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Un particolare della «Madonna del latte», olio su tela dello spagnolo Bartolomé Esteban Murillo datato intorno al 1675, tra le opere più note della Galleria Corsini, durante i lavori di restauro

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Un particolare della «Madonna del latte», olio su tela dello spagnolo Bartolomé Esteban Murillo datato intorno al 1675, tra le opere più note della Galleria Corsini, durante i lavori di restauro

C'è San Francesco con la Vergine di Murillo

Scoperte durante il restauro alla «Madonna del latte» della Galleria Corsini

Arianna Antoniutti

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È in corso il restauro della «Madonna del latte», olio su tela dello spagnolo Bartolomé Esteban Murillo datato intorno al 1675, tra le opere più note della Galleria Corsini. L’intervento è frutto di «In Vino Civitas», un accordo di sponsorizzazione siglato nel 2019 tra le Gallerie Nazionali di Arte antica e l’Associazione Civita. Il programma triennale consentirà il restauro di un’opera ogni anno grazie ai proventi delle vendite del Vino Civitas della Tenuta Caparzo. Gli esami e gli interventi sul dipinto sono di Alessandra Percoco sotto la direzione scientifica di Alessandro Cosma, eseguiti nel laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali di Arte antica Barberini - Corsini.

Il dipinto è stato sottoposto a indagini diagnostiche: riflettografia IR, indagini multispettrali, radiografia e fluorescenza a raggi X, da cui stanno emergendo elementi sulla tecnica e la composizione dell’opera. Fra i primi risultati, la scoperta di una figura, quasi sicuramente san Francesco in preghiera, al di sotto della figura della Vergine. Come precisa Cosma: «Il riuso delle tele non è una novità, ma qui l’eccezionalità è nell’impiego di parti appartenenti a una figura precedente, riusate come base per il nuovo quadro, come le pieghe del saio del santo che formano il panneggio della gamba della Madonna».

Un particolare della «Madonna del latte», olio su tela dello spagnolo Bartolomé Esteban Murillo datato intorno al 1675, tra le opere più note della Galleria Corsini, durante i lavori di restauro

Arianna Antoniutti, 25 febbraio 2021 | © Riproduzione riservata

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