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Coppa dalla serie «A Macchie», di Carlo Scarpa (stima 10-12mila euro)

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Coppa dalla serie «A Macchie», di Carlo Scarpa (stima 10-12mila euro)

Da Cambi il meglio della ceramica e del vetro del nostro Novecento

Tra le proposte della casa d’aste per la vendita del 22 novembre, il vaso «a dieci anse» di Martinuzzi e la coppa «a pennellate» di Scarpa, entrambi per Venini

Carla Cerutti

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Il 22 novembre Cambi propone, a Milano, un’asta che racconta il meglio della ceramica e del vetro del Novecento italiano: 100 lotti raccolti da Marco Arosio con stime da un minimo di 300 a un massimo di 50mila euro. Ad aprire la selezione, una trentina di manufatti e sculture in ceramica realizzati dall’inizio del Novecento fino agli anni Settanta. 

I primi appartengono al grande interprete del Liberty italiano, il fiorentino Galileo Chini, autore di vasi e piatti dalle cromie impreziosite con la tecnica a lustro rinascimentale riportata in auge dal Chini stesso (stime da 500 a 3mila euro). Cantagalli, che contende il podio a Chini, è presente con uno splendido grande vaso in terracotta maiolicata a decoro floreale e grappoli d’uva su fondo oro stimato 1.200-1.500 euro. Il Futurismo è rappresentato da un piatto di Dante Baldelli, «Il domatore», per la manifattura Rometti di Umbertide (1.200-1.500) e da un raro vaso di Tullio d’Albisola per la Mga con decoro ironico di conigli (1.500-2mila).

Tipicamente Art Déco alcune ceramiche di Lenci, tra cui il noto nudino di donna sul mappamondo di Helen König Scavini (7-8mila) e il centrotavola fantastico con maschere di Mario Sturani (3mila-3.500), che unisce abilmente la stilizzazione Déco con quella futurista. Rara testimonianza della collaborazione di Gio Ponti con Gabbianelli negli anni ’50, due donne-uccello in biscuit, fortemente influenzate dalla pittura di Alberto Savinio, sono offerte con stima di 3.500-4mila euro ciascuna. Chiudono la prima parte alcune sculture barocche di Franco Garelli, un raro vaso di Enzo Mari in porcellana del 1973 per Danese (3-4mila) e due importanti lavori di Alfonso Leoni, grande maestro concettuale faentino per la prima volta sul mercato dell’arte, tra cui una ciotola-scultura «Tondo turchese» del 1971 stimata 15-20mila euro.
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Tra le settanta proposte della sezione dedicata al vetro, risalta il top lot dell’asta: il celebre vaso «a Dieci Anse» in vetro pulegoso verde smeraldo disegnato nel 1930 circa da Napoleone Martinuzzi per Venini, simile a quello donato a Gabriele d’Annunzio dallo stesso Martinuzzi e ancora conservato al Vittoriale nella Stanza della Zambracca (40-50mila). Di Carlo Scarpa, autore tra i più richiesti dal mercato internazionale, sono offerti alcuni tra i suoi lavori più celebri, in pasta vitrea rossa, per la vetreria Cappellin intorno al 1930 e altri, successivi, nati dalla fertile collaborazione con Venini, come una rara coppa «A Pennellate» (12-15mila) e un’altra, della serie «A Macchie» (10-12mila) entrambe del 1942 ca. Rappresentativi del dopoguerra, alcuni tra i vetri più significativi della produzione muranese: una collezione di vasi «A Tessere», «Millefili», «Intarsio», «Efeso» e «Barbarico» di Ercole Barovier (stime da 800 a 5mila euro), i Sommersi a più colori di Flavio Poli per la Seguso Vetri d’Arte (stime da 400 a 1.200) e un bel vaso a bottiglia della serie Pezzati di Fulvio Bianconi per Venini (9-10mila).
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Testimone del passaggio di grandi artisti a Venezia negli anni Sessanta è il busto di donna «Dea» modellato a caldo in vetro massiccio su disegno di Max Ernst e realizzato da Egidio Costantini per la Fucina degli Angeli (6-8mila). L’unico autore americano che ha lavorato alla Venini nel Glass Studio è stato Thomas Stearns che, all’inizio degli anni Sessanta, ha realizzato alcuni vasi sperimentali nella tecnica a incalmo e «A Fili», della quale è presente in catalogo un raro vaso a sezione ovale in vetro soffiato paglierino, con decoro di fili ametista scuro, giallo e lattimo, stimato 25-30mila euro.

Carla Cerutti, 20 novembre 2023 | © Riproduzione riservata

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Da Cambi il meglio della ceramica e del vetro del nostro Novecento | Carla Cerutti

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