Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Una veduta di Altari

Foto tratta da Wikipedia

Image

Una veduta di Altari

Foto tratta da Wikipedia

Ciociaria in lizza per la nomina a Capitale della Cultura 2028

È stata presentata la candidatura delle «Città Erniche Fortificate di Anagni, Alatri, Veroli, Ferentino» che «rappresenta un unicum in assoluto e non solo per il territorio»

Gianfranco Ferroni

Leggi i suoi articoli

Si chiama «Progetto Hernica Saxa» ed è stato illustrato a Roma, a Palazzo Grazioli, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia: in questo modo le «Città Erniche Fortificate di Anagni, Alatri, Veroli, Ferentino» hanno presentato la candidatura a Capitale della Cultura 2028. Per Daniele Natalia, sindaco di Anagni, comune capofila della candidatura, «per la prima volta nella storia della Ciociaria si è unito un territorio per raccontare una storia, chi siamo, chi siamo stati ma soprattutto che cosa saremo. È una candidatura che rappresenta un unicum in assoluto e non solo per il nostro territorio». Intanto, è in dirittura d’arrivo il dossier per il riconoscimento a «Patrimonio dell’Umanità» delle Mura Megalitiche. 

Piergianni Fiorletta, sindaco di Ferentino, sottolinea che «la cosa bella è che queste quattro città che hanno rappresentato quattro territori diversi che oggi si uniscono fanno un percorso comune per arrivare a questa candidatura importantissima per lo sviluppo del nostro territorio. Ferentino è il borgo dai 26 siti culturali, il cui simbolo è il Teatro Romano riportato alla luce». E per Maurizio Cianfrocca, sindaco di Alatri, «la Ciociaria era rimasta nascosta per troppo tempo e questo nasce per far conoscere al Mondo un patrimonio artistico, storico, culturale davvero eccelso». Da parte di Germano Caperna, sindaco del Comune di Veroli, si evidenzia che «è una candidatura che parte da un confronto tra città e da un’apertura delle quattro città fortificate quali Anagni, Alatri, Ferentino e Veroli, e abbiamo trasformato le pietre che una volta dovevano difenderci in ponti basati sulla cultura. La cultura che unisce, che aggrega e che pone al centro non un campanile ma un territorio». Alessandro Betori, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, con l’occasione ha annunciato che «a breve sarà inaugurato, a Veroli, il Museo nazionale dei popoli italici. È un’iniziativa della Direzione Generale Musei del ministero della Cultura che viene realizzata attraverso la Direzione Regionale Musei Nazionali Lazio in collaborazione con la Soprintendenza e con il Comune di Veroli. È un progetto molto ambizioso che corona 40 anni di scavi nel territorio del Lazio Meridionale, in particolare nella provincia di Frosinone e che dà racconto della storia preromana di una serie di popoli, aurunci, volsci, ernici che sono sicuramente parte dell'identità di questi territori».

Antonio Ribezzo, direttore del «Progetto Hernica Saxa», spiega l’iniziativa: «Anagni, Alatri, Ferentino, Veroli sono le città del popolo ernico, nate prima di Roma. Esse hanno cinte murarie megalitiche poligonali, cattedrali maestose, palazzi storici e hanno avuto illustri personaggi e sono state al centro di grandi eventi storici. Iniziamo un percorso verso un nuovo sviluppo con la convinzione che il coinvolgimento di queste città e dei borghi vicini, possa alimentare la crescita, essere un modello innovativo per tutti i borghi italiani. La cultura come impresa mediante l’uso di nuove tecnologie e avremo anche il binomio cultura e natura. Piste ciclabili in grado di collegare i quattro borghi, Festival di Filosofia, di Letteratura, di Teatro, diffusi, welfare urbano, nuove infrastrutture culturali, l'uso del metaverso per far conoscere il patrimonio a coloro i quali sono distanti migliaia di chilometri, aumento delle startup di giovani, nascita di scuole di teatro e scuole dedicate alla conoscenza delle antiche arti e degli antichi mestieri».

Gianfranco Ferroni, 16 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Durante i lavori sono emerse le prove che interi quartieri di età repubblicana erano stati interrati da Nerone per costruire la sua Domus Aurea

Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria dedica allo stilista reggino, scomparso nel 1997, una mostra che interseca arte, moda e archeologia

Vengono messe in relazione due serie di immagini realizzate a distanza di quarantacinque anni dal fotografo negli stabilimenti produttivi a Maranello

Il museo ha commissionato all’artista un modello fisico dell’intero Comune di Roma in scala 1:7.500

Ciociaria in lizza per la nomina a Capitale della Cultura 2028 | Gianfranco Ferroni

Ciociaria in lizza per la nomina a Capitale della Cultura 2028 | Gianfranco Ferroni