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Un particolare di «Prisma meccanico» (1967) di Piero Fogliati. Galleria Lorenzelli Arte, Galleria d’arte Niccoli, Osart Gallery

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Un particolare di «Prisma meccanico» (1967) di Piero Fogliati. Galleria Lorenzelli Arte, Galleria d’arte Niccoli, Osart Gallery

Flashback, ricordiamoci di ricordare

La metamemoria è il tema dell’undicesima edizione della fiera torinese

Anna Maria Farinato

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Accantonati i libri che hanno fatto da spirito guida nelle dieci passate edizioni, per il suo undicesimo capitolo (dal 2 al 5 novembre) Flashback mutua un concetto delle neuroscienze: la metamemoria. Ovvero «quella capacità introspettiva che permette all’essere umano di valutare e monitorare la propria reminiscenza, dalla quale dipende l’identità personale e la consapevolezza di ciò che ci appartiene. Immagini, nozioni e sensazioni vengono riprodotte nella mente e ricollocate nel tempo e nello spazio, costruendo così il bagaglio culturale personale dal quale possiamo attingere quotidianamente. Più si è abili nel testare la propria capacità mnemonica, più si riesce a migliorare la memoria prospettica: programmare un’azione e metterla in atto quando serve, in ogni momento della vita quotidiana», chiariscono i direttori Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e Alessandro Bulgini.  «La metamemoria, riassume Pucci, è la consapevolezza, fondamentale, di avere una memoria. E anche noi con Flashback concorriamo a formare la memoria».

Luogo di memorie è anche l’Habitat in cui dall’anno scorso Flashback ha trovato stabilmente dimora: l’ex Orfanatrofio provinciale, nella precollina, in un  complesso di 20mila mq composto da più edifici, circondato da uno splendido parco, destinato a diventare uno spazio libero di fruizione socio-culturale, un’organizzazione aperta di persone creative e cittadini che condividono una visione. In questi dodici mesi Flashback Habitat  si è aperto «all’arte del territorio, alla sperimentazione, alla vita», sintetizza Poddighe. Nelle 17 stanze della palazzina A altrettanti artisti hanno dato la loro interpretazione della storia  e delle storie del luogo. Ora questi spazi riattivati dall’arte saranno dati in uso gratuito a realtà culturali operanti sul territorio. «Il passato della palazzina che ora ospita Flashback Habitat, sottolinea il direttore artistico Bulgini, si fa presente, e diventa utile, importante, un’opportunità. Energia nuova a diposizione di tutti coloro che a Torino ne hanno bisogno».

Da una fiera, che esordiva nel 2013 con 30 espositori nella Palazzina della Promotrice delle Belle Arti, si è dunque generato un ecosistema per la culture contemporanee, di cui l’appuntamento novembrino dedicato all’arte di tutti i tempi è comunque la punta di diamante. Sono trentasette le gallerie presenti nell’11ma Flashback: Aleandri Arte Moderna, Roma, Antiques Par Force, Roma, Arcuti Fine Art, Roma, Torino, Benappi Fine Art, Londra (UK), Galleria Umberto Benappi, Torino, Galleria Riccardo Boni, Roma, Bottegantica, Milano, Botticelli Antichità, Firenze, Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery, Venezia, Studio d’Arte Campaiola, Roma, Galleria Canesso, Parigi (F) e Milano, Mirco Cattai Fine Arts & Antique Rugs, Milano, Galleria Arte Cesaro, Padova, Contemporary Cluster, Roma, Galleria del Ponte, Torino, Galleria Giamblanco, Torino, Flavio Gianassi - FG Fine Art, Londra (UK), Galleria dello Scudo, Verona, Galleria Gracis, Milano, Il Cartiglio, Torino, Galleria In Arco, Torino, Galleria d’Arte l’Incontro, Chiari BS, Andrea Ingenito Contemporary Art, Napoli e Milano, DYS 44 Lampronti Gallery London, Londra (UK), Lorenzelli Arte, Milano, Luma Contemporary Art, Roma, Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino, Galleria d’Arte Niccoli, Parma, Galleria Open Art, Prato, Osart Gallery, Milano, Photo & Contemporary, Torino, Flavio Pozzallo, Oulx TO, Galleria Russo, Roma, Richard Saltoun, Londra (UK) e Roma, Secol-Art di Masoero, Torino, Tower Gallery, Perugia, Galleria Antonio Verolino-Arte Contemporanea, Modena.

