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Una veduta dell’installazione «These Conditions», 2021, di Adelita Husni Bey al Matter of Art Biennial, Praga 2024

© Jonáš Verešpej, 2024, courtesy l’artista e galleria Laveronica

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Una veduta dell’installazione «These Conditions», 2021, di Adelita Husni Bey al Matter of Art Biennial, Praga 2024

© Jonáš Verešpej, 2024, courtesy l’artista e galleria Laveronica

Il Premio Acacia 2025 va a Adelita Husni Bey

Istituito nel 2003 dall’Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, il riconoscimento viene attribuito ogni anno ad un artista nazionale di particolare valore, per poi donare le opere vincitrici al Museo del Novecento di Milano

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

È Adelita Husni Bey (Milano, 1985; nel 2017 presente con l’opera «The Reading» nel Padiglione Italia della 57ma Biennale di Venezia) la vincitrice del Premio Acacia 2025, il riconoscimento inaugurato nel 2003 dall’Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, istituita in quell’anno da Gemma De Angelis Testa insieme a un (allora ristretto) gruppo di collezionisti, e da lei presieduta fino al luglio scorso, quando la carica è passata a Claudia Consolandi. Una, e subito chiara, la missione dell’Associazione: promuovere la costituzione di un museo pubblico d’arte contemporanea a Milano (che vedrà la luce nel 2026 con il raddoppio del Museo del Novecento, diretto da Gianfranco Maraniello). In attesa che il museo nascesse, con un gesto di mecenatismo collettivo, Acacia ha iniziato a premiare ogni anno un artista o un’artista nazionale di particolare valore, donando poi le opere acquisite al Museo del Novecento di Milano. 

Adelita Husni Bey è un’artista e pedagoga che opera nel territorio dell’anarco-collettivismo, del teatro e della legal anthropology, organizzando workshop e creando opere attraverso modelli pedagogici non competitivi applicati all’arte, coerentemente con la sua volontà di mettere in discussione le strutture socio-politiche contemporanee e di mostrarne le criticità. I soggetti coinvolti nella realizzazione di ogni opera diventano così, per sua precisa scelta, comproprietari dell’opera. L’opera premiata è stata presentata il 20 marzo scorso nella Saletta Focus del Museo del Novecento, dove resterà esposta fino a settembre nell’allestimento ideato da lei stessa: si tratta della serie fotografica «Briganti», 2023, dal nome del club di rugby e dell’associazione antirazzista e antifascista che ha sede a Librino, quartiere popolare di Catania dove dal 2006 il club offre ai giovani del posto la possibilità di fare sport. Le cinque immagini, frutto di un laboratorio del teatro politico «Teatro Immagine» con la squadra junior femminile de «I Briganti», vanno così ad arricchire la collezione Acacia: a oggi, 39 opere di 27 artisti, donate dall’Associazione al Museo sin dal 2015

Ada Masoero, 04 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

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