posto, si contrappongono alle ampie vedute offerte dalla pittura paesaggistica tradizionale. Considerando i materiali come testimoni, ha sviluppato un corpus di opere in continua crescita che mette in primo piano storie non rivendicate, ecologie di violenza lenta, furti coloniali e fallimenti infrastrutturali in tempi e luoghi in cui il linguaggio umano è stato reso insufficiente o irraggiungibile. 

Dublino, National Gallery of Ireland: «An Artist’s Presence» (fino al 14 settembre)

Il percorso espositivo, attraverso disegni e dipinti provenienti dalla collezione permanente del museo, esplora il modo in cui gli artisti, in modo più o meno consapevole, hanno inserito se stessi nelle loro opere. Vagliando un arco temporale che va dal XVIII al XXI secolo, la mostra comprende opere di artisti come William Orpen, Elisabeth Vigée-Le Brun, James Barry, Flora Mitchell, Seán Keating e Nancy Lee Katz. Con autoritratti, raffigurazioni di artisti nell'atto creativo e opere che enfatizzano lo stile distintivo del loro autore, questa mostra offre una visione particolare del processo artistico e invita i visitatori a riflettere sul rapporto tra l'artista, la sua arte, la sua presenza e lo spettatore.


 

Silvia Conta, 17 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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