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Giovanni Pellinghelli del Monticello
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Dall’8 settembre al 18 ottobre la gallleria parigina di Maurizio Nobile, al 45 di rue de Penthièvre, presenta (in collaborazione con la galleria Carlo Virgilio di Roma) la mostra dedicata a una figura inconsueta di artista, aristocratica di gran nome, architetto di giardini. «Lelia Caetani di Sermoneta. Una pittrice italiana a Parigi» presenta le opere di una pittrice fino ad oggi di fatto più nota per il retaggio lasciato nel suo capolavoro paesaggistico, il giardino Caetani di Ninfa (illustrato nel volume Ninfa. Il giardino più romantico del mondo a cura di Charles Quest-Ritson, Allemandi).
Ultima discendente dei Caetani duchi di Sermoneta, la millenaria famiglia romana di papa Bonifacio VIII, Lelia Caetani (1913-77) nasce a Parigi e nell’ambiente artistico familiare affina fra i suoi vari talenti quello per la pittura grazie al rapporto diretto con Balthus e Derain. Fu apprezzata anche da Vuillard per la freschezza e originalità della sua arte: l’artista la definì «vero contributo al mondo pittorico del suo tempo» e presentò la sua prima personale nel 1933 a Parigi, dove le fu riconosciuto uno stile indipendente ma «colto», di gusto molto francese, in bilico fra naïveté, Postimpressionismo e persino Fauvismo.
Alla Biennale des Antiquaires parigina, gli stand delle due gallerie presentano ciascuno un’opera di Lelia Caetani come «rimando» alla mostra che, col catalogo curato da Matteo Lafranconi, presenta 31 dipinti con vedute di Parigi, Londra, New York, Venezia, Roma e Ninfa, il parco storico di 8 ettari del Castello di Sermoneta recuperato dall’abbandono secolare proprio da Lelia che ne ha fatto uno dei giardini più celebrati al mondo.
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