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Strano destino quello della Gam, la Galleria d’Arte Moderna di Milano: fondata nel 1865 grazie a un lascito dei marchesi Fogliani, fu randagia per decenni ma quando nel 1921 approdò alla sede attuale (la splendida villa neoclassica progettata da Leopoldo Pollack per Ludovico Barbiano di Belgiojoso), già poteva contare su una collezione di prim’ordine di arte italiana dell’Ottocento, poi aperta anche al Novecento e all’Europa grazie ai lasciti di Carlo e Nedda Grassi e di Giuseppe Vismara (Manet, Van Gogh, Gauguin e Picasso oltre a Balla, Boccioni, Modigliani, Sironi).
Amatissima dai collezionisti (fra gli altri, il figlio di Medardo Rosso, che le destinò un nucleo eccezionale di sculture paterne), che le donavano le loro raccolte, è però rimasta lungamente un gioiello segreto della città, a dispetto della bellezza del luogo e delle collezioni, che dal Neoclassicismo vanno al Romanticismo e dalla Scapigliatura al Realismo, al Divisionismo, con capolavori di Canova, Appiani, Hayez, Piccio, De Nittis, Boldini, Medardo, Segantini, Pelizza da Volpedo, Previati.
Molto è cambiato negli ultimi anni, grazie ai restauri (delle sale neoclassiche e degli esemplari allestimenti di Ignazio Gardella) e grazie all’impegno di Paola Zatti, conservatrice responsabile, che oltre a numerose iniziative di successo ha appena dato alle stampe, con Alessandro Oldani, responsabile dell’Ufficio conservazione e dei cataloghi informatico e iconografico, questo bel volume che rilegge le oltre 600 opere esposte, divise sala per sala, illustrate a colori in una nuova campagna fotografica e commentate da schede puntuali.
Galleria d’Arte Moderna Milano. Le collezioni
a cura di Alessandro Oldani e Paola Zatti
480 pp., 600 ill. colori
Officina Libraria, Milano 2017
€ 24,90
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