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Rembrandt van Rijn, Arnout Tholinx, Inspector (ca. 1656). Photo: courtesy Christie’s.

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Rembrandt van Rijn, Arnout Tholinx, Inspector (ca. 1656). Photo: courtesy Christie’s.

La stampa Old Masters più costosa di sempre è di Rembrandt, e raffigura un ispettore medico

Il valore astronomico del pezzo non dipende solo dalla sua qualità tecnica, ma anche dall'estrema rarità della puntasecca

Riccardo Deni

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Nel pieno delle sue difficoltà economiche, attorno al 1650, Rembrandt van Rijn viveva un periodo particolarmente complesso. Le grandi commissioni iniziavano a scarseggiare, i debiti contratti per la sua abitazione lo schiacciavano e l'inclinazione all'acquisto compulsivo di opere e oggetti rari aggravava ulteriormente la situazione. Fu in questo contesto che alcuni esponenti dell’élite medica di Amsterdam decisero di sostenerlo affidandogli nuovi incarichi. Tra questi lavori compariva un ritratto di Arnout Tholinx, all’epoca ispettore delle facoltà di medicina della città. Quella stessa immagine, realizzata in puntasecca intorno al 1656, è oggi diventata la stampa Old Masters più costosa mai venduta in asta, dopo aver raggiunto 3,1 milioni di sterline (4,1 milioni di dollari) il 3 dicembre, da Christie’s, a Londra.

La scena presenta Tholinx colto in un attimo di leggera irritazione, come se fosse stato distratto da un compito importante. Ha appena abbassato gli occhiali che stringe in mano, mentre sul tavolo lo circondano libri, fogli e gli strumenti da lavoro. Sullo sfondo si intravedono bottiglie e contenitori medicinali. Nella stampa Rembrandt sfrutta al massimo le possibilità della puntasecca, costruendo violenti contrasti fra zone di luce e dense ombreggiature, un effetto paragonato dagli studiosi alla matericità delle pennellate del suo periodo più tardo. Molti ritengono che l’ambiente raffigurato sia lo stesso studio dell’artista, dato che la poltrona sovrastata da un piccolo ornamento a testa di leone compare in altre opere coeve.

Rembrandt van Rijn, Arnout Tholinx, Inspector (ca. 1656). Photo: courtesy Christie’s.

Il valore astronomico del pezzo non dipende solo dalla sua qualità tecnica, ma anche dalla sua rarità. Rembrandt produsse infatti un numero molto esiguo di esemplari, consegnati direttamente a Tholinx insieme alla lastra in rame, di cui oggi non si conosce più la sorte. L’esemplare venduto da Christie’s è l’unico ancora in mani private; gli altri sono conservati in grandi istituzioni come il Rijksmuseum, il British Museum, il Louvre e la Morgan Library di New York.

Curiosamente, la stessa impressione era comparsa all’asta da Christie’s più di un secolo fa, 101 anni prima, quando apparteneva a John Edward Rudge, erede di una vasta raccolta di stampe lasciatagli dal bisnonno, l’antiquario Edward Rudge. Anche allora stabilì un primato, raggiungendo 3,7 mila sterline, somma equivalente a circa 390 mila dollari attuali.

Quest’ultima vendita rientrava nella dispersione della collezione di Sam Josefowitz, imprenditore lituano-americano che finanziò la propria passione per l’arte grazie a una redditizia attività di vendita per corrispondenza. L’asta del 3 dicembre era dedicata a oltre cento stampe di Rembrandt provenienti dalla sua raccolta e ha totalizzato 8,6 milioni di sterline (11,4 milioni di dollari), con pochissime opere rimaste invendute. Tra i lotti di maggior rilievo figuravano «Cristo presentato al popolo» (1655), aggiudicato a 952,5 mila sterline (1,3 milioni di dollari), «Cristo che guarisce gli ammalati» (circa 1648), venduto a 698,5 mila sterline (972 mila dollari), e «Uno studioso nel suo studio» («Faust», ca. 1652), passato di mano per 361,9 mila sterline (483 mila dollari).

Riccardo Deni, 11 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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