
Giuseppe M. Della Fina
Leggi i suoi articoliL’attenzione dello storico Giovanni Brizzi nel suo libro più recente, Imperium. Il potere a Roma, è incentrata sulle forme diverse che il potere vi ha assunto lungo un arco cronologico di più di mille anni: la fase monarchica, l’età repubblicana, l’epoca imperiale. Uno sforzo che richiede di padroneggiare le fonti storiche e letterarie antiche e di conoscere una bibliografia sterminata. Va detto subito che il tentativo è riuscito.
In una recensione necessariamente sintetica del volume, ci si può soffermare solo sulle fasi di svolta e intorno ai protagonisti di esse individuati dall’autore. Ecco, allora, Publio Cornelio Scipione con cui il tarlo dell’ambizione personale s’introduce nei meccanismi politici e istituzionali repubblicani fino a sfociare nella genesi dell’impero.
Quindi tre personaggi che hanno segnato il I secolo a.C.: Silla, Pompeo e Giulio Cesare con la ricostruzione della loro ricerca del potere, ma soprattutto dei gruppi sociali, politici ed economici che li sostenevano. L’autore si sofferma sulla consapevolezza crescente nei gruppi dirigenti del tempo (o, almeno, in alcuni settori di essi) dell’inadeguatezza degli assetti istituzionali tradizionali di fronte a mutamenti che avevano trasformato una città stato nella capitale di un impero.
Un equilibrio tra la tradizione ancora forte e un’innovazione necessaria che Ottaviano Augusto riuscì a raggiungere trasformando in profondità gli assetti della Roma repubblicana, ma, al contempo, continuando a rispettarli sul piano formale. Un equilibrio fragile, che restò tale nei secoli a venire, a fronte anche di sfide diverse, e si riuscì a raggiungere di nuovo solo in determinati periodi, o sotto singoli imperatori. Con il problema mai risolto in maniera definitiva delle modalità nella successione così da evitare tensioni o, almeno, tenerle sotto controllo.
Il volume si conclude con tre densi capitoli dove viene preso in esame il rapporto tra Impero e Cristianesimo e il ruolo centrale svolto da Paolo di Tarso, anche civis Romanus. Qui Brizzi richiama, condividendola, una riflessione di Santo Mazzarino, dopo Gesù e l’apostolo Paolo: «La storia dell’impero romano è ormai segnata da due parallele: la vicenda dell’impero di cultura ellenistico-romana, e la vicenda della comunità cultuale giudeo-cristiana». Due parallele che arrivarono progressivamente a incontrarsi e poi a confondersi, anche sul piano della forma costituzionale, a partire dal IV secolo.
Imperium. Il potere a Roma
di Giovanni Brizzi, 336 pp., Laterza, Bari-Roma 2024, € 24

La copertina del volume
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