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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliDa oggi 22 dicembre un’importante sezione dei Musei Reali di Torino torna a essere visibile restaurata. Si tratta della Galleria Beaumont dell’Armeria Reale, del Medagliere e del Gabinetto Cinese, oggetto negli ultimi mesi di una serie di lavori di riqualificazione.
Gli interventi sono stati realizzati grazie ai finanziamenti del Pnrr-Missione 1, Componente 3 «Turismo e Cultura 4.0», Intervento 1.3 «Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei», finanziato dall’Unione europea-NextGenerationEu.
Nella fattispecie, si è provveduto ad eseguire un complesso aggiornamento ed efficientamento degli impianti di controllo della temperatura e dell’illuminazione, oltre alla manutenzione dei serramenti storici, con lo scopo di ottimizzare il microclima, valorizzare le architetture storiche e rendere più agevole la fruizione degli spazi.
Istituita dal re Carlo Alberto nel 1837, l’Armeria Reale di Torino è una delle più ricche collezioni di armi e armature d’Europa, situata ancor oggi all’interno della sua sede originaria, la Galleria Beaumont, che trae il suo nome dalla decorazione con «Storie di Enea» eseguita sulla volta da Claudio Francesco Beaumont tra il 1738 e il 1743. Nel 1842 il museo venne ampliato con la Rotonda progettata da Pelagio Palagi, destinata alle collezioni più recenti, tra cui la raccolta di armi orientali. Con l’avvento della Repubblica nel 1946 l’Armeria divenne museo statale. Le raccolte dell’Armeria Reale riuniscono oltre 5mila oggetti, dei quali circa 1.700 sono esposti al pubblico. Accanto ad armamenti appartenuti ai Savoia, spiccano capolavori di celebri armorari italiani ed europei, armi commissionate da re, imperatori e condottieri, oltre a rari cimeli, come la spada medievale creduta di San Maurizio. Nella Rotonda, che ospita armi appartenute a Napoleone e agli ultimi sovrani d’Italia, figura anche un’antologia delle importanti raccolte di oggetti extraeuropei.
L’attuale allestimento, inaugurato nel 2005, conserva gli elementi espositivi ottocenteschi e adotta il criterio scenografico fedele al progetto originario di Carlo Alberto, nelle panoplie collocate sulle pareti e nella parata di cavalieri in armi su cavalli lignei bardati, che a coppie si fronteggiano dai due lati opposti della Galleria, evocando visioni di tornei, battaglie e sfilate militari.
Con l’Armeria Reale, riapre anche il Medagliere Reale, una delle raccolte numismatiche più significative d’Italia, che conserva oltre 31mila pezzi, di cui 28.601 monete e 3.700 tra medaglie, sigilli e impronte. La collezione nasce nel 1832 per volontà di Carlo Alberto, che la inserisce nel più ampio programma culturale volto a conferire prestigio storico al Regno di Sardegna. Ben presto la vocazione del Medagliere supera i confini della storia sabauda, ampliandosi a monete antiche e medievali e ad emissioni di altri Stati. Tra le acquisizioni più rilevanti figura la collezione Gradenigo (circa 20mila monete, tra cui 8mila greche e 3mila medievali). Questi ampliamenti definiscono l’identità enciclopedica del Medagliere, che diventa una risorsa essenziale per gli studi numismatici ottocenteschi.
Medagliere Reale ai Musei Reali di Torino. Foto: Giuliano Berti per i Musei Reali di Torino
I lavori di efficientamento che hanno riguardato l’Armeria Reale e il Medagliere, finanziati dai fondi Pnrr, hanno visto, per tutta la loro durata (160 gg), la costante presenza dei restauratori dello staff dei Musei Reali e della ditta Rava, in affiancamento alla ditta Quintino, per un progetto curato dagli architetti Filippo Masino, Marina Feroggio, Carlotta Matta e Stefania Dassi, con il supporto della curatrice Giorgia Corso e della restauratrice Alessandra Curti. Al fine di garantire una migliore resa cromatica e un’illuminazione più uniforme delle architetture e dei manufatti, l’intero apparato illuminotecnico è stato aggiornato con sorgenti Led di ultima generazione.
