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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliNel duecentesco Eremo di Sant’Onofrio abbarbicato sul Monte Morrone sopra Sulmona e la Valle Peligna, l’eremita Pietro da Morrone seppe nel 1294 di essere diventato papa Celestino V (1215-96) e lì si rifugiò dopo «il gran rifiuto» ricordato da Dante. L’eremo ha vinto i 20mila euro del premio per i luoghi da restaurare sopra i 600 metri tra i «Luoghi del cuore» del 2020 del Fai-Fondo Ambiente Italiano e Banca Intesa e la vittoria ha fatto scattare un meccanismo virtuoso.
Lo illustra la responsabile della Delegazione Fai Sulmona Tre Valli Franca Leone: «Le pareti della roccia sono molto umide. Per restaurare tutte le opere, tra cui i preziosi affreschi di inizio Trecento del Magister Gentilis de Rocca di Sulmona, e installare un impianto di deumidificazione servono 50mila euro. Il Comune non ha fondi, ma due associazioni della zona, Volontari delle frazioni e Fondazione per il Morrone, hanno recuperato tramite donazioni e altro 20mila euro. Con un terzo finanziatore forse in arrivo salveremo questi che sono tra i più antichi affreschi d’Abruzzo».

L'Eremo di Sant'Onofrio a Sulmona. Foto Antonio Straccini © FAI

Gli affreschi dell'Eremo di Sant'Onofrio a Sulmona. Foto Antonio Straccini © FAI
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