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Una veduta della mostra «Rinascimento marchigiano» nella Mole Vanvitelliana, Ancona

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Una veduta della mostra «Rinascimento marchigiano» nella Mole Vanvitelliana, Ancona

Un triennio culturale ad Ancona, città dorica

Nel programma di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino 2025-2028 messo a punto dal nuovo assessore Marta Paraventi, mostre, percorsi, allestimenti e assegnazioni

Fiorella Fiore

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Il Comune di Ancona presenta un ambizioso programma di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino per il triennio 2025-2028: alla base della strategia vi è «una relazione fondativa e feconda tra il mare e l’arte che attraversa la storia, le economie, i linguaggi e la stessa forma urbana della città di Ancona» spiega l’assessore alla Cultura, Marta Paraventi. «Per Ancona, fondata dai Dori di Siracusa nel IV secolo a.C., il mare ha rappresentato fin dall’antichità una risorsa commerciale, ma soprattutto un vettore culturale. Grazie a esso la città si è aperta al Mediterraneo e al mondo, ricevendo stimoli artistici e spirituali e diventando essa stessa luogo generativo di visioni, bellezza e cultura. E il recupero dell’identità dorica passa anche attraverso gli eventi da Popsophia (8-11 maggio 2025 con il focus su Ancona magica) a UlisseFest (4-6 luglio), fino agli eventi culturali diffusi, a partire dai festival storici musicali identitari, da Ancona Jazz (1-18 luglio) al Festival Adriatico Mediterraneo (seconda metà di agosto)». Centrale nella politica culturale la Mole Vanvitelliana, costruita da Luigi Vanvitelli tra il 1733 e 1743, con il percorso della marcia ronda, l’originale Porta a mare, la visita del Museo Tattile Statale Omero, della Collezione di Design e di mostre temporanee. Tra queste «Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i cammini della fede», (fino al 29 giugno) con grandiosi crocifissi romanici, tavole di Carlo Crivelli, Antonio Vivarini, Pietro Alamanno e Cola dell’Amatrice, pale del Barocco, tutte opere restaurate e provenienti da chiese e musei chiusi a causa dei sismi (2016-2017, 2022); a seguire «Canto delle stagioni», mostra fotografica di Giorgio Cutini (18 luglio-14 settembre), realizzata con l’Assemblea Legislativa delle Marche. 

Centrale per la Mole è anche l’assegnazione della gestione della programmazione cinematografica e culturale e del punto ristoro, in concessione per tutte le estati fino al 2029. Oltre al Teatro delle Muse, con la stagione di lirica, prosa e danza e con lo sguardo rivolto al 2027 per i 200 anni dall’inaugurazione, l’Assessorato punta alla riapertura della Biblioteca Civica Luciano Benincasa, nell’antico Palazzo Mengoni Ferretti, prevista nel 2026 con allestimenti nuovi e innovativi, e della Pinacoteca Civica intitolata al pittore anconetano Francesco Podesti (1800-95), con nuove sale per depositi, spazi espositivi e una biblioteca museale. «Dal punto di vista museologico, spiega l’assessore, si segnalano alcune novità, come l’avvio del percorso attraverso la figura di Ciriaco d’Ancona, il padre dell’archeologia; lo spazio dedicato a Francesco Podesti si arricchirà di altre opere e un’intera sala ospiterà le due pale d’altare di Tiziano, la Pala Gozzi (1520) in dialogo con la monumentale Crocifissione della Chiesa di San Domenico, attualmente nei Musei Civici Capitolini (fino al 30 agosto 2025, Ndr). Per quest’ultima operazione vanno ringraziati il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce, la direttrice dei Musei Capitolini Ilaria Miarelli Mariani e Luigi Gallo, direttore Regionale Musei Marche». Lo spirito di cooperazione anima anche l’accordo triennale siglato (per la prima volta) tra Comune, Drm e Museo Archeologico Nazionale delle Marche per la valorizzazione condivisa e integrata dell’Anfiteatro romano affacciato sul mare, nel cuore antico della città. Centrale il ruolo dell’Assessorato anche per la celebrazione dei 400 anni dalla nascita del pittore Carlo Maratti detto il Maratta, nato a Camerano (Ancona) il 15 maggio del 1625, le cui attività, coordinate dall’apposito Comitato Nazionale, sono finanziate con Legge specifica della Regione Marche e dal Ministero della Cultura: «Carlo Maratta è una figura centrale dell’arte il cui legame con Ancona è stato fondamentale, come dimostra la Pala della Vergine con Bambino e Santi; nel 2025 sono previsti eventi a Camerano, Ascoli Piceno e Ancona e questa occasione ci consentirà anche di accendere in prospettiva nel 2026 i riflettori sull’arte ad Ancona tra Sei e Settecento». 

Carlo Maratti detto il Maratta, «Vergine con Bambino e i santi Ambrogio, Francesco di Sales e Nicola», XVII secolo. © Ancona, Pinacoteca Civica Francesco Podesti

Fiorella Fiore, 16 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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