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La facciata occidentale della cattedrale di Notre-Dame ddi Parigi nella primavera 2025

© David Bordes-Centre des monuments nationaux, 2025

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La facciata occidentale della cattedrale di Notre-Dame ddi Parigi nella primavera 2025

© David Bordes-Centre des monuments nationaux, 2025

Bentornati sulle Torri di Notre-Dame di Parigi

Riapre al pubblico domani, 20 settembre, il percorso di 424 gradini per arrivare sulla cima della Cattedrale e poter ammirare la Ville da un punto di vista privilegiato

Luana De Micco

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Abbiamo potuto salire i 424 gradini che dai piedi della Torre Sud della cattedrale di Notre-Dame di Parigi portano alla terrazza in cima, a 69 metri di altezza (era impensabile installare qui un ascensore): il panorama sulla città e sulla nuova guglia, ricostruita identica a quella ottocentesca di Viollet-Le-Duc crollata tra le lingue di fuoco, è spettacolare.

Quel 15 aprile 2019 lo abbiamo tutti in mente: le fiamme che avevano divorato la «foresta» medievale della capriata avevano raggiunto anche la Torre Nord, che rischiò di crollare. I pompieri riuscirono a penetrare nel «beffroi» (campanile) e a domare l’incendio prima che il calore deformasse il bronzo delle campane e facesse collassare le strutture.

Domani, 20 settembre, in occasione delle Journées européennes du Patrimoine, a più di sei anni dal rogo, il percorso delle Torri di Notre-Dame riapre al pubblico, completamente ridisegnato dal Centre des monuments nationaux (Cmn). Non si tratta di una semplice riapertura, ma dell’esito di un lavoro di restauro e ripensamento museografico in profondità. Se la rinnovata Cattedrale di Parigi è stata inaugurata nel dicembre 2024, secondo il calendario previsto (e da allora ha accolto già più di 7 milioni di visitatori, circa 35mila al giorno), la riapertura dei campanili è infatti slittata di alcuni mesi perché sono stati necessari interventi di restauro, anche imprevisti.

La Torre Nord è stata restaurata tra il 2023 e il 2024, con la sostituzione delle travi della struttura che erano state danneggiate dall’incendio. Le otto campane (installate nel 2013, in occasione degli 850 anni della Cattedrale) sono state rimosse e a loro volta restaurate. Sulla Torre Sud, risparmiata dall’incendio, sono state invece scoperte nel 2024 delle «patologie precedenti, invisibili a occhi nudo e che bisognava trattare urgentemente». È stato necessario consolidare le coperture in piombo ed effettuare dei «trapianti di legno» per stabilizzare le travi.

Una veduta delle due torri di Notre-Dame di Parigi. Photo: Luana De Micco

Il percorso di visita presenta diverse novità. Intanto, come già detto, non si entra più dalla Torre Nord, ma dalla Torre Sud, lato Senna, a destra del portale di ingresso. Per arrivare in cima è stata progettata una scala a doppia rivoluzione (che permette di gestire i flussi dei visitatori, così chi sale non incrocia chi scende), in legno massiccio di quercia, su disegno di Philippe Villeneuve, l’architetto dei monumenti storici che ha seguito l’intero restauro. Per rendere l’ascesa meno faticosa, il percorso, realizzato dall’agenzia Nathalie Crinière, è stato pensato a tappe, con alcune soste intermedie. «Invertire il percorso è stata una scelta logica che risponde ad una esigenza logistica, spiega Hélène Amblès, direttrice dello Sviluppo culturale e dei pubblici al Cmn, che ci ha fatto da guida, poiché è stato possibile recuperare degli spazi, che già esistevano nella Torre Sud e che abbiamo allestito per fornire degli elementi di storia e di comprensione del monumento». 

