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Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliOrmai da prima dell’estate, dal 18 maggio, è entrato in vigore il nuovo regolamento che disciplina l’assetto del Ministero della Cultura. La riforma, voluta dal ministro Gennaro Sangiuliano, ha come fulcro il passaggio dal modello organizzativo del segretariato generale, al modello organizzativo dipartimentale. 
Quattro sono i nuovi Dipartimenti: 
• Dipartimento per l’amministrazione generale (DiAG);
• Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale e del paesaggio (DiT);
• Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale (DiVa), a cui fa capo il maggior numero di uffici, 15, a fronte dei quattro coordinati dal DiAG, dei tre sottoposti al DiT e dei quattro del DiAC);
• Dipartimento per le attività culturali (DiAC).
Per individuare i quattro Dipartimenti, le aree funzionali del Ministero sono state raggruppate per funzioni omogenee di tutela del patrimonio culturale, valorizzazione del patrimonio culturale e promozione delle attività culturali. Nel disegno organizzativo tali missioni istituzionali vengono affidate a tre distinti Dipartimenti. È stata inoltre individuata una funzione trasversale comune ai tre Dipartimenti per la gestione delle attività amministrative riferite alle risorse umane, al bilancio, alla digitalizzazione e comunicazione, agli affari europei e internazionali e ai rapporti con l’Unesco. Inoltre a ciascun Dipartimento è stata attribuita la promozione di studi, ricerche e iniziative scientifiche nelle materie di rispettiva competenza.
Il 3 luglio, il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Cultura, ha nominato i quattro capi dipartimento: Mario Turetta, Paolo D’Angeli, Luigi La Rocca, Alfonsina Russo. Mario Turetta (Alpignano, To, 1958), già segretario generale del MiC, ruolo ora soppresso e sostituito proprio dai quattro nuovi Dipartimenti, sarà a capo del DiAC. Paolo D’Angeli (Roma 1967), già dirigente alla Direzione generale Bilancio, andrà al DiAG. Luigi La Rocca (Napoli 1967), già direttore generale Archeologia, guiderà il DiT, mentre Alfonsina Russo (Tricase, Le, 1959), fino ad oggi direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, amministrerà il DiVa.
Nonostante la indicazioni della vigilia, tra i «grandi esclusi» dalle nuove nomine è Massimo Osanna, che mantiene l’incarico di direttore Generale Musei (ora sotto il cappello proprio del DiVa di Alfonsina Russo), nonostante i pronostici della vigilia.
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