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Un disegno attribuito dai due studiosi a Caravaggio e da loro riferito ai «Musici». Si tratta invece, come dimostrato dallo storico dell'arte Davide Dotti, di una copia della soprapala della Cappella Acerbi in Sant’Antonio Abate a Milano, eseguita da Giulio Cesare Procaccini nel 1610-11

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Un disegno attribuito dai due studiosi a Caravaggio e da loro riferito ai «Musici». Si tratta invece, come dimostrato dallo storico dell'arte Davide Dotti, di una copia della soprapala della Cappella Acerbi in Sant’Antonio Abate a Milano, eseguita da Giulio Cesare Procaccini nel 1610-11

Gli scopritori dei 100 disegni «di Caravaggio» nel Fondo Peterzano dovranno risarcire il Comune di Milano

Gli scopritori dei 100 disegni «di Caravaggio» nel Fondo Peterzano dovranno risarcire il Comune di Milano

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Milano. Con la sentenza del 9 maggio scorso, resa pubblica il 23 maggio, il Tribunale di Milano ha posto fine alla vicenda giudiziaria che vedeva opposti Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli, storici dell’arte bresciani, e il Comune di Milano, dando piena vittoria a quest’ultimo.

È stato infatti accertato il contenuto «gravemente diffamatorio e lesivo nei confronti del Comune di Milano delle dichiarazioni rilasciate da Maurizio Bernardelli Curuz alla stampa nel luglio 2012, relativamente alla vicenda dell’attribuzione, da parte dello stesso Bernardelli Curuz e di altri convenuti, di alcuni disegni del Fondo Peterzano a Caravaggio. Pertanto, il Tribunale ha condannato i convenuti al risarcimento di 50mila euro per i gravi danni derivanti dalla lesione della reputazione e dell’immagine del Comune di Milano e della professionalità dei suoi dipendenti».

Il caso era stato innescato dal roboante annuncio, diffuso nel luglio 2012 da Bernardelli e dalla Conconi, di aver ritrovato quasi cento disegni di mano di Caravaggio nel cosiddetto «Fondo Peterzano» (Simone Peterzano fu il maestro del giovane Caravaggio nei suoi anni lombardi) conservato nel Civico Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano. Acquisito nel 1924 dalle Civiche Raccolte milanesi, insieme a migliaia di altre carte provenienti dalla chiesa milanese di Santa Maria presso San Celso, il cosiddetto «Fondo Peterzano» era stato indagato a più riprese nel tempo da studiosi di rango, che mai vi avevano individuato la mano del giovane Merisi.

L’annuncio di Bernardelli e della Conconi era stato subito confutato dai più autorevoli studiosi della materia, mentre il Comune di Milano, da parte sua, metteva a disposizione degli studiosi e del pubblico tutti i fogli in questione, nella mostra «Simone Peterzano e i disegni del Castello Sforzesco» (dicembre 2012 - marzo 2013), realizzata nel Castello stesso con la cura di Francesca Rossi, responsabile del Civico Gabinetto dei Disegni, supportata da un comitato scientifico formato da Jonathan Bober, Giulio Bora, Hugo Chapman, Arnalda Dallaj, Maria Teresa Fiorio e Claudio Salsi, suscitando nella comunità scientifica internazionale ulteriori smentite alla tesi dei due storici dell’arte bresciani.

Già l’attribuzione improvvisa di ben 96 fogli a Caravaggio, senza per altro avere mai avuto dal Comune di Milano l’accesso agli originali, sarebbe stato un gesto quanto meno azzardato, ma non meno singolare appariva la diffusione della notizia tramite agenzia di stampa, e non sulle pagine di una rivista scientifica o addirittura con un convegno. In più, Bernardelli e Conconi di lì a poco avevano messo in vendita via internet l’e-book «Giovane Caravaggio. Le cento opere ritrovate», corredandolo con le immagini dei disegni in questione, senza avere mai ricevuto alcuna autorizzazione alla pubblicazione delle stesse da parte del Comune. Secondo il Tribunale, il loro sfruttamento si configura pertanto come illecito poiché avvenuto senza la necessaria autorizzazione e «in aperta violazione delle norme del Codice dei Beni culturali». Ma la sentenza non si ferma qui: il Tribunale afferma, infatti, che nel corso del giudizio «i convenuti non hanno offerto alcuna prova della riconducibilità a Caravaggio dei disegni in questione», e che inoltre non è stato possibile accertare che essi abbiano mai realmente visto i disegni del «Fondo Peterzano» in originale.

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Un disegno attribuito dai due studiosi a Caravaggio e da loro riferito ai «Musici». Si tratta invece, come dimostrato dallo storico dell'arte Davide Dotti, di una copia della soprapala della Cappella Acerbi in Sant’Antonio Abate a Milano, eseguita da Giulio Cesare Procaccini nel 1610-11

Ada Masoero, 24 maggio 2016 | © Riproduzione riservata

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