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Da sinistra: Daniel Silva, Lisa Hilton, Hannah Rothschild e Philip Hook

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Da sinistra: Daniel Silva, Lisa Hilton, Hannah Rothschild e Philip Hook

L’arte del crimine tra le pagine di Silva, Hilton, Rothschild e Hook

Giovanni Pellinghelli del Monticello ha selezionato quattro autori che hanno saputo coniugare il genere del thriller poliziesco o dello spionaggio con la conoscenza e la perizia di storici dell’arte o conoscitori ed esperti

Giovanni Pellinghelli del Monticello

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In queste giornate di fine agosto, ultimi fuochi delle vacanze estive prima delle ripresa o premessa di chi preferisce vacanze settembrine, anche i più seri studiosi, cultori o semplici appassionati d’arte si dedicheranno, è presumibile, a letture estive «da diporto». Ma perché in ogni momento e occasione, anche in quelli di svago, resta d’uopo cercare e preservare la qualità, in questa prospettiva, da avvertito lettore di crime story e spy story, chi scrive vuole condividere il piacere della lettura di alcuni autori che hanno magistralmente coniugato e declinato in perfetta grammatica letteraria e artistica il genere del thriller poliziesco o dello spionaggio con la conoscenza e la perizia di storici dell’arte o conoscitori ed esperti, creando romanzi (o addirittura una serie di più romanzi) in cui la vicenda si sviluppa indissolubilmente legata al mondo dell’arte, che siano Old Master o Arte contemporanea.

Altri autori, invece, appartengono essi stessi a vario titolo (curatori, esperti e direttori di case d’asta, intellettuali e benefattori di importanti musei) al mondo internazionale dell’arte e le crime story di loro creazione, svolgendosi in quel mondo e trattando degli stessi argomenti, godono della loro esperienza diretta di attori principali dello scenario artistico internazionale e dalla loro prospettiva dall’interno di un milieu circoscritto ed esclusivo come una casta.

Fra i primi, per diverse motivazioni: dall’enorme successo di pubblico e di critica alla perizia ed esperienza delle vicende di artisti e del mercato dell’arte (tra musei, aste, attribuzioni, riscoperte, falsi e falsari e collezionisti più o meno spregiudicati e malandrini) brillano Daniel Silva e L. S. Hilton.

Daniel Silva (Stati Uniti, 1960) con quei suoi romanzi di spionaggio con protagonista Gabriel Allon: di fatto agente segreto del Mossad e, nell’ultimo periodo, capo operativo dello stesso, ma noto in tutto il mondo come eccezionale restauratore di opere dei maggiori, iconici Old Master e studioso di «occhio» eccezionale. I volumi di Silva centrati sul mondo dell’arte si caratterizzano tutti, al di là delle qualità di scrittura e dell’azione narrativa, per la scrupolosissima analisi storico-artistica e tecnico-artistica della trattazione e per le variegate conoscenze della storia dell’arte. Pur semplice appassionato di arte e storia dell’arte, Silva ha sempre utilizzato come consulenti e fonti i più importanti studiosi internazionali di storia dell’arte e restauro sviluppando parallelamente una autonoma conoscenza che gli permette di muoversi con padronanza e intuito nei meandri della materia (ad esempio il fulcro di uno degli romanzi più recenti che ha come centro un ritratto dell’epoca olandese, non inglese, di Antoon van Dyck è proprio la caratteristica della craquelure dei quadri olandesi dell’artista).

Lisa Hilton (Liverpool, 1974), studi di Storia dell’Arte al New College di Oxford e poi master a Firenze e alla Sorbona, cooptata Fellow of the Royal Historical Society nel 2024, dopo aver lavorato da Christie’s si è dedicata alla scrittura come collaboratrice di «Vogue» e di «The Sunday Telegraph» e autrice di saggi storici e biografie, e come L.S. Hilton, dei thriller artistici (con abbondanti tocchi di erotismo causa di accese polemiche) della trilogia Maestra (2016), Domina (2017) e Ultima (2018).

Del secondo tipo si impongono Hannah Rothschild e Philip Hook. Se per ambedue gli autori, inglesissimi fino al cliché, la conoscenza storica e dottrinale della materia (storia dell’arte, tecniche dell’arte, mercato dell’arte e collezionismo), è superlativa e ineccepibile, fluente di tutti i tecnicismi indispensabili e inevitabili, ciascuno si evolve tuttavia in sinuosità e modalità proprie diverse: più ironica e aristocraticamente insider-trader Rothschild, più smaliziato e cinico operatore di mercato Hook. 

Hannah Rothschild (Londra, 1962): regista, imprenditrice, scrittrice e filantropa britannica, rampolla del ramo britannico della famiglia bancaria Rothschild, è stata fra le molte sue attività e palmarès la prima donna presidente del Board of Trustees della National Gallery di Londra nell'agosto 2015. Accanto all’attività di regista di documentari storici e biografici, è autrice di vari volumi di successo mondiale di cui il più celebre è The Improbability of Love, dedicato alle vicissitudini di un’opera di Antoine Watteau («L’Improbabilité de l’Amour») dal momento della sua creazione ad oggi con il colpo di genio di utilizzare come «io narrante» il quadro stesso.

Philip Hook (Gran Bretagna, 1951), terribilmente british, specialista d’arte moderna e impressionista e fino a pochi anni fa Director of Impressionist & Modern Art da Sotheby’s, dopo una carriera nelle case d’asta internazionali (le cosiddette «majors»: prima Christie’s poi Sotheby’s) ha affiancato ai numerosi saggi divulgativi sul mercato dell’arte nel XX e XXI secolo, di grande successo di critica e pubblico, alcune crime story a soggetto artistico e centrate sulle vicende di quadri ereditati, rubati o trafugati dai nazisti.

Caratteristica condivisa da Hannah Rothschild e Philip Hook è lo stile brillante e accattivante, sempre elegantemente sdrammatizzante (il ben noto understatement tipicamente inglese) e ironico, mentre per Silva e Hilton la narrazione è precisa e metodica, incalzante e avvincente, «gripping yawns» (cacciasbadigli).

Comune a tutti è, infine, la creazione di «romans à clef» con la descrizione, per così dire proustiana, del mondo della critica, storia e mercato dell’arte tramite personaggi e situazioni fittizi ma più o meno costruiti (e più o meno riconoscibili ai più o meno «cognoscenti») su corrispondenze reali.

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 25 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

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