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Silvia Ardemagni

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Silvia Ardemagni

Fontana alla conquista dell’Estremo Oriente

La presidente della Fondazione Fontana annuncia per dicembre una mostra in Corea del Sud e per il prossimo anno un’altra da Hauser&Wirth a Hong Kong. Sta per uscire un «Dizionario Lucio Fontana»

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Dal settembre scorso, Silvia Ardemagni è la presidente della Fondazione Lucio Fontana, in un processo di continuità con coloro che l’hanno preceduta, da Teresita Fontana a Nini Ardemagni Laurini, a Paolo Laurini, scomparso prematuramente nello scorso agosto, ma anche con uno spirito nuovo, adeguato ai tempi mutati. «Con la scomparsa, lo scorso novembre, di Nini Laurini, “presidente emerita” e, tre mesi prima, di Paolo Laurini, si è chiusa un’epoca, spiega Silvia Ardemagni a “Il Giornale dell’Arte”. Di ciò che ha fatto Nini, specie (ma non solo) durante il centenario del 1999, molti hanno memoria; meno, invece, si sa di ciò che ha fatto Paolo Laurini, che era persona molto riservata.

In realtà è a lui, uomo colto e di grandi capacità gestionali, che si deve la svolta della Fondazione, cui ha impresso uno spirito di collegialità e condivisione, aprendola contemporaneamente al mondo esterno: una politica di apertura in cui credo molto, perché il lavoro della Fondazione non si esaurisca. Fontana ci riserva ancora così tanti aspetti da studiare e divulgare! La mostra degli “Ambienti” al Pirelli Hangar Bicocca, nel 2017, per esempio, ha cambiato la percezione della sua opera, perché ne ha provato la grande attualità. Si è come rotto un argine e si sono aperti rapporti e realizzate mostre con istituzioni internazionali come il Metropolitan Museum di New York (2019), il Mamm di Mosca (2019-2020), il Guggenheim di Bilbao (2019). Procederemo su questa strada».

Nel prossimo dicembre, il Sorol Art Museum (progettato da Richard Meier) s’inaugurerà in Corea del Sud proprio con una mostra di Fontana (sarà il suo primo catalogo in coreano) e nell’estate 2024 è in programma da Hauser&Wirth a Hong Kong la terza e ultima tappa, dopo le rassegne sugli «Ambienti» a Los Angeles (2020) e sulla scultura a New York (2022), del progetto scientifico della «Trilogia», di Luca Massimo Barbero in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana, che sarà di taglio antologico, perché rivolto a un pubblico nuovo.

«Penetriamo così in un’area del mondo che ancora non conosce Fontana, continua Silvia Ardemagni. Il nuovo corso, però, non prevede solo mostre ma anche progetti editoriali, traduzioni di testi storici delle grande “penne” che hanno scritto di lui e nuove pubblicazioni: è in uscita da Quodlibet il “Dizionario Lucio Fontana”, a cura di Luca Pietro Nicoletti, da un’idea di Crispolti solo ora realizzata, con 300 lemmi di 70 autori sui temi più disparati (dalle opere di Fontana ai suoi galleristi, ai suoi luoghi...), accattivante nella lettura e pensato per un pubblico vasto ma anche utile strumento d’interpretazione dei suoi cataloghi».

Aggiunge Maria Villa, vicepresidente della Fondazione: «Sì, la programmazione culturale, dopo l’uscita del “Catalogo ragionato della scultura ceramica” curato da Luca Massimo Barbero (che segue quelli dell’intera opera, Crispolti 2006, e dei disegni, Barbero 2013, tutti Skira, Ndr) prevede anche progetti editoriali di studio e di approfondimento. Il più recente è quello, con la Fondazione Giorgio Cini, della Borsa di studio alla memoria di Enrico Crispolti sul periodo argentino di Fontana (negli anni ’20, poi negli anni ’40), vinta da Benedetta Casini. Si è deciso inoltre di ampliare anche le competenze della nostra commissione artistica (formata da Silvia Ardemagni, Maria Villa e Luca Massimo Barbero, Ndr), non più deputata soltanto alla definizione delle opere autentiche o no, ma anche alla programmazione culturale, dalla valutazione dei progetti che riceviamo dall’esterno alla produzione di contenuti nostri».

Un programma ambizioso, per una Fondazione che non gode di alcuna sovvenzione pubblica: «Teniamo alla nostra indipendenza, ci dice Silvia Ardemagni. Ci reggiamo perciò sui diritti di seguito, sul copyright e sugli introiti provenienti dai prestiti o dalla collaborazione scientifica che prestiamo in occasione delle mostre».
 

Silvia Ardemagni

Ada Masoero, 18 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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