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Una veduta del Museo Correale di Terranova a Sorrento (Na)

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Una veduta del Museo Correale di Terranova a Sorrento (Na)

La vocazione internazionale del Museo Correale

Collaborazioni, mostre e restauri rilanciano l’istituzione voluta dai fratelli Correale che intende diventare centro permanente di ricerca e di produzione culturale non più legato ai soli flussi turistici stagionali

Olga Scotto di Vettimo

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Il Museo Correale di Terranova, istituito nel 1925 a seguito del lascito testamentario disposto dai fratelli Alfredo e Pompeo Correale, conserva una delle più ricche e raffinate raccolte del panorama italiano, espressione di un collezionismo di respiro europeo e di straordinaria sensibilità.

Nella dimora settecentesca con giardino sono disposti eleganti e pregiati arredi, rari orologi, preziose porcellane, un consistente nucleo di reperti archeologici e un’importante collezione di dipinti e sculture dal Medioevo all’Ottocento, tra cui opere di artisti fiamminghi, nature morte seicentesche, paesaggisti settecenteschi, esponenti della Scuola di Posillipo. «Il Museo Correale è nato da un raffinato collezionismo di dimensione europea, come internazionale è la dimensione di Sorrento, e il pubblico che lo frequenta, spiega Fabio Mangone, direttore del museo dallo scorso aprile. Nell’aprirsi, dopo il primo secolo di vita, a nuove sfide deve rafforzare la collaborazione con musei ed enti culturali di prestigio, aprire ai giovani e alla cultura contemporanea, e a partire dalla ampiezza delle sue collezioni essere una fucina di eventi artistici e scientifici di alto prestigio», aggiunge, delineando i propositi della sua direzione.

Conosciuto e apprezzato dal turismo non solo italiano, che riconosce la vocazione internazionale delle collezioni, il Museo Correale oggi intende perseguire un ambizioso progetto capace di ripensare le attività di conservazione e di valorizzazione all’interno di una nuova rete di rapporti con le principali istituzioni culturali e museali di Napoli e del Meridione, intessendo un rinnovato dialogo non soltanto con il pubblico cosmopolita dei frequentatori di Sorrento, ma anche con la città, e divenendo centro permanente di ricerca e di produzione culturale non più legato ai soli flussi turistici stagionali. Da questi intenti, attraverso la preziosa e continuativa collaborazione dell’Associazione Amiche del Museo, presieduta da Rachele Palomba, sono già scaturite una molteplicità di iniziative culturali, che intercettano pubblici diversi e interessi plurali: a ottobre, la mostra «Donne, arte e pace tra passato e futuro», a cura delle Amiche del Museo, realizzata in occasione delle giornate FIDAM e seguita da una conferenza tenuta da Alessandro Giardino (St. Lawrence University di New York). 

Tra le attività più recenti, il 2 novembre si è svolta, in occasione del tour Classic Car Club nazionale, l’esposizione di Ferrari d’epoca nello storico giardino della villa; il 7 ottobre è stato inaugurato il primo «restauro a domicilio», formula innovativa che prevede di affidare temporaneamente un’opera a un ente, che la tiene presso di sé non solo per la durata dell’intervento, ma anche nei sei mesi successivi, offrendo, in tal modo, visibilità all’opera, al museo proprietario e all’ente che finanzia, ed educando il pubblico al restauro. Dallo scorso ottobre il grande dipinto del fiammingo David De Koninck, raffigurante una «Scena di Caccia», è in restauro presso l’Hotel Bellevue Syrene, luogo iconico, legato ad artisti e letterati del Grand Tour. Per raccontare questa esperienza, il museo ha prodotto la performance «Operapresente» di Mauro Maurizio Palumbo e di Janet Park, svolta nel museo, davanti alla cornice vuota del dipinto fiammingo e alla presenza di un nutrito parterre di stampa internazionale.

Inoltre negli scorsi 14-15 novembre si è svolto il convegno «La committenza nobiliare nella Napoli dell’Ottocento», a cui hanno partecipato le principali università del Mezzogiorno, con significativi contributi di importanti studiosi. Inaugura dall’8 dicembre e resta fino alla metà di gennaio invece «Gentiluomini e Gentildonne», mostra di abiti aristocratici del XIX secolo, realizzata con il Museo della Moda Fondazione Mondragone di Napoli. E ancora: in programma per il 2026 importanti collaborazioni con musei napoletani per celebrare il 150mo anniversario della morte di Giacinto Gigante e per valorizzare la collezione di orologi; e, nel giardino recentemente riallestito, una mostra di specie rare di ortensie che troverà corrispondenza in raffigurazioni pittoriche di ortensie, dal ’600 alla contemporaneità. Infine, tra le tante attività previste per il Natale a Sorrento, la mostra  «Giuseppe Ercolano e i Maestri del presepe» (fino al 18 gennaio 2026) a Villa Fiorentino, dimora storica e sede della Fondazione Sorrento

Janet Park durante la performance nel Museo Correale

Olga Scotto di Vettimo, 12 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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