All'ombra del Castello di Bled, il più antico della Slovenia, risalente all'XI secolo, nell’estate del 2026 aprirà il Muzej Lah, un nuovo museo d'arte contemporanea progettato dallo studio di architettura britannico David Chipperfield Architects. Ospiterà la collezione d’arte Fundacija Lah (non profit con sede in Svizzera, a Lucerna), costituita in oltre 30 anni da Igor e Mojca Lah, la sesta famiglia più ricca della Slovenia. «Io e Mojca abbiamo sempre sperato di poter un giorno condividere la collezione d'arte Fundacija Lah con gli altri. Creare un museo dove questa collezione potesse ispirare il dialogo e la connessione è stato a lungo un sogno, uno spazio dove sia la comunità locale che i visitatori fossero invitati a interagire attivamente con alcuni dei più importanti artisti del secolo scorso», confida Igor Lah, presidente di Vaider Group, azienda svizzera di imballaggi in vetro.

La collezione comprende oltre 800 opere dal dopoguerra ad oggi di più di 100 artisti, tra cui Joseph Beuys, Ilya ed Emilia Kabakov, William Kentridge, Anselm Kiefer e Zoran Mušič, oltre ad artisti contemporanei quali Theaster Gates, Anne Imhof e Hito Steyerl.  Vi figurano anche lavori della Neue Slowenische Kunst (Nsk), la  Nuova Arte Slovena, un collettivo artistico politico formatosi nel 1984.

L’approccio progettuale e l’aspetto del nuovo edificio museale di 5mila mq, spiega Chipperfield, vincitore nel  2023 del Pritzker Pritzker è stato influenzato dal «bellissimo paesaggio» offerto dal Lago di Bled e dalle Alpi Giulie: «I vari volumi sono unificati da una serie di tetti spioventi che legano il museo al contesto collinare, precisa. L'edificio è caratterizzato da una serie di sale, cortili e terrazze che creano un ambiente ideale per la collezione e offrono al visitatore una forte percezione del paesaggio circostante».

Il museo comprenderà una biblioteca, un centro di ricerca e una caffetteria, oltre a gallerie per mostre, spettacoli, concerti, proiezioni cinematografiche e iniziative didattiche. «Cercavamo un architetto il cui lavoro, che ammiriamo da tempo, incarnasse i principi e i valori che condividiamo e che ci stanno a cuore: il dialogo, la chiarezza, il rigore e la forza tranquilla, osserva Lah. Fin dall’inizio, non abbiamo avuto alcun dubbio che dovesse essere David. È un vero onore lavorare con qualcuno la cui architettura parla così profondamente allo spirito dell'arte e del luogo».