Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Lavinia Trivulzio
Leggi i suoi articoliEsiste un tempo in cui Milano non era solo la capitale dell’industria e del design, ma una fucina di passioni, idee e rivoluzioni estetiche. È la Milano romantica, quella di Manzoni e Verdi, di salotti letterari e teatri pieni di fervore civile, la città che si scopriva italiana prima ancora che l’Italia esistesse. A quell’anima dedica il suo omaggio la mostra Ritratti della Milano romantica, ospitata dal 13 novembre al 13 dicembre 2025 negli ambienti storici di Palazzo Borromeo d’Adda, nel cuore più colto e discreto della città.
Non è un caso che il percorso prenda vita proprio lì, dove arte e letteratura si sono incrociate da secoli. Il palazzo - lo stesso che fece innamorare Stendhal, al punto da descriverne con stupore il cortile e la scalinata nella sua Vie de Henry Brulard - fu uno dei luoghi simbolo della Milano ottocentesca. Qui Parini dedicò la sua Alla Musa al giovane Febo d’Adda, e qui oggi si torna a evocare quella stagione in cui la pittura parlava il linguaggio dell’ideale, dell’amore, della libertà.
Protagonista assoluto, Francesco Hayez. Otto dipinti e altrettanti disegni, molti provenienti da collezioni private, compongono un racconto intimo ma potente del pittore che più di ogni altro ha saputo dare volto al Romanticismo italiano. In mostra non c’è solo l’artista delle eroine dolenti e degli amanti segreti, ma il testimone di un secolo in trasformazione: l’uomo che, come Manzoni e Verdi, univa la passione civile al sentimento, la storia all’attualità.
Francesco Hayez, L'incoronazione di re Gioas
Francesco Hayez, Testa tagliata del conte di Carmagnola
Accanto ai suoi lavori più rari - dal giovanile Giuseppe spiega i sogni all’inedita Maddalena penitente, passando per il bozzetto de La sete dei Crociati sotto le mura di Gerusalemme – emerge la parabola di un pittore che attraversa i confini tra neoclassicismo e modernità. Roma, con la protezione di Canova, fu per lui la palestra della forma; Milano, invece, la città dove la forma diventò emozione, dove la storia si fece coscienza nazionale.
L’allestimento, firmato dalle gallerie W. Apolloni e Brun Fine Art, restituisce non solo la grandezza del singolo artista ma la vibrazione di un’intera epoca. Le tele di Hayez si specchiano nei ritratti che affollano il salone nobile del palazzo, evocando volti di patrioti, poeti, donne idealizzate e reali, in un continuo gioco di rimandi tra arte e vita. A chiudere il percorso, una piccola scultura di Alessandro Puttinati, che ritrae Hayez con pennello e tavolozza. Poco più di trenta centimetri di gesso che riescono, però, a restituire tutta la monumentalità di una figura che fu davvero “pittore civile”.
Ritratti della Milano romantica non è solo un tributo a un maestro, ma un invito a rileggere Milano attraverso il suo sguardo. Una città che in quei decenni si specchiava nelle passioni dei suoi artisti e riconosceva nell’arte la propria vocazione morale. Guardando oggi quei dipinti - i toni caldi, gli sguardi trattenuti, la teatralità delle pose - sembra di risentire il respiro di una città che credeva nella bellezza come forma di libertà.
Altri articoli dell'autore
A Palazzo Cicogna, la mostra curata da Matteo Salamon fa rivivere l’intreccio di amicizie, passioni e capolavori che unì Giorgio Bocca e Silvia Giacomoni ai protagonisti del Novecento, da Severini a Depero, da Pomodoro a Grosz
È scomparso a Milano il 4 novembre 2025, all’età di 94 anni, Giorgio Forattini, uno dei più noti e influenti vignettisti satirici della scena italiana.
La manager, neo Senior Director, guiderà la strategia e il coordinamento dei dipartimenti per rafforzare la presenza internazionale della casa d’aste
Un gioiello unico appartenuto all’Imperatore francese sarà messo all’incanto il 12 novembre a Ginevra accanto a due tesori delle corti europee e ottomane



