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Foto Louis De Belle

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Il terzo Panorama di ITALICS sarà a L’Aquila

A cura di Cristiana Perrella con oltre 70 gallerie italiane e, per la seconda volta, il patrocinio Unesco

Fiorella Fiore

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Dopo Procida e Monopoli sarà L’Aquila dal 7 al 10 settembre la protagonista della terza edizione di «Panorama», il format espositivo promosso da ITALICS, consorzio (il primo al mondo) di oltre 70 gallerie italiane nato in pandemia da un’idea di Lorenzo Fiaschi (Galleria Continua) e Pepi Marchetti Franchi (Gagosian), presidente e vicepresidente di ITALICS, assieme ai soci promotori Alfonso Artiaco, Ludovica Barbieri (Massimo De Carlo), Massimo Di Carlo (Galleria dello Scudo), Francesca Kaufmann (kaufmann repetto), Massimo Minini, Franco Noero e Carlo Orsi.

«ITALICS unisce le differenze culturali e le passioni di gallerie moderne, antiche e contemporanee, mostrando l’Italia attraverso diversi periodi storici, sensibilità, cultura e gusto» spiega Lorenzo Fiaschi. Partito dalla piattaforma online ITALICS Art and Landscape, nata per dare dei consigli culturali e non solo, grazie alla collaborazione delle gallerie consorziate, ITALICS si è sviluppata in «Panorama», «una mostra diffusa su città dal carattere forte, ma non molto conosciute, distribuita in strade, chiese, piazze per arrivare a un pubblico ampio, invitando tutti a una “caccia al tesoro” nella città», continua Fiaschi.

Dopo le precedenti rassegne curate da Vincenzo de Bellis, nel 2023 la curatela è di Cristiana Perrella. «La prima differenza è la scelta della città, L’Aquila, che sollecita un immaginario preciso e forte, legato al terremoto, ma anche alla sua rinascita, spiega la curatrice. Non è una città di mare, a differenza delle due che l’hanno preceduta, nemmeno un piccolo centro, è una città importante, una delle capitali del Regno Borbonico come si legge nelle sue architetture e nella sua stratificazione culturale; di questa lunga storia bisogna tenere conto».

Saranno protagoniste le istituzioni di alto profilo della città: l’Università, l’Accademia di Belle Arti, il MAXXI L’Aquila, il Conservatorio, la Fondazione de Marchis, il Museo Nazionale di Arte Antica, MuNDA, il recente Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, MuSpAC, e anche quelle di profilo scientifico, come il Gran Sasso Science Institute. «Panorama dialoga con i luoghi e le storie raccontandone la complessità; lavoreremo sugli spazi pubblici, con interventi anche all’aperto, e privati, come il Palazzo nobiliare De Nardis e il suo oratorio tardo barocco, una delle più belle architetture sacre cittadine. L’Aquila ha anche una tradizione di eventi importanti, come la serie di mostre “Alternative attuali” che Enrico Crispolti curò negli anni Sessanta nel Castello, e di presenze forti, come Fabio Mauri che per vent’anni ha insegnato all’Accademia di Belle Arti. Sto sollecitando gli artisti a un dialogo diretto con la città, attraverso progetti realizzati ad hoc o collocazioni di opere preesistenti in relazione al luogo. Credo che L’Aquila meriti di essere una protagonista della mostra e non una sua, pur bellissima, quinta».

Il dialogo sarà influenzato dal recente passato della città: «Mi ha colpito moltissimo il forte desiderio di far rinascere L’Aquila com’era prima del sisma, continua la curatrice. A differenza di ciò che è avvenuto dopo i terremoti del passato, ad esempio quello del 1703 che ha portato alla nascita della città tardo barocca, quello del 2009 non ha portato l’architettura contemporanea nel centro storico, ma le tecnologie contemporanee in grado di ricostruire dov’era e com’era la città con tutte le accortezze antisismiche più avanzate, non solo sulle architetture, ma anche su dipinti murali, sculture, decorazioni architettoniche. Questo suscita quasi un’impressione di “contemporaneità” del medievale, del barocco, del razionalismo, è un aspetto molto interessante e un tipo di suggestione che intendo trasmettere agli artisti».

Ancora riserbo sui nomi, con l’eccezione degli artisti di profilo internazionale e origine abruzzese Gianni Caravaggio e Giuseppe Stampone. Il ritorno alla «normalità» della città è declinato mettendo in primo piano gli spazi del quotidiano, come il centro storico che gli studenti tornano ad abitare; un sentimento condiviso da chi, con molta generosità, mette a disposizione gli spazi, pubblici e privati, e dalle gallerie, che hanno compreso la peculiarità di questa terza edizione.

Continua Perrella: «Panorama è un progetto molto generoso, le gallerie lavorano tanto sulla proposta culturale, uscendo dalla loro attività “ordinaria”. Il fatto di aver trovato in ITALICS un committente che opera in un’azione collettiva che abbia un senso più profondo, attraverso un reale concetto di rete, mi rende molto felice». Anche Lorenzo Fiaschi sottolinea l’aspetto culturale di questa progettualità: «Siamo più che soddisfatti dai risultati di ITALICS e la sorpresa è grande. C’è stata una grande attenzione anche a livello internazionale, “Le quotidien de l’art” ha inserito il progetto di Procida in prima pagina, con il titolo “Le gallerie italiane giocano di squadra”.

E il senso è questo, mettere in sinergia le diversità, artisti di tutto il mondo, unire le forze per un progetto culturale che dal secondo anno ha ottenuto il patrocinio dell’Unesco, che ha riconosciuto nel lavoro delle gallerie un patrimonio dell’Umanità. Le gallerie vanno alla ricerca degli artisti giovani, promuovono, sostengono, producono, sono sempre lì a movimentare la scena culturale nazionale e non solo. Questa funzione troppo spesso sfugge all’attenzione anche dei media. L’arte non serve ad arredare un muro, è soprattutto l’occasione per far incontrare le persone e trovare un equilibrio tra le diversità», conclude Fiaschi.
 

Foto Louis De Belle

Fiorella Fiore, 14 giugno 2023 | © Riproduzione riservata

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