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Benjamin Sutton
Leggi i suoi articoliUna delle quattro persone uccise da un uomo armato che ha aperto il fuoco in un grattacielo al numero 345 di Park Avenue, a New York, lunedì 28 luglio era Wesley LePatner, 43 anni, senior managing director della divisione immobiliare della società di investimenti Blackstone e trustee del Metropolitan Museum of Art da febbraio.
«Siamo affranti per la tragica scomparsa di LePatner, una leader brillante e visionaria, uno spirito generoso e una persona di profondo intelletto e calore, ha dichiarato Max Hollein, direttore e amministratore delegato del Met, in una dichiarazione condivisa con «The Art Newspaper». Gli straordinari risultati professionali di Wesley sono stati accompagnati dal suo impegno per l’istruzione, la cultura e la comunità, e siamo stati onorati di accoglierla nella famiglia del Met all’inizio di quest’anno. Wesley si è subito attivata come trustee, entrando a far parte del comitato per gli investimenti e del comitato di visita per il Dipartimento di dipinti europei, e non vedeva l’ora di approfondire il suo impegno con il museo estendendo il suo sostegno all’istruzione ed entrando a far parte del comitato di visita per il Dipartimento di scultura e arti decorative europee il prossimo autunno. I nostri cuori sono vicini ai cari di Wesley, in particolare al marito Evan, ai loro due figli, ai genitori Ellyn e Lawrence e ai colleghi del Blackstone. Questo insensato atto di violenza ha causato anche la morte di molte altre persone innocenti, tra cui coraggiosi membri della polizia di New York e del personale di sicurezza».
Oltre a far parte del consiglio di amministrazione del museo, LePatner è stata membro del gruppo Friends of European Paintings, che sostiene la programmazione e le acquisizioni del Dipartimento di pittura europea del museo con quote annuali di 10mila dollari ciascuno. «La profonda esperienza e conoscenza di Wesley offriranno un contributo prezioso al consiglio di amministrazione», avevano dichiarato in un comunicato i copresidenti del consiglio di amministrazione, Candace K. Beinecke e Hamilton E. James, al momento della sua elezione.
Oltre a sostenere il Met, LePatner ha fatto parte del consiglio di amministrazione di diverse organizzazioni ebraiche e del consiglio della biblioteca dell’Università di Yale, dove si è laureata in Storia. Secondo la sua biografia sul sito web di Blackstone, inoltre, era entrata a far parte dell’azienda nel 2014 dopo oltre un decennio di lavoro presso il gruppo bancario e di investimenti Goldman Sachs.
«Era la moglie, la madre, la figlia, la sorella e la parente più amorevole, che ha arricchito le nostre vite in ogni modo immaginabile, si legge in una dichiarazione rilasciata dalla famiglia citata dal «New York Times». Per molti altri è stata un’amica amata, ferocemente leale e premurosa, e una professionista e collega motivata e di straordinario talento».
Il colpevole della sparatoria, Shane Devon Tamura, residente a Las Vegas, avrebbe preso di mira gli uffici della National Football League, la cui sede, come quella di Blackstone, si trova al 345 di Park Avenue. Secondo un bigliettino trovato nel suo portafoglio dopo essersi a sua volta sparato un colpo di pistola al petto, Tamura credeva di soffrire di encefalopatia traumatica cronica (Cte), una malattia degenerativa del cervello. Alcuni studi hanno scoperto che giocare a football americano, come Tamura faceva al liceo, aumenta il rischio di contrarre questo tipo di patologia, provocando danni cerebrali simili a quelli causati dall’Alzheimer e in alcuni casi può portare alla demenza e alla morte. La malattia può però essere diagnosticata solo studiando il cervello dopo la morte.
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