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Palazzo Albergati a Bologna

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Ginogiano | CC BY SA 3.0

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Palazzo Albergati a Bologna

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Ginogiano | CC BY SA 3.0

La mostra sull’Arte proibita a Palazzo Albergati rimandata «sine die»

Lo hanno reso noto gli organizzatori di Arthemisia, che negano che il motivo siano le accuse di blasfemia da parte di FdI, «che respingiamo integralmente in quanto del tutto infondate»

La mostra «Arte proibita», che si sarebbe dovuta aprire il 17 ottobre a Palazzo Albergati di Bologna, è stata rimandata a data da destinarsi. Lo hanno reso noto gli organizzatori di Arthemisia, spiegando che la decisione è stata presa «a causa del protrarsi dei lavori di ristrutturazione che interessano la sede espositiva già da diversi mesi». Ne riferisce un articolo pubblicato sul sito dell’Agenzia Ansa.

I lavori di recupero e adeguamento tecnico ai nuovi parametri museali internazionali si sarebbero dovuti concludere a settembre, in tempo utile per allestire l’esposizione, e invece stanno richiedendo tempi più lunghi.

Arthemisia nega che motivo del rinvio siano le recenti polemiche, come le accuse di blasfemia da parte di Fratelli d’Italia, «che respingiamo integralmente in quanto del tutto infondate», come sottolinea la presidente Iole Siena. La capogruppo FdI in Consiglio regionale, Marta Evangelisti, ultimamente ha criticato l’immagine di copertina della mostra, «McJesus», scultura dell’artista finlandese Jani Leinonen che raffigura il clown e mascotte McDonald a grandezza naturale e crocifisso, sottolineando il fatto che l’evento, anche se l’organizzazione è privata, è stato pubblicizzato sui canali istituzionali di Bologna e dell’Emilia-Romagna.

«Alcune opere esposte e la stessa anteprima pubblicata sul sito, ha dichiarato Evangelisti, riporterebbero immagini giudicate dalla cittadinanza come offensive, volgari e lesive dei simboli religiosi cristiani». «È l’esatto contrario della blasfemia, e anzi ne è una denuncia, ribatte la presidente di Arthemisia. Chi definisce “blasfema” quest’opera dimostra di avere una scarsa conoscenza dell’arte e di forzarne la visione per propri fini, che è poi paradossalmente quello che la mostra vuole dimostrare». E svolge il concetto. «L’opera McJesus di Jani Leinonen significa questo: il mondo si è allontanato dai valori importanti, dalla spiritualità e dalla religione, e venera il consumismo, di cui McDonald è l’emblema. Il commercio ha sostituito i valori spirituali, e l’opera di Leinonen denuncia con forza questo aspetto, invitando le persone a riflettere e a tornare a venerare i giusti dèi. Spiace sempre imbattersi nella superficialità, ma noi sosteniamo il progetto con convinzione, perché la censura è un tema fondamentale nella storia dell’arte e l’Arte ha come suo scopo primario quello di far riflettere. Talvolta gli artisti usano un linguaggio potente per urlare il proprio disagio esistenziale, ma è il messaggio che conta: fermarsi all’immagine è inutile e, spesso, pretestuoso».

Inoltre, aggiunge Siena, «la scelta è esclusivamente di Arthemisia e non vi è alcun coinvolgimento né del Comune, né della Regione, né della proprietà di Palazzo Albergati, locatore degli spazi che ospitano le iniziative di Arthemisia. È una decisione nostra, che sosteniamo per la grande intelligenza del concept scientifico e che non vediamo l’ora di condividere con il pubblico che, siamo certi, ne comprenderà l’importanza e amerà questa mostra come la amiamo noi».

Redazione, 15 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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