Oltre che a favorire un miglioramento energetico, l’intervento al Medagliere Reale si è indirizzato verso l’installazione di un rinnovato apparato illuminotecnico per garantire una maggiore visibilità e fruibilità del patrimonio numismatico. Con queste operazioni, si inaugura una nuova fase per il Medagliere che porterà a presentare un palinsesto di inedite esposizioni temporanee.
La chiusura temporanea dell’Armeria Reale ha consentito, inoltre, di programmare un restauro conservativo anche nell’adiacente Gabinetto Cinese dell’Appartamento di Rappresentanza. Questo ambiente, realizzato negli anni Trenta del ’700 su progetto dell’architetto Filippo Juvarra per Carlo Emanuele III, si caratterizza per la sua qualità artistica, in cui spiccano i pannelli laccati su fondo nero, provenienti dalla Cina, raffiguranti motivi naturalistici con fiori, foglie, uccelli, insetti e rocce. A questi si aggiungono le decorazioni parietali eseguite nel 1736 dal torinese Pietro Massa, che rendono il Gabinetto Cinese un esempio della moda per le cineserie in Europa, e la decorazione della volta, a opera di Claudio Francesco Beaumont, con scene mitologiche tratte dall’Iliade, tra cui il Giudizio di Paride.
Veduta della volta del Gabinetto Cinese dell’Appartamento di Rappresentanza ai Musei Reali di Torino prima del restauro. Foto: Ditta Doneux
La sala conserva anche sei grandi specchiere e numerosi arredi, come un divano, un paravento, sedie e sgabelli con rivestimenti in tessuto. Su quattro tavoli a muro si possono apprezzare i dinamici gruppi in marmo raffiguranti le Allegorie delle Stagioni, capolavori dello scultore veneto Francesco Bertos (1739), sopra il camino un Mosè scolpito da Filippo Collino (1758) su modello del celebre capolavoro di Michelangelo e, sulla specchiera, un orologio da parete in bronzo dorato e cesellato con meccanica francese (1740 ca).
I lavori, diretti da Tiziana Sandri e Lorenza Santa, durati cinque settimane e resi complessi dalla compresenza di arredi, sculture e apparati decorativi fissi, hanno inizialmente previsto una preliminare depolveratura generale delle pareti e degli arredi mobili, al fine di rimuovere i depositi di particolato incoerente e recuperare una migliore leggibilità delle superfici decorate. Il laboratorio di restauro dei Musei Reali è quindi passato alla manutenzione dei preziosi pannelli laccati orientali e ha effettuato una operazione di pulitura sulle Allegorie delle Stagioni di Francesco Bertos, che presentavano un generale offuscamento superficiale. Liberata la sala dagli arredi, si è passati sia all’intervento conservativo sulla volta dipinta da Beaumont, sia sull’apparato decorativo in stucco dorato.
«È una grande emozione per me, dopo poco più di due mesi di Direzione, aprire nuovamente al pubblico alcuni degli ambienti più singolari e identificativi del Palazzo Reale, fulcro del percorso di visita dei Musei Reali di Torino, dichiara la direttrice Paola D’Agostino. Sono ambienti magici, raffinati, antichi e moderni al tempo stesso. In queste ultime settimane sono rimasta ammirata nel vedere la professionalità e la cura sia del personale dei Musei Reali, sia delle imprese coinvolte. Sono orgogliosa che i Musei Reali di Torino abbiano terminato nei tempi previsti un altro importante intervento finanziato dal Pnrr e finalizzato al miglioramento della sostenibilità energetica e dell’esperienza di visita».
Uno scorcio della volta del Gabinetto cinese dell’Appartamento di Rappresentanza ai Musei Reali di Torino dopo il restauro. Foto: Ditta Doneux
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