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Una veduta dell’interno della chiesa nel complesso di Sant’Antonio di Ranverso

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Una veduta dell’interno della chiesa nel complesso di Sant’Antonio di Ranverso

In bassa Val Susa parte la riqualificazione di Sant’Antonio di Ranverso

Firmato l’accordo che assegna 5 milioni di euro alla Fondazione Ordine Mauriziano da parte della Regione Piemonte per i restauri dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa, per un futuro «polo turistico, culturale e sociale»

Alessandra Ruffino

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Isola gotica in un tratto della Via Francigena all’imbocco dalla Val Susa, il complesso di Sant’Antonio di Ranverso, nel comune di Buttigliera Alta (To), è al centro di un’ampia opera di recupero e rilancio. Fondata nel 1188 dai monaci dell’ordine degli Antoniani, l’antica Precettoria comprendeva un monastero con chiostro (di cui resta oggi solo un lato), le cascine del borgo, un ospedale per i pellegrini e una chiesa che, ornata dagli affreschi quattrocenteschi di Giacomo Jacquerio, costituisce un raro esempio di Gotico d’oltralpe in Italia.

Con la firma dell’accordo che assegna 5 milioni di euro alla Fondazione Ordine Mauriziano (Fom) da parte della Regione Piemonte, si avviano i restauri dell’Ospedaletto e di Cascina Bassa in vista di una riqualificazione «finalizzata anche al rilancio di un polo turistico, culturale e sociale a Ranverso. Con l’obiettivo, spiega la presidente Licia Mattioli, di rendere nuovamente fruibile tutto il complesso della Precettoria». La progettazione esecutiva è curata da un’équipe coordinata da Giovanni Durbiano mentre i lavori, che termineranno entro il 2026, sono stati affidati all’Ati costituita dall’Impresa Fantino Spa di Cuneo e M.I.T Srl di Nichelino.

La Cascina dell’Ospedale, complesso di edifici di epoche diverse (stalle, rimesse, fienili, tettoie...) sorto sul sito dell’antico ospedale, comprende alcuni elementi monumentali di alto valore storico e artistico, come l’ingresso medievale all’antico ospedale con la pesa pubblica. L’Ospedaletto diventerà un punto di ristoro con cantina dei vini nell’interrato e sala ristorante nell’ex fienile; soffitto a cassettoni, pavimentazione in cotto, camino e scala verranno conservati, così come la corte interna, un hortus conclusus in ciottoli ornato col tau, simbolo dell’Ordine Antoniano, e tre alberi di melograno. Interessato da interventi di consolidamento delle murature e manutenzione degli elementi meccanici, lo spazio della pesa pubblica rimarrà inalterato. In omaggio alla tradizione della Moriana della Val Susa, una nuova fontana sarà installata davanti all’Ospedaletto.

Guarda alla tradizione monastica medievale anche il previsto allestimento di un’area dedicata alla coltivazione di piccoli ortaggi ed erbe officinali. Il restauro della tettoia a doppia altezza, che verrà lastricata in pietra di Luserna, consentirà di poter ospitare eventi pubblici e un mercato coperto di prodotti tipici; una delle antiche stalle accoglierà in futuro un museo delle tradizioni agricole. La Cascina Bassa settecentesca sarà adibita a hôtellerie e nel basso fabbricato antistante alloggerà un laboratorio deposito per il cicloturismo; negli ariosi ambienti della stalla settecentesca troverà spazio una foresteria.

Alessandra Ruffino, 04 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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