Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Michela Moro
Leggi i suoi articoliL’unico appuntamento internazionale del semestre italiano di Sotheby’s è una novità per l’Italia: la classica asta primaverile, posposta causa Covid 19, si è trasformata in un’asta a tempo: Contemporary Art | Milan si svolgerà esclusivamente online dal 4 al 16 giugno.
A suggellare se non la fine della pandemia almeno quella del lockdown totale è arrivata anche un’opera molto rappresentativa di Francesco Vezzoli che è già entrata a far parte dell’immaginario collettivo internazionale: si intitola #L’Italiasiamonoi ed è comparsa sulla copertina di «Vanity Fair Italia» del 15 aprile 2020. Il dipinto tricolore che riporta nel bianco il taglio di Fontana «è un omaggio all’Italia e a Lucio Fontana. Vorrei citare un verso di “Anthem” di Leonard Cohen: “There is a crack in everything, that’s how the light gets in”» («C’è una crepa in ogni cosa, è così che la luce riesce a entrare»), chiosa Francesco Vezzoli.
Il ricavato della vendita dell’opera, valutato 20-80mila euro, sarà devoluto a favore del Progetto di Ricerca sul Covid19 del Policlinico di Milano. «È per noi un privilegio poter offrire sulla piattaforma globale di Sotheby’s un’opera così emblematica di questo storico momento per l’Italia e per il mondo» ha dichiarato Claudia Dwek, presidente di Sotheby’s Italia, cui fa eco Simone Marchetti, direttore di «Vanity Fair»: «L'opera di Francesco Vezzoli è il ritratto più simbolico e commovente di un momento difficile che abbiamo il dovere di affrontare con speranza e visione del domani. Siamo onorati di averlo ospitato sulla copertina di “Vanity Fair”, un giornale e un network che vogliono sempre più diventare un simposio di riflessione e progettualità tra arte, attualità, storie e intrattenimento».
Il lavoro di Vezzoli è incluso nei circa 60 lotti dell'asta «Contemporary Art, Milan», che ha un valore totale stimato intorno ai 5,9 milioni di euro.
Gli ottimi risultati ottenuti dalle 44 aste online che si sono succedute da Sotheby's durante il lockdown vedono al primo posto una «Natura morta» (1951) di Giorgio Morandi che ha totalizzato 1,6 milioni di dollari (stima 1-1,5 milioni) nell'asta «Impressionist & Modern Art Day Sale» chiusasi il 18 maggio, registrando il prezzo più alto per un lotto venduto in una vendita online da Sotheby’s, buon segno per la piazza milanese.
«Ci siamo adattati alla contingenza, e anche i collezionisti e il mercato hanno confermato la voglia di adeguare l’asta all’online, racconta Raphaelle Blanga, Contemporary Art Senior Specialist e auctioneer. Il catalogo sfogliabile online è la traslazione di quello cartaceo che spesso non viene abbinato alle aste online, e che dimostra la voglia di ribadire l’identità dell’arte moderna e contemporanea italiana. Sono all’incanto opere d’importanti artisti italiani e internazionali trattati dai galleristi illuminati del dopoguerra e dai collezionisti curiosi delle realtà internazionali».
Si vedrà se le bottiglie allungate della «Natura morta» (1948) di Giorgio Morandi (650-850mila euro), già in celebri collezioni (dalle milanesi Jucker e Mazzotta a quella triestina di Giorgio Irnieri) e analoghe agli esemplari del museo di Tel Aviv e di Ca’ Pesaro a Venezia, manterranno il primato o se saranno surclassate da Fontana, Manzoni, Burri, Boetti, Paolini, Schifano, Angeli e poi Kusama, Warhol, Rauschenberg, Liu Ye (per la prima volta in Italia), Bill, Hartung, Dominguez, Masson, tra gli altri.
Questi ultimi due artisti sono stati poco presenti nelle aste italiane, ma in realtà ben raccontano la vivace vita milanese, le relazioni culturali degli anni Sessanta e l’attenzione per l’arte surrealista. «Mon Modèle» (1957) di Oscar Dominguez, esposto al Reina Sofia di Madrid nel 1996 e stimato 150-200mila euro, e «Fiançailles d’insectes» (1934) di André Masson (60-80mila) di provenienza dei fratelli Guido e Sandro Somaré, appartengono a un collezionista milanese che nel 1976 accompagnò l’opera di Masson a New York in occasione dell’esposizione al MoMA.
Oltre alla tela di Morandi, sono molte le opere in vendita che han fatto parte di prestigiose collezioni e partecipato a mostre presso importanti istituzioni, come la «Composizione con Sughero» (1954) di Burri, stimata 250-350mila euro e in mostra al MoMA di New York già nel 1957 e nel 1984 alla Pinacoteca di Brera.
«En Plein Air» (1963) di Schifano, una delle versioni più alte dell'omonima serie, fu esposto alla mostra personale alla Odyssia Gallery di New York nel 1964 e reca una valutazione di 300-400mila euro. Dalla medesima collezione proviene «Merda d’artista n. 82» (1961) di Manzoni, in asta a 120-180mila euro. Nel 1981 l'opera di Manzoni ebbe la sua celebrazione nella storica mostra «Identité Italienne», curata da Germano Celant, al Pompidou di Parigi e nel 2007 al Madre di Napoli. «Racconto di notte II», ceramica smaltata e ingobbiata, è una delle due sculture di Leoncillo in quest’asta; già in mostra alla Gnam di Roma nel 1979, ha una valutazione di 220-260mila euro.
Celant viene ricordato anche con alcune opere di artisti significativi della sua carriera, tra cui un importante lavoro di Paolini: «Quam Raptim Ad Sublimia» (1969), valutato 150-200mila euro, proviene dalla collezione privata di Helene De Franchis, storica gallerista veronese di Studio La Città, della cui raccolta faceva parte anche «Piccolo Movimento 6», impasto di colore su centina di legno in 6 elementi di Ettore Spalletti (100-150mila). Lucio Fontana è presente con varie opere dal 1949 al 1966, scelte per esemplificare la sua maestria in tecniche e materiali diversi. Tra questi un «Concetto Spaziale» del 1956, olio, tecnica mista e vetri su tela (500-700mila) e un altro esemplare del 1963, proveniente da una prestigiosa collezione privata (450-550mila).
È la prima volta che un’asta così corposa viene proposta online in Italia: «Il tempo lungo ci ha permesso di lavorare sull’asta, spiegando e approfondendo bene le opere che possono essere viste su appuntamento, ma solo a Milano senza road show, puntualizza Raphaelle Blanga. Durante la pandemia i collezionisti, che hanno avuto tutto il tempo possibile per riflettere, si scatenano già dal mattino dell’ultimo giorno e che lo scenario cambia completamente: a ridosso della chiusura si scatena la battaglia. Anche i meno esperti e più agées hanno imparato a usare la tecnologia. L’unica accortezza è, nell’impeto, sapere dove si va a parare, porsi degli obiettivi molto chiari». Quanto alla clientela «ad ogni asta c’è stato circa il 25-30% in più di nuovi compratori molto più giovani che hanno avuto il tempo di riflettere e ampliare le proprie scelte, seguendo l’evolversi del mercato. Grazie ad aste come questa imparano a conoscere il ricco mondo dell’arte in Italia».

