Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Redazione
Leggi i suoi articoliLa Monuments Men and Women Foundation (Mmwf), organizzazione statunitense senza scopo di lucro che lavora per rintracciare e recuperare le opere d’arte saccheggiate durante la Seconda guerra mondiale, ha ritrovato una coppia di nature morte della collezione Schloss confiscate dai nazisti e di cui non si avevano notizie da oltre 80 anni. La scorsa settimana il fondatore della Mmwf Robert Edsel, tramite il programma Art Leads ha ricevuto segnalazioni secondo cui due piccoli (12,7x20,3) dipinti a olio su rame del Seicento attribuiti al maestro olandese Ambrosius Bosschaert (1573-1621) risultavano in vendita negli Stati Uniti in un’asta di beni non reclamati organizzata dall’Apple Tree Auction. Edsel è partito alla volta di Newark, in Ohio, per trovare conferma alla sua intuizione che si trattasse proprio dei dipinti un tempo di proprietà della collezione franco-tedesca e bloccarne la vendita.
Composta da 333 opere, la collezione privata di Adolphe Schloss (1842-1910) e Lucie Haas Schloss (1858-1938) di dipinti antichi olandesi e fiamminghi fu sequestrata e divisa attraverso vendite forzate e manovre legali che coinvolsero sia le autorità francesi che quelle tedesche. Le opere degli Schloss destinate al museo progettato da Hitler a Linz, compresi i due dipinti in Ohio, furono trasferite a Monaco e conservate nel Führerbau, il quartier generale di Hitler, prima di essere saccheggiate nei caotici ultimi giorni del Terzo Reich, quando le forze alleate entrarono in città. I due olii su rame raffiguranti composizioni floreali compaiono tra le opere d’arte perdute elencate nei database della Jewish Digital Cultural Recovery Project Foundation, circostanza ignota alla casa d’aste Apple Tree che ne è venuta a conoscenza da Edsel. Le loro fotografie in bianco e nero corrispondono perfettamente ai dipinti in vendita in Ohio. Entrambi recano numeri di inventario tedeschi, uno «S 16» (Schloss 16) e l’altro «S 17» (Schloss 17), assegnati nel 1943 dopo la confisca della collezione, fornendo una prova convincente della loro provenienza.
Il 24 luglio 1940, dopo la caduta della Francia in mani tedesche, la casa museo degli Schloss a Parigi fu una delle sei case e gallerie d’arte di collezionisti ebrei perquisite dalle forze naziste, ma i 333 dipinti non erano più alle pareti. Nel 1939 i figli della defunta coppia (Adolphe nel 1910, Lucie nel 1938) avevano trasferito le opere in un luogo sicuro, nei sotterranei dello Château de Chambon, a circa 400 km a sud di Parigi e solo nel 1943 i nazisti e i loro collaboratori di Vichy riuscirono a rintracciarle e confiscarle. I francesi si tennero 49 dipinti, destinati al Louvre (che per primo li avrebbe poi restituiti agli eredi Schloss, nel 1946); i tedeschi mandarono 262 opere al Führerbau di Monaco e le restanti 22 furono vendute a un mercante olandese di Amsterdam, Buittenweg, alla fine del ’43. Mentre le truppe statunitensi si avvicinavano a Monaco, il 29 aprile 1945 i tedeschi assaltarono il Führerbau, saccheggiando buona parte delle circa 1.500 opere d’arte e altri oggetti di valore presenti nell'edificio (solo 100 dei dipinti dei Schloss rubati in quella circostanza sono stati ritrovati). Gli americani entrarono in città il giorno successivo.
A quanto risulta, i due Bosschaert in vendita in Ohio provenivano da una cassetta di sicurezza abbandonata in una banca del Texas, riposti in scatole di cartone e avvolti nella carta veline, in ottime condizioni di conservazione. Probabilmente un militare statunitense li aveva portati in Patria come «souvenir» illecito. Una volta scomparso il titolare della cassetta di sicurezza, ha spiegato una portavoce della casa d’aste, se nessun familiare o erede lo rivendica entro cinque anni la banca prende possesso del contenuto.
Il «Columbus Dispatch», che per primo ha riportato la notizia della vendita, ha stimato il valore delle opere in 1 milione di dollari ciascuna. Il record d'asta per Bosschaert è di 5,77 milioni di franchi svizzeri (5,2 milioni di dollari), stabilito da Koller a Zurigo nel 2008. All’asta di Apple Tree Auction, i dipinti erano invece proposti con stime molto basse. Prima che Edsel contattasse la casa d’aste e questa ritirasse gli annunci per la vendita online, prevista fino a oggi, 12 settembre, le offerte per le due opere avevano raggiunto solo 3.250 e 225 dollari.
La Monuments Men and Women Foundation esorta chiunque negli Stati Uniti abbia familiari in possesso di beni trasferiti dall’Europa durante il conflitto a farsi avanti. «Centinaia di migliaia di oggetti culturali saccheggiati durante la seconda guerra mondiale sono ancora dispersi, ha dichiarato la presidente dei Monuments Men Anna Bottinelli, moglie di Edsel. Alcuni si trovano negli Stati Uniti, nascosti nelle soffitte, appesi alle pareti e stipati in scatole non aperte, tramandati di generazione in generazione».
Altri articoli dell'autore
Gli scavi fanno parte dei lavori effettuati per la realizzazione del Palazzo della Cultura
Si sta lavorando a una «Teoria di angeli, santi e beati» databile al 1290. I lavori sono finanziati dal Ministero della Cultura
Ancora scoperte dagli scavi di piazza Venezia a Roma in occasione dei lavori della nuova linea metropolitana
A Firenze le eccellenze del saper fare (anche gastronomico) di Italia ed Europa si ritrovano per il trentesimo anno