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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliNotoriamente l’Impero romano fu promotore di una rete stradale che copriva un’estensione di decine di migliaia di chilometri in tutta Europa, Asia Minore e Nord Africa. Per valorizzare questo enorme patrimonio, un gruppo di ricercatori guidato da esperti dell’Università Autonoma di Barcellona e dell’Università danese di Aarhus ha pubblicato la mappa più dettagliata e completa esistente sul sistema stradale dell’antica Roma. Ne tratta un articolo di David Ruiz Marull pubblicato su sito del quotidiano spagnolo «La Vanguardia».
Il complesso di dati di questo progetto, denominato «Itiner-e», copre quasi 300mila chilometri di strade (lunghezza equivalente all’incirca a sette giri del mondo, che ha una circonferenza di 40.075 chilometri) al momento della massima espansione dell’Impero romano (intorno al 150 d.C.), come viene spiegato in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Scientific Data.
«Itiner-e permette di comprendere come il sistema viario romano strutturasse il movimento di persone, beni, idee e persino malattie nell’antichità, spiegano gli autori dello studio. La sua alta risoluzione consentirà nuovi studi computazionali sulla connettività, i costi di trasporto e il controllo amministrativo di questo vasto territorio, nonché ricerche sullo sviluppo millenario della mobilità terrestre in Europa, Nord Africa e Medio Oriente».
Il progetto sintetizza secoli di ricerche archeologiche e storiche in un’unica mappa digitale ad alta risoluzione, con un insieme di dati che amplia la rete conosciuta da 188.555 a 299.171 chilometri.
Questo aumento deriva da una maggiore copertura delle regioni poco documentate e da una maggior precisione nel considerare alcuni passi di montagna tortuosi e certi corridoi naturali che prima venivano calcolati sulla base di semplici linee rette.
Per creare la nuova mappa sono state identificate le strade romane sulla base di rapporti archeologici, fonti storiche come l’Itinerarium Antonini (un testo che si suppone risalga al II secolo d.C. e che raccoglie le rotte dell’Impero) e la «Tabula Peutingeriana».
La copia più antica conservata di questa Tabula, che copre l’Europa, parti dell’Asia e del Nord Africa, venne realizzata da un anonimo monaco copista di Colmar, città della Francia orientale (Alsazia) nel XIII secolo. Si ritiene che l’originale sia stato realizzato a partire dal IV secolo, poiché vi compare la città di Costantinopoli, rifondata nel 328.
Tutte le informazioni raccolte sono state georeferenziate utilizzando mappe topografiche moderne e storiche, immagini satellitari e altri dati di telerilevamento prima di essere digitalizzate manualmente. Itiner-e consentirà inoltre ad altri ricercatori di incorporare i dati dei loro studi mantenendo la paternità dei propri dati.
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