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Daniela Ventrelli
Leggi i suoi articoliQuasi a suggellare la nascita di una nuova stagione di valorizzazione pubblica del Parco archeologico di Herakleia, a Policoro (Matera), dove il prossimo 10 novembre s’inaugura un originale percorso di arte contemporanea a cura del laboratorio interdisciplinare STUDIO STUDIO STUDIO di Edoardo Tresoldi, arriva la notizia di un’importante scoperta nella parte più «sacra» della sua estensione: un teatro.
L’annuncio, balzato alle cronache nei giorni scorsi su stampa e tv, è l’esito di un lavoro congiunto fra la Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata, in particolare la direzione del Parco archeologico di Herakleia guidato da Carmelo Colelli e la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università degli Studi della Basilicata, diretta da Maria Chiara Monaco.
Dopo anni di prospezioni archeologiche, tra foto aeree e foto da drone, una magnetometria ha consentito di localizzare la posizione del politeama dell’antica Siris, lungo le pendici meridionali della collina del Barone. Questa «radiografia del terreno», come l’ha definita Antonio Pecci (Università della Basilicata), ha rilevato un sistema complesso di anomalie magnetiche, concentriche fra loro e di grandi dimensioni. La forma, il contesto e i confronti presenti in letteratura conducono verso l’ipotesi di un edificio pubblico, con pianta scenica, quasi certamente il teatro.
Una scoperta notevole perché finora, sebbene ritenuta molto probabile, non si aveva certezza dell’esistenza di un teatro a Herakleia. Solo supposizioni quindi, in attesa che la ricerca sul campo faccia chiarezza su ogni dettaglio e aiuti nella ricostruzione di una città importante della Magna Grecia, Herakleia, la cui storia di fondazione così intimamente legata alla colonia spartana di Taranto ma anche di Thurii (odierna Sibari), porterà senza dubbio un avanzamento delle conoscenze e degli studi sulle colonie greche dell’Italia meridionale.
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