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Redazione
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Nella cornice della manifestazione Mondiacult in corso a Barcellona, al Ccib (Centro de Convenciones Internacional de Barcelona, dal 29 settembre al primo ottobre), l’Unesco ha presentato, il 29 settembre, il primo Museo Virtuale al mondo dei Beni Culturali Rubati: una piattaforma globale che utilizza tecnologie digitali di ultima generazione per aumentare la consapevolezza sul traffico illecito di beni culturali, per proteggere il patrimonio culturale comune dell’umanità e combattere il saccheggio.
Alla presenza della direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, e presentata dall’architetto del Museo Virtuale Francis Kéré, la piattaforma è stata illustrata attraverso una visita guidata ai suoi spazi e alle sue funzionalità e resa disponibile in diretta in tutto il mondo. La presentazione dell’esperienza del Museo Virtuale, i suoi strumenti interattivi, i modelli digitalizzati di oggetti rubati e i contenuti educativi hanno lo scopo di aumentare la consapevolezza e mobilitare il pubblico su scala globale.
Utilizzando tecnologie innovative, come la modellazione 3D, il Museo virtuale dell’Unesco ricostruisce digitalmente modelli di oggetti culturali rubati, selezionati dagli Stati membri. Al momento il museo raccoglie 600 beni trafugati e ancora ricercati dall’Interpol. La piattaforma offre anche storie, contenuti educativi e testimonianze delle comunità colpite, per evidenziare il valore culturale e storico degli oggetti. Una sala dedicata ai resi e alle restituzioni di successo illustra l’importanza delle buone pratiche e della cooperazione internazionale nel campo del rimpatrio e della restituzione. Il progetto, la prima iniziativa globale di questo tipo, che ha come partner l’Interpol, è sostenuto finanziariamente dal Regno dell’Arabia Saudita.
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