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Alessandra Ruffino
Leggi i suoi articoliQuell’affascinante isola gotica, in un tratto della via Francigena all’imbocco dalla Val Susa, che è il complesso di Sant’Antonio di Ranverso è al centro di un’ampia opera di recupero e rilancio. Fondata nel 1188 dai monaci dell’ordine degli Antoniani, l’antica Precettoria comprendeva un monastero con chiostro (di cui resta oggi solo un lato), le cascine del borgo, un ospedale per i pellegrini e una chiesa che, ornata dagli affreschi quattrocenteschi di Giacomo Jacquerio, costituisce un raro esempio di Gotico d’oltralpe in Italia.
Con la firma, l’11 marzo, dell’accordo che perfeziona l’assegnazione di 5 milioni di euro alla Fondazione Ordine Mauriziano (Fom) da parte della Regione Piemonte per l’attuazione dei FSC 2021-2027, si avviano i restauri dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa in vista di una riqualificazione «finalizzata anche al rilancio di un polo turistico, culturale e sociale a Ranverso. Con l’obiettivo, spiega la presidente della Fom Licia Mattioli, di rendere nuovamente fruibile tutto il complesso della Precettoria». «L’importante impegno e investimento che la Regione ha siglato con la Fondazione, hanno aggiunto il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale, è il segno tangibile di quanto crediamo e puntiamo per il rilancio e la valorizzazione di un bene di grandissimo pregio culturale, storico e religioso». La progettazione esecutiva è curata da un’équipe coordinata dal professor Giovanni Durbiano con lo scopo di mantenere l’identità storica e architettonica del contesto. I lavori, che termineranno entro il 31 dicembre 2026, sono stati affidati in forma di appalto integrato all’Ati costituita dall’Impresa Fantino Spa di Cuneo e M.I.T Srl di Nichelino sulla base del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica redatto da un gruppo di professionisti facenti capo all’architetto Roberto Fraternali.
La «Cascina dell’Ospedale», complesso di edifici di epoche diverse (stalle, rimesse, fienili, tettoie...) costruito sul sito dell’antico ospedale, comprende alcuni elementi monumentali di alto valore storico e artistico, come l’ingresso medievale all’antico ospedale con la pesa pubblica. In occasione della firma dell’accordo sono stati illustrati i termini del progetto: l’Ospedaletto diventerà un punto di ristoro con cantina dei vini nell’interrato e sala ristorante nell’ex fienile; soffitto a cassettoni, pavimentazione in cotto, camino e scala verranno conservati, così come la corte interna, un hortus conclusus in ciottoli ornato col tau, simbolo dell’Ordine Antoniano, e tre alberi di melograno. Interessato da interventi di consolidamento delle murature e manutenzione degli elementi meccanici, lo spazio della pesa pubblica rimarrà inalterato. In omaggio alla tradizione della Moriana della Val Susa, una nuova fontana sarà installata davanti all’Ospedaletto. Guarda alla tradizione monastica medievale anche il previsto allestimento di un’area dedicata alla coltivazione di piccoli ortaggi ed erbe officinali. Il restauro della tettoia a doppia altezza, che verrà lastricata in pietra di Luserna, consentirà di poter ospitare eventi pubblici e un mercato coperto di prodotti tipici; una delle antiche stalle accoglierà in futuro un museo delle tradizioni agricole. La Cascina Bassa settecentesca sarà adibita a hôtellerie e nel basso fabbricato antistante alloggerà un laboratorio-deposito per il cicloturismo; negli ariosi ambienti della stalla settecentesca troverà spazio una foresteria. Il riallestimento dell’area si completerà con la predisposizione di un parcheggio pavimentato con ecomateriali riciclati, inerbito e permeabile all’acqua. Con questa importante campagna di recupero, la Precettoria riscopre e aggiorna così la sua plurisecolare vocazione all’accoglienza.

Una veduta interna della Precettoria di Ranverso
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