Oscar Dominguez, «Mon Modèle» (1957), stima 150-200mila euro (particolare). © Sotheby's

Giorgio Morandi, «Natura morta» (1948), stima 650-850mila euro (particolare). © Sotheby's

Lucio Fontana, «Concetto spaziale» (1963) particolare, stima 450-550mila euro

Mario Schifano, «En plein air» (1963) particolare, stima 300-400mila euro

Francesco Vezzoli, «#L’Italiasiamonoi» (2020) particolare, stima 20-80mila euro
Altri articoli dell'autore
Una panoramica tra i padiglioni della manifestazione veneziana all’Arsenale, ai Giardini e in altre sedi. Tra i premiati: Leone d’Oro al Regno del Bahrain, menzione speciale al Padiglione della Santa Sede e alla Gran Bretagna
A Milano, Raffaella Cortese celebra l’importante anniversario con una mostra di 41 recenti lavori su carta di una delle storiche artiste della sua galleria
Nella nuova sede (milanese) del museo d’impresa del Gruppo Unipol, si rafforza l’asset culturale della collezione corporate fondata a Bologna e si inaugura la prima mostra meneghina con opere di Beverly Pepper, Quayola, Larry Rivers, Stefano Ronci e fuse*
Elena Pontiggia ripercorre nel Centro Culturale di Milano l’attività dell’artista romagnolo che sperimentò tra il Futurismo, il Novecento Italiano e il Realismo magico