Canesso (che porta in fiera i seicenteschi paesaggi fantastici di François de Nomé) e Saltoun (con una predominanza di artiste contemporanee italiane: Giulia Napoleone, Marilena Pirelli e Carla Accardi, fra le altre) sono al loro debutto a Flashback. Ginevra Pucci osserva che se si contano tutte le gallerie che hanno preso a Flashback sin dal 2013 non si arriva a 100. Segno che il turnover è bassissimo, e che chi ha partecipato una volta vuole tornare.

Gli espositori hanno carta bianca nell’allestimento e ogni spazio allestito nel Padiglione B più che uno stand sarà una «galleria del gallerista», sarà come entrare di volta in volta in una stanza privata in cui «le opere contribuiscono alla creazione delle mappe mnemoniche, a un universo di immagini che ripercorre la storia della vita e dell’uomo». Dalla natività in marmo di Giovanni di Balduccio databile al primo Trecento (Benappi) si attraversa il Cinquecento con la scultura lignea di Francesco Badile (Pozzallo e Botticelli), il Seicento, con il napoletano Bernardo Cavallino (Giamblanco) o i maestri che la Galleria dello Scudo mette a confronto con un nostro contemporaneo, Luigi Ontani; per il Settecento spiccano Giovan Battista Tiepolo, presente con una «Testa di filosofo antico» (Giamblanco) e  un disegno di Claudio Francesco Beaumont, un bozzetto per la sala dell’Armeria nel Palazzo Reale di Torino (Flavio Gianassi), o ancora Massimo d’Azeglio in dialogo con i poveristi Emilio Prini e Alighiero Boetti (Riccardo Boni); l’Ottocento, con l’«Odalisca»  (1839 ca) di Francesco Hayez (protagonista in queste settimane di una mostra alla Gam) proposta da Aleandri; e infine il Novecento: Balla, de Chirico, Medardo Rosso, Savinio e Sironi sono gli autori portati da Galleria Russo, Bottegantica e Gracis, o ancora Mario Schifano, da In Arco, mentre  Niccoli e Luma dedicano le loro stanze a un solo artista, rispettivamente Piero Fogliati e Ugo Nespolo.

La metamemoria affiora anche nella serie fotografica «Le Piante» di Turi Rapisarda (Catania, 1954; vive a Torino), da cui è tratta l’immagine guida dell’11ma Flashback. Gli immigrati dal Sud ritratti dal fotografo sono raffigurati visti di schiena, come piante in vaso, con tanto di radici: quell’elemento essenziale che a tutti noi permette di affrontare il presente.

Per il progetto «Opera Viva», il tradizionale appuntamento con i manifesti d’artista di 6 metri per 3  istituito nel 2008 da Alessandro Bulgini, fino al 15 novembre in piazza Bottesini, nel quartiere Barriera di Milano, è la volta di «Opera Viva, Il Manifesto. Luigi, l’addetto alle affissioni». Gli artisti coinvolti sono Sergio Cascavilla, Gianluca e Massimiliano De Serio, Turi Rapisarda, Luigi Gariglio, Pierluigi Pusole e lo stesso Bulgini. L’addetto alle affissioni, il Luigi del titolo, ha appeso tutte le immagini dei manifesti capovolte: un ribaltamento di prospettiva di cui il curatore Bulgini si serve per indagare sulle  incursioni della vita nei progetti d’arte.

Un particolare di «Prisma meccanico» (1967) di Piero Fogliati. Galleria Lorenzelli Arte, Galleria d’arte Niccoli, Osart Gallery

Stefania Poddighe, Ginevra Pucci e Alessandro Bulgini: i direttori di Flashback

«Odalisca» (1839 ca) di Francesco Hayez, olio su carta, Aleandri Arte Moderna

«Testa di filosofo antico» (prima metà XVIII secolo), olio su tela, cornice riccamente intagliata e dorata, coeva al dipinto, Galleria Giamblanco

«Ponte Sant’Angelo, Wrapped, Project for Rome» (2011) di Christo, serigrafia con collage di tessuto e spago, pellicola di poliestere, nastro adesivo, con aggiunte a pennarello e matita, cm 64 x 72. Galleria d’Arte l’Incontro

Anna Maria Farinato, 31 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

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