Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Davide Landoni
Leggi i suoi articoliColore ipnotico, dimensione fuori dal comune, provenienza reale. Uno dei diamanti più rari e importanti mai scoperti si appresta a fare uno storico passaggio sul mercato. Si tratta del «Golconda Blue», il più grande diamante Fancy Vivid Blue mai comparso in asta. A proporre la straordinaria gemma da oltre 23 carati, incastonata su un anello realizzato da JAR (acronimo per Joel Arthur Rosenthal, leggendario gioielliere che dal 1977 produce massimo 70 pezzi l’anno) è Christie’s. L'appuntamento, che si candida già ad essere uno dei più significativi dell'anno, è fissato il 14 maggio 2025 al Four Seasons Hotel des Bergues di Ginevra, quando andrà in scena la Magnificent Jewels. La stima per il lotto è di 35-50 milioni di dollari.
Una valutazione (che se confermata proietterebbe il diamante tra i più pagati di sempre) giustificata dalla bellezza e dalla preziosità del gioiello, ma anche dall'eccezionale provenienza e dalla storia incastonata tra i suoi riflessi cangianti. Un riferimento ai diamanti di Golconda, India, è infatti già presente in un manoscritto sanscrito del IV secolo; nel 327 a.C. sembra che Alessandro Magno portò alcuni di questi diamanti in Europa; Marco Polo ne descrisse la meraviglia nei suoi resoconti. Fascino secolare che, nel caso dei «Golconda Blue», si arricchisce anche di un passaggio nella famiglia reale indiana.
Yeshwant Rao Holkar (1908-1961), Maharajah di Indore e membro della dinastia Holkar, era noto, insieme alla moglie, per uno stile di vita caratterizzato da eleganza e raffinatezza cosmopolita negli anni '20 e '30. Cavaliere dell'Ordine dell'Impero Indiano, il Maharajah trascorse gran parte del suo tempo all'estero, coltivando la passione per l'arte, il design e la gioielleria occidentali. Fu così che nel 1913, per mezzo del padre Tukoji Rao Holkar III, acquistò i celebri (e giganteschi) diamanti «Indore Pears» dalla maison parigina Chaumet. Nel 1923, sempre a Chaumet, l'uomo commissionò un bracciale di diamanti dove vi fosse incastonato un diamante blu, a forma di pera, da 23 carati: il «Golconda Blue».
Successivamente, nel 1933, fu ancora una volta la maison parigina ad "aggiornare", in modo da restare al passo con i tempi, alcuni gioielli del Maharaja. Nacque così una preziosissima collana composta sia dal «Golconda Blue» e dagli «Indore Pears», indossata dalla Maharani di Indore in un ritratto di Bernard Boutet de Monvel. In seguito Yeshwant Rao Holkar avviò una collaborazione con il gioiellieri Harry Winston, che nel 1946 acquistò gli «Indore Pears» e l'anno successivo, nel gennaio del 1947, il «Golconda Blue». Winston incastonò quest'ultimo in una spilla che vendette al Maharajah di Baroda, salvo poi riacquistarla e in seguito cederla all'attuale proprietario.
Ora, dunque, è tempo del suo primo e storico passaggio in asta, incastonato in uno straordinario anello contemporaneo realizzato dal designer parigino JAR. Per Rahul Kadakia, Responsabile Gioielli di Christie’s International, «Gemme nobili eccezionali di questo calibro arrivano sul mercato una volta nella vita».

Bernard Boutet de Monvel, «H.H. The Maharani of Indore», 1934
Altri articoli dell'autore
Il 13 maggio 2025, a New York, la Modern Evening Auction è guidata da «Grande tête mince», stimata 70 milioni di dollari ed emblematica della poetica dello scultore svizzero
Ben 20 gallerie sudcoreane partecipano alla fiera che nel 2023 è stata acquisita dal colosso Frieze
Dagli affreschi a tema scientifico ai bronzetti nelle nicchie: i tesori dello Stanzino si riprendono il loro posto
Dodici artisti contemporanei riflettono su come la tecnologia interviene sul corpo umano e sull'ambiente in cui si muove