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Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliIl collezionismo privato catalano, riservato per sua natura, ha due nuovi eroi: Fernando Casacuberta e la moglie Coty Marsans, che hanno deciso di esporre al pubblico la loro collezione, costituita negli ultimi trent’anni nel più completo silenzio mediatico. Si tratta di un fondo di gran valore e interesse, come testimoniano i numerosi prestiti di opere a grandi musei internazionali (dettagli online sul sito). L’annuncio dell’apertura del nuovo spazio artistico, solo una decina di giorni prima della sua inaugurazione, ha sorpreso il mondo dell’arte, locale e non. Chi immaginava un’apertura spettacolare con tutta la città presente è rimasto deluso. L’11 novembre la presentazione in società della meravigliosa collezione è stata discreta e riservata tanto quanto i suoi proprietari.
La sede della collezione prende il nome di Hospital Sant Saver dall’edificio costruito all’inizio del Quattrocento per accogliere e curare i sacerdoti indigenti e infermi. Situato nel carrer de la Palla 21, nel centro storico di Barcellona, a pochi passi dalla Cattedrale, l’Hospital ha subìto nel tempo varie trasformazioni, ma il suo nucleo costituisce tuttora uno dei pochi esempi di architettura rinascimentale di Barcellona. La costruzione, disposta su tre piani, è stata salvata dalla completa rovina e trasformata in museo tra il 2021 e il 2023, dallo studio Garcés-De Seta-Bonet Arquitectes, noto per le varie ristrutturazioni di edifici storici destinati a uso artistico culturale. L’intervento si è concentrato nel recupero della memoria dell’edificio, mantenendo il carattere dei diversi spazi senza occultare né il trascorrere del tempo né i successivi interventi, spesso infelici. Per mettere in evidenza le nuove soluzioni costruttive, gli architetti hanno utilizzato il ferro, lo stesso materiale usato per riprodurre le volte della chiesa, da tempo distrutte.
La collezione occupa lo spazio della chiesa, le dipendenze ecclesiastiche, il chiostro e le sale annesse, un tempo destinate alla cura dei malati. «Il risultato è un contenitore essenziale e austero, che esprime la storia di un luogo, ha recuperato la natura di spazio di culto e devozione e ora l’ha dedicato all’arte», dichiara Nadia Hernández, consulente di Fontcuberta e Marsans, che condivide con la conservatrice Celia Querol la cura della collezione.
La visita dura circa un’ora e propone un percorso negli antichi spazi dell’Ospedale, lungo i quali viene presentata una selezione di opere della collezione, scelte personalmente dai proprietari. L’obiettivo è quello di conoscere uno spazio architettonico unico, abitato da opere d’arte eccezionali, in un allestimento che vuole suscitare innanzitutto l’emozione dello spettatore.
Sono esposte 50 delle 300 opere d’arte spagnola, principalmente catalana e basca, che compongono la raccolta, tra le quali spiccano la pittura e la scultura gotica e ispano-fiamminga, nonché la pittura che ha plasmato la modernità artistica a cavallo tra l’Otto e il Novecento. Sempre nell’ambito dell’arte spagnola, la collezione comprende esempi di pittura barocca, ceramiche, oggetti liturgici di grande qualità, pittura e scultura contemporanea, oltre a un vasto insieme di cornici spagnole dal Cinque al Settecento. «La collezione continua a crescere. Casacuberta è molto interessato alla ricerca di opere che hanno avuto una storia travagliata e a rimpatriare quelle che sono state trafugate o vendute all’estero. Isidre Nonell è uno dei suoi artisti preferiti e predilige gli artisti della “Spagna nera”, con le loro opere sociali, simboliche, inquietanti e oscure» conclude Hernández. L’Hospital Sant Saver è visitabile su appuntamento.

Una veduta degli spazi al piano terra dell’Hospital Sant Sever
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