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Un rendering del futuro Lucas Museum of Narrative Art che sorgerà a Los Angeles su progetto di Ma Yansong dello studio Mad Architects

© Lucas Museum of Narrative Art

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Un rendering del futuro Lucas Museum of Narrative Art che sorgerà a Los Angeles su progetto di Ma Yansong dello studio Mad Architects

© Lucas Museum of Narrative Art

Il museo di George Lucas sarà un «tempio dell’arte popolare»

L’apertura al pubblico dell’edificio che accoglierà la collezione d’arte del regista di «Star Wars» al fianco di oggetti di scena e materiali d’archivio della saga, per un totale di circa 40mila pezzi, è prevista per il 2026

Benjamin Sutton

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George Lucas, regista della saga cinematografica «Star Wars» e collezionista d’arte, insieme alla moglie Mellody Hobson, presidente e coamministratore delegato della società di gestione patrimoniale Ariel Investments, sta costruendo il Lucas Museum of Narrative Art a Los Angeles, per una spesa totale di un miliardo di dollari. Il 27 luglio ha fatto la sua apparizione al Comic-Con (convention dedicata al mondo dei fumetti e del cinema che si volge ogni anno a San Diego, Ndr) per condividere nuovi dettagli sull’istituzione in vista dell’apertura il prossimo anno.

«Sono 50 anni che faccio questo lavoro e poi ho pensato: “Che cosa ne farò di tutto questo?”, ha detto. Mi rifiuto di venderlo. Non sono uno dei tipici collezionisti di opere d’arte che comprano e poi tornano cinque anni dopo e dicono: “Cos’è successo a quel quadro che hai comprato, che era così bello?” “Beh, l’ho venduto per 10 milioni di dollari, ci ho fatto un sacco di soldi”. Non potrei mai farlo». 

La tavola rotonda è stata moderata dall’attrice e rapper Queen Latifah e ha visto la partecipazione del regista Guillermo del Toro (che fa anche parte del consiglio di amministrazione del futuro museo) e del designer di produzione Doug Chiang. L’incontro è iniziato con un video di sei minuti, con la voce dall’attore della saga Samuel L. Jackson, che offre nuove vedute e rendering dell’edificio, decisamente futuristico, di 300mila metri quadrati che sorgerà a Exposition Park, su progetto di Ma Yansong dello studio Mad Architects. Le immagini degli interni mostrano alcune delle oltre 30 gallerie, oltre a spazi immersivi con riproduzioni di pitture rupestri e un ingresso fiancheggiato da due sculture lamassu (antiche statue mesopotamiche di leoni alati con testa umana) risalenti al 710 a.C. circa. Il museo ospiterà anche opere d’arte e oggetti legati al franchise di «Star Wars», tra cui concept art e modelli di navi futuristiche. Il video ha anche offerto un rapido sguardo ad alcuni dei circa 40mila oggetti che si dice costituiscano la collezione di Lucas e Hobson, dai fumetti originali di «Iron Man» e «Black Panther» ai disegni di R. Crumb e Jack Kirby, alle vignette politiche e alle cellule di animazione. Sono stati inoltre presentati alcuni dei pezzi forti della collezione d’arte, tra cui opere di Frida Kahlo, Robert Colescott e Norman Rockwell.

«È un tempio dell’arte popolare», ha affermato Lucas, descrivendo il suo interesse per l’arte come «più legato alla connessione e al legame emotivo con l’opera, non a quanto è costata o a quale celebrità l’ha fatta. Non credo che si tratti di qualcosa che qualcuno vi può spiegare. Se si crea una connessione emotiva, è arte. Altrimenti, passa al quadro successivo».

Sia Del Toro che Chiang hanno elogiato Lucas e Hobson per aver messo i fumetti e l’illustrazione sullo stesso piano dell’arte, suscitando frequenti applausi da parte dei 6mila presenti al San Diego Convention Center. «L’arte del fumetto e l’illustrazione delle riviste sono state un po’ ignorate, ha dichiarato Chiang, che ricopre il ruolo di vicepresidente senior e direttore esecutivo del design presso la Lucasfilm, la società di produzione cinematografica fondata da Lucas nel 1971. Quello che mi piace di ciò che George e Mellody stanno facendo con questo museo è riconoscere e dare rispetto ad artisti che non sono mai stati messi in evidenza prima».

Benjamin Sutton, 31 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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