Nella «sala bassa», di introduzione alla visita, si trovano due maquette di Notre-Dame, di cui una in sezione per visualizzare il percorso di visita. Sono qui anche due chimere originali ottocentesche, come le aveva immaginate Viollet-le-Duc, sopravvissute al 2019, ma troppo danneggiate per essere reinstallate sul monumento. Ci informano che sulle 54 chimere che ornano i due campanili, solo cinque sono state sostituite.

A questo punto l’ascesa comincia davvero. Salire i 424 gradini richiede un po’ di agilità, ma non è faticoso (il Cmn lo sconsiglia a persone con problemi cardiaci, a chi soffre di vertigini, alle donne incinte e ai bambini molto piccoli, e ovviamente resta inaccessibile alle persone con problemi di mobilità). Non ci sono casse, la prenotazione online è obbligatoria.

La seconda sosta si fa nella «sala dei Quadrilobi», dove è stato creato un «paesaggio sonoro»: «Per questo spazio abbiamo cercato di ricreare il suono delle campane di Notre-Dame in epoche diverse, per scandire quattro momenti storici, scelti tra i più importanti della storia di Francia, in cui la Cattedrale e le sue campane sono state protagoniste, come il Sacro di Napoleone del 1804 e la Liberazione di Parigi del 1944, spiega ancora Hélène Amblès. Abbiamo lavorato molto sulla dimensione sonora, creando un percorso sensoriale di comprensione immediata».

Chimere dalla corte delle cisterne, cattedrale di Notre-Dame di Parigi. © David Bordes-Centre des monuments nationaux, 2025

La sala dei Quadrilobi, cattedrale di Notre-Dame di Parigi. © David Bordes-Centre des monuments nationaux, 2025

Da qui si entra nello scalone di legno che permette di raggiungere la terrazza, per una vista privilegiata sulla città, sulla Torre Nord e sulla guglia, che si innalza al centro della crociera, circondata dalle statue degli apostoli «miracolosamente» salve, perché ritirate qualche giorno prima dell’incendio per essere restaurate.

La discesa permette, grazie al nuovo allestimento, di osservare da vicino (e non più di intravedere da lontano, come nel precedente percorso) i due «bourdon», le grandi campane che suonano solo per gli eventi importanti: la più grande, «Emmanuel» (13,3 tonnellate), che non ha mai lasciato Notre-Dame dal 1686, e «Marie» (6,2 tonnellate, risalente al 2013 in sostituzione dell’originale fusa durante la Rivoluzione). I due giganteschi bracci di legno massiccio che permettono ai «bourdon» di suonare en volée, e che presentavano segni di cedimento, sono stati rifatti ex novo, installati in primavera e collaudati a luglio.

Un’altra novità del percorso è l’accesso alla «cour des citernes», antico spazio di raccolta delle acque, tra le due torri, dove alcune aperture permettono per la prima volta di intravedere la nuova «foresta» di travi di legno che forma la capriata della cattedrale. Si tratta di uno dei momenti più affascinanti del percorso: siete sospesi nel cielo e nella storia senza tempo di Parigi, laddove nella fantasia di Victor Hugo solo Quasimodo poteva rifugiarsi, circondati da decine di chimere e gargolle di pietra che vi osservano dall’alto.

È ora il momento di lasciare il gobbo di Hugo alle sue campane e di tornare a terra, scendendo lunga la Torre Nord, accompagnati da un’opera sonora commissionata dal Cmn all’abbazia di Noirlac e firmata dalla compositrice Valérie Vivancos. Ma il grande cantiere della Cattedrale, pilotato dall’ente Rebâtir Notre-Dame de Paris, non finisce con il restauro delle torri. Nuovi interventi riguarderanno la parte absidale, mentre la città di Parigi avvia questo autunno i lavori per il nuovo allestimento del sagrato, con la creazione di spazi verdi, e della cripta, che non saranno completati prima del 2028.

Una veduta di Parigi dall’alto. Photo: Luana De Micco

Luana De Micco, 